Caso Kering, Bioggio «congelata» da un ricorso
Nuova grana per Bioggio, che si ritrova in regime di gestione provvisoria. Il motivo è da ricondurre a un ricorso recentemente approdato sul tavolo del Consiglio di Stato e che per ora ha effetto sospensivo sul Preventivo 2023. Il che, per il Comune, significa poter effettuare soltanto spese di gestione ordinaria, come quelle per gli stipendi dei dipendenti e per i crediti già approvati.
Comunicazione sotto accusa
L’opposizione è legata a doppio filo al caso Kering – di cui vi avevamo riferito nei mesi scorsi – ossia il rimborso che il Comune deve versare al colosso della moda per motivi fiscali. Come anticipato dal CdT a inizio febbraio, quattro membri della Commissione della gestione (Mauro Bernasconi del Centro, Franco Baroni di Sinistra ecologisti e indipendenti, Beat Kilcher e Francesco Galli del PLR) avevano chiesto l’intervento della Sezione Enti Locali. Questo perché, a loro dire, il Municipio aveva gestito malamente la comunicazione in merito alla necessità d’indennizzare il suo contribuente «extra large», non avvisando per tempo né la Gestione, chiamata a esaminare il Preventivo e il messaggio sul moltiplicatore del 2023, né l’intero Consiglio comunale, che il 20 dicembre si era trovato a discutere di questi due temi senza sapere della spada di Damocle che pendeva sui conti comunali. Ebbene, stando a quanto abbiamo appurato, la segnalazione è stata inoltrata al Consiglio di Stato sotto forma di ricorso contro il Preventivo 2023. Ricorso cui è stato concesso l’effetto sospensivo, il che significa Preventivo «congelato» e Municipio in gestione provvisoria. In parole povere, l’Esecutivo deve limitarsi alle spese indispensabili. «Nella segnalazione agli Enti locali – spiega Bernasconi – avevamo indicato che se non fosse stato possibile trattarla come tale, allora la stessa era da considerarsi un ricorso». Così è stato.
La palla passa al Governo
«Abbiamo trasmesso le nostre osservazioni al Consiglio di Stato e fatto richiesta di togliere l’effetto sospensivo», conferma dal canto suo il sindaco di Bioggio, Eolo Alberti. Il Comune, come detto, dovrà per ora imitarsi alle spese ordinarie e a portare avanti investimenti i cui crediti sono già stati approvati. Per quanto concerne il rimprovero sulla scarsa comunicazione, il sindaco aveva già affermato sulle nostre colonne di essersi scusato di fronte alla Gestione per non aver detto subito delle sottovenienze: «Non l’ho certo fatto in malafede, anche perché una cosa del genere non può essere tenuta nascosta a lungo. Ho aspettato perché avevamo chiesto alle autorità superiori una serie di chiarimenti, in particolare sull’entità della cifra a carico di Bioggio rispetto a quella che dovranno versare altri Comuni».
Tutto parte nel 2019
La vicenda ha radici nel 2019, anno in cui Kering aveva deciso di ridimensionare la sua presenza nel nostro cantone in seguito alle accuse di aver frodato il fisco italiano e quello francese facendo figurare molti più utili del dovuto in Ticino. E proprio quest’ultimo aspetto aveva portato a una sorta di ricalcolo dei contributi fiscali versati negli anni passati da Kering in terra elvetica. Ricalcolo che per i tre Comuni del Luganese in cui ha operato Kering si è tradotto in delle sottovenienze. In altre parole, Bioggio, Vezia e Cadempino hanno incassato più di quanto avrebbero dovuto. Il problema è che al momento di stimare quelle entrate non lo sapevano.E Bioggio, in sede di Consuntivo, dovrà anche decidere se aumentare o meno il moltiplicatore.
Una doppia beffa era invece toccata proprio a Cadempino. Come avevamo anticipato lo scorso luglio, dopo il disimpegno il Comune ha visto il gettito fiscale comunale delle persone giuridiche calare dai 15,02 milioni del 2018 ai 2,64 milioni del 2020 e ai 3,38 del 2021. Ebbene, per il Cantone, però, è come se Gucci fosse ancora presente. Almeno per quanto riguarda il contributo di livellamento – il principale strumento della perequazione che ha lo scopo di riequilibrare la dotazione di risorse fiscali dei Comuni – che Cadempino deve versare. Quello del 2021 è determinato in base alla media del gettito fiscale accertato degli anni 2014-2018 – un quinquennio in cui Gucci/Lgi contribuiva ancora alle casse comunali – e ammonta a quasi sei milioni di franchi. Per farvi fronte, il Comune aveva dovuto chiedere un prestito di 5 milioni di franchi a un istituto di credito grigionese.
A Lugano e a Bellinzona
Un effetto sospensivo ai conti? Un evento inusuale ma non raro. Cinque anni fa, per esempio, era toccato anche a Lugano, seppur per pochissimi giorni: il 23 gennaio 2018 un privato cittadino aveva impugnato la decisione del Consiglio comunale di fissare il moltiplicatore al 78%. Il 15 febbraio, poi, il Consiglio di Stato aveva deciso di revocare l’effetto sospensivo al Preventivo.