Finanze

È una Bellinzona alla Van Gogh: rosso «acceso»

Per il 2025 si stima un disavanzo record di 13,8 milioni: invariato al 93% il moltiplicatore - Aumenterà però la tassa rifiuti e si rinuncia al contributo per le uscite scolastiche delle Medie - Ecco tutte le altre misure per contenere la spesa
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
05.11.2024 11:00

È come se a Bellinzona fossero contemporaneamente cresciute piante come il noce (in particolare il mallo, la parte più carnosa del frutto), l’indigo e l’amla. Quelle, per intenderci, che mescolandole con tatto ed assennatezza consentono di ottenere la tonalità di rosso più scura, accesa. Una specie di vermiglio, alla Vincent Van Gogh o alla Georgia O’Keeffe. E come la gradazione del preventivo 2025 della Città, in corso di presentazione a Palazzo Civico da parte del Municipio: si stima un disavanzo record di 13,8 milioni di franchi. Il moltiplicatore in ogni modo non si tocca. Confermato, quindi, quanto avevamo anticipato un mese fa. Le spese ammontano a 248,4 milioni, i ricavi sono stimati in 234,6 milioni, mentre il fabbisogno d’imposta è pari a 117,9 milioni.

La spesa, che impresa

Il moltiplicatore, innanzitutto. Rimane al 93% (stabile dal 2018), sia per le persone fisiche sia per quelle giuridiche; sarebbe stato così anche senza la moratoria votata ieri dal Gran Consiglio. Prepariamoci insomma al classico dibattito politico prima della seduta di Legislativo del 16 dicembre prossimo; della serie «se non scende, (la Turrita) non sale». Il ribaltamento di oneri da parte del Cantone si fa sentire anche nella capitale, come per praticamente quasi tutti i Comuni ticinesi; oltre la metà del deficit, infatti, è da ascrivere alle misure adottate nell’ultimo biennio da Governo e Gran Consiglio. «Si assiste nuovamente ad un importante aumento della spesa (in primis relativamente alla socialità ed al capitolo anziani) in larga misura di origine esogena e comunque indipendente dalle possibilità di intervento concreto dell’autorità comunale. È quindi giusto ricordare nuovamente come circa l’80% della spesa risulti 'vincolata' da ordinamenti normativi di rango superiore - generalmente cantonale - sui quali la Città non ha possibilità di incidere direttamente, mentre un’ulteriore fetta del 15% è determinata da disposizioni che pure limitano considerevolmente i nostri margini di manovra», ha spiegato l'Esecutivo.

Il gettito fiscale

Sia chiaro: non si è ancora al punto di lanciare l’allarme. Le alternative però non sono molte per guardare al futuro con ottimismo. Anzi, sono le solite. Contenere la spesa (adottando, come spieghiamo più avanti, altri provvedimenti nell’ambito della revisione iniziata alcuni anni fa, la cosiddetta «spending review») ed aumentare i ricavi. Più facile a dirsi che a farsi. In entrambi i casi. Un bel grattacapo, insomma: «A livello di gettito fiscale peserà la riforma cantonale sulle persone giuridiche che entrerà in vigore il 1. gennaio, a cui si è aggiunta quella accolta dal popolo il 9 giugno scorso, con una riduzione di 1,66 punti percentuali di tutte le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta alla fonte a partire da quest'anno. L’ammanco stimato sui conti 2025 a seguito di queste riforme ammonta a circa 4,9 milioni».

Case anziani: note dolenti

Note dolenti anche in ambito scolastico, in quanto l’abrogazione del contributo per i docenti di materie speciali porterà a minori sussidi per 719 mila franchi. «Spicca poi la decisione cantonale (unilaterale) di ridurre il contributo globale alle case per anziani (che per le strutture della Città significano -230 mila franchi nel 2024 e -250 mila nel 2025), a cui si aggiunge la misura di risparmio cantonale (pure decisa unilateralmente) tramite cui sono stati operati prelievi sui fondi propri delle case per anziani e dei servizi di cura a domicilio. Ultimo esempio: la revoca del contributo ai Comuni sede di impianti di smaltimento e di discariche per i rifiuti che porterà ad un ammanco complessivo di 390 mila franchi», hanno rilevato il sindaco Mario Branda ed il capodicastero Finanze, economia e sport nonché vicesindaco Fabio Käppeli.

Educazione fisica, solo 2 ore

Si diceva della revisione della spesa. Che inevitabilmente prosegue. Da un lato si è rinunciato a potenziamenti in alcuni settori; l'unica eccezione è il futuro direttore delle scuole che entrerà in carica in luglio. «Il Municipio propone poi al Consiglio comunale di voler riconoscere il carovita ai propri collaboratori in misura dello 0,5%, allineandosi all’amministrazione cantonale, ciò che non corrisponde ancora agli ultimi dati pubblicati. In ambito scolastico andrà parzialmente compensata l’abrogazione del contributo cantonale ai docenti di materie speciali: l’ipotesi individuata consiste nel limitare a due, a partire dall’anno scolastico 2025-2026, le ore impartite dal docente di educazione fisica nelle scuole elementari. L'Esecutivo si dichiara tuttavia sin d’ora disponibile a riconsiderare questa misura qualora il Gran Consiglio dovesse a sua volta soprassedere all’abolizione del contributo. Nella stessa ottica si propone di rinunciare al versamento del contributo alle uscite scolastiche per gli allievi delle Medie, in quanto ambito di stretta competenza cantonale. Va poi aggiunto che sempre per effetto delle decisioni cantonali sarà necessario procedere con un adeguamento, a partire dal 1. gennaio prossimo, delle tasse di raccolta dei rifiuti. La relativa ordinanza sarà pubblicata a breve».

I progetti non decollano

Austerità ed un po' di preoccupazione, dunque, che va ad aggiungersi a quella derivante dai progetti strategici che stentano assai a decollare. Ci riferiamo alle nuove Officine FFS di Castione e all’innovativo comparto che sorgerà dal 2029-2030 in città sulla superficie lasciata libera proprio dallo storico stabilimento industriale; i cantieri sono bloccati da ricorsi, come abbiamo anticipato lo scorso 17 luglio.

Poi c’è il rebus dell’ospedale alla Saleggina: si può costruire oppure no? E se si costruisce bisogna compensare i circa 100 mila metri quadrati che verranno sacrificati? Non possiamo non citare, altresì, la valorizzazione della Fortezza; il messaggio per il rilancio da 24 milioni dei castelli e della Murata è appena giunto sul tavolo dei preposti uffici cantonali, chiamati a coprire metà della spesa. Si attende una risposta, possibilmente, entro il 25 dicembre. Sarebbe un regalo gradito sotto l'albero.

Il colore che cambia

Nella Turrita non ci si annoia proprio mai. La speranza è che il rosso che infiamma il preventivo possa trasformarsi, a consuntivo, in nero. In un pareggio, perlomeno, o ancora meglio in un avanzo. Ad eccezione del 2018 e del 2019 (risultato positivo confermato) e dell’orribile 2020 segnato dalla pandemia da coronavirus (da avanzo a deficit), le cifre dall’aggregazione hanno sempre cambiato colore. Ecco i dettagli: 2018 (da +1,9 circa a +2,8 milioni), 2019 (da +984 mila franchi a +2,1 milioni), 2020 (+1,4 milioni/-6,9 milioni), 2021 (-7,8 milioni/+732.500 franchi), 2022 (-3,4/+6,9 milioni) e 2023 (-5,4/+2,5 milioni). Lo stesso dovrebbe in parte accadere pure quest’anno: i conti dovrebbero migliorare di circa 5,3 milioni rispetto al disavanzo ipotizzato (9,4 milioni). Il consuntivo 2023, per contro, ricordiamo, era andato agli archivi con un avanzo di 2,5 milioni.

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