Il caso

Cara Bellinzona, si può fare di più

Preventivo 2023: secondo la maggioranza della Gestione vi sono margini per contenere ulteriormente la spesa – Si invita inoltre il Municipio a prestare la «giusta attenzione» ai quartieri
Qualche nuvola (ma non quella artistica) sulla capitale. © CdT/Archivio
Alan Del Don
08.12.2022 06:00

«Si chiede al Municipio di contenere la crescita della spesa attraverso un esame ancora più critico delle richieste dell’amministrazione e con un effettivo esercizio di contenimento. La commissione trova che non sia stato in grado di eseguire correttamente i compiti che si era prefissato attraverso il programma della ‘spending review’ e ritiene che di misure per il contenimento dei costi in ogni dicastero ce ne siano ancora». Sì al preventivo 2023 (disavanzo di 5,4 milioni), ma non senza alcune critiche all’Esecutivo di Bellinzona. La Gestione nel rapporto di maggioranza (relatrice la socialista Lisa Boscolo: non hanno firmato gli esponenti di Lega-UDC Brenno Martignoni Polti e Sacha Gobbi nonché Giuseppe Sergi del gruppo Verdi-FA-MPS-POP) non nasconde che si aspettava qualche sforzo in più in merito alla revisione della spesa, per evitare in futuro misure più drastiche.

«Il moltiplicatore non si tocca»

E, soprattutto, non bisogna aumentare il moltiplicatore che per l’anno prossimo rimarrà stabile al 93%. Si invita inoltre il Municipio a prestare la «giusta attenzione ai quartieri» e ad essere maggiormente concreto. Idem per quanto riguarda il completamento dell’organico del Settore opere pubbliche e la «chiara definizione dell’organizzazione», la politica giovanile, la situazione logistica dei pompieri e della Polizia comunale, la gestione della raccolta rifiuti, la promozione della biodiversità ed il bike sharing. Si plaude alla decisione di rilevare la casa anziani Greina; o verrà ristrutturata o si realizzerà un istituto ex novo, in entrambi i casi il tetto di spesa è fissato a 25 milioni.

Si spera nel pareggio

Come Lugano. Ma se sulla Città sul Ceresio si sorride, all’ombra dei castelli c’è viva preoccupazione. Il preventivo 2023 di Bellinzona preconizza un disavanzo di 5,4 milioni di franchi con moltiplicatore stabile al 93%. Un deficit peggiore di quello stimato per quest’anno (3,45 milioni, anche se a consuntivo i conti dovrebbero chiudersi in pareggio). Ma la Turrita non doveva svoltare, grazie anche alla revisione della spesa intrapresa due anni or sono? Domanda pertinente. Tuttavia, dopo la pandemia, ecco che ci hanno pensato il conflitto in Ucraina e la crisi energetica ad incidere ulteriormente sulle finanze, unitamente ad altre voci.

Il futuro è trino

Per il futuro, oltre a quanto detto in precedenza, la maggioranza della Gestione auspica il consolidamento e/o sviluppo dei progetti strategici in grado di assicurare prospettive più rosee alla Turrita. Stiamo parlando, in particolare, del rafforzamento del polo biomedico, della valorizzazione della Fortezza e del pionieristico quartiere alle ex Officine FFS: «Questi progetti infatti garantiscono sul lungo termine, oltre che un nuovo volto alla città, un effetto leva migliorando l’attrattiva di Bellinzona sia dal punto di vista imprenditoriale che dal punto di vista della qualità di vita. Uno sviluppo innovativo che avrà un chiaro impatto sulle finanze della città».

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