C'è da spostare il preventivo (dopo le feste)
«Se l’occhio non fosse solare, come potremmo vedere la luce?» si chiedeva Johann Wolfgang Goethe. Ne «La teoria dei colori», saggio di inizio Ottocento, lo scrittore tedesco sostiene che quelli primari sono il giallo ed il blu. Scaturiscono dal bianco e dal nero, dalla loro interazione si ottengono tutti gli altri, mentre quando la nuance diventa più intensa ecco allora formarsi il rosso.
A più di 200 anni di distanza, stasera, durante l’ultima seduta dell’anno del Consiglio comunale di Bellinzona, non vi sono state dissertazioni di particolare interesse scientifico, ma la tonalità fiammante del preventivo 2025 (disavanzo record di 13,8 milioni di franchi) ha tenuto banco nelle fasi iniziali. I consiglieri comunali hanno fissato ad inizio febbraio (il 3 e 4, per la precisione) il nuovo termine per l’approvazione dei conti per l’anno oramai alle porte.
Tutti concordi (o quasi)
Per capire cos’è successo occorre fare un passo indietro. La Commissione della Gestione, all’unanimità, a fine novembre aveva formalmente chiesto al Consiglio di Stato di poter far slittare l’esame e la discussione plenaria sul preventivo, che per legge i Comuni sono chiamati ad approvare entro fine dicembre. E questo perché, come abbiamo riferito a due riprese, il presidente Patrick Rusconi (PLR) e i colleghi di consesso chiedono un maggior coinvolgimento da parte del Municipio relativamente alle finanze, ma non solo.
Soluzioni condivise
Affinché si possa arrivare a delle soluzioni condivise per il bene della Turrita, dopo aver affrontato il pruriginoso discorso della spesa pubblica. D’altronde si è tutti sulla stessa barca. Meglio non farla andare alla deriva. «Si ha sempre tempo a sufficienza se lo si usa bene», avrebbe detto Goethe se per caso si fosse trovato sotto il noce con i capelli brizzolati e lo sguardo rivolto ad un lucente e natalizio Palazzo Civico. Il Governo ha invece risposto che tocca al Legislativo esprimersi sul nuovo termine. E così è stato con 58 sì ed un'astensione.
«Nei termini concessi non siamo riusciti a redigere un rapporto, visto che il messaggio sui conti è stato presentato il 5 novembre. Molte le domande che abbiamo posto all'Esecutivo, alcune delle quali sono ancora in attesa di risposta. Il nostro agire non va a sfiduciare il lavoro del Municipio e dei funzionari. Anzi, vogliamo gettare le basi per poter elaborare assieme i prossimi preventivi. Diciamo che è un campanello d'allarme», ha puntualizzato Patrick Rusconi (PLR).
Quel rosso Van Gogh
Il cielo sopra la capitale, nel 2025, abbiamo detto, potrebbe tingersi di un rosso decisamente acceso. Nel preventivo si preconizza un disavanzo pari a 13,8 milioni con moltiplicatore stabile al 93%. Oltre la metà del deficit è dovuta al ribaltamento di oneri da parte del Cantone, come vi avevamo spiegato nell’edizione del 6 novembre. Ciò che ha portato il sindaco Mario Branda a chiedere al Governo di ridiscutere i rapporti fra Cantone e Comuni (sempre più tesi dalla fine della pandemia da coronavirus) e la Città ad aumentare, per l’anno che verrà, le tariffe per i rifiuti e per il Bagno pubblico. Impossibile, invece, rinunciare o anche solo rallentare i progetti strategici, fondamentali per lo sviluppo socioeconomico.