Che faticaccia, cari progetti
«Non tutti gli uomini sono capaci di grandi cose, ma tutti sono sensibili a queste ultime», diceva il poeta francese Alfred de Musset. Le nuove Officine FFS di Castione rientrano indubbiamente nella categoria dei progetti con la «P» maiuscola. Non solo per il Bellinzonese, ma per l’intero Ticino. Al di là delle dimensioni (dell’opera e dell’investimento) c’è da considerare l’aspetto legato all’intricato percorso - cominciato dopo lo sciopero degli operai del 2008 - che sta portando alla realizzazione di quello che è destinato a diventare lo stabilimento industriale più moderno d’Europa.
L’ultimo ostacolo, come anticipato dal Corriere del Ticino il 17 luglio, riguarda il ricorso interposto al Tribunale amministrativo federale da un consorzio contro la commessa da 292 milioni di franchi per l’edificazione dell’impianto. Una censura che - de facto e de jure - ha bloccato l’inizio del cantiere che avrebbe dovuto partire nelle scorse settimane. Oggi alle 10 la direttrice regionale Roberta Cattaneo ed il capoprogetto generale Federico Rossini incontreranno la stampa per fare il punto sullo stato dei lavori.
Fra politica e pianificazione
Quello dell’Officina 2.0 da almeno 580 milioni che darà lavoro a 360 collaboratori e ad un’ottantina di apprendisti è il progetto strategico più rilevante fra quelli individuati dal Municipio di Bellinzona per assicurare lo sviluppo socioeconomico della capitale nei prossimi 2-3 decenni. Qual è lo «stato di salute» degli altri? Scontato partire dall’innovativo quartiere che sorgerà a tappe al posto, proprio, del sito produttivo presente nella Turrita da oltre un secolo e mezzo. In questo caso è tuttora pendente il ricorso al Tribunale amministrativo cantonale contro la variante di Piano regolatore approvata dal Consiglio comunale il 4 aprile 2023 ed in seguito avallata anche dal Governo. Una censura particolare in quanto riguarda la Legge organica comunale; e pertanto la procedura adottata: secondo gli oppositori i membri del Legislativo non sono stati debitamente informati, di tutt’altro parere il Consiglio di Stato e l’Esecutivo.
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Ciò significa che, con ogni probabilità, seguiranno altri ricorsi nel merito, quindi passando dal livello politico a quello pianificatorio. Impossibile - allo stato attuale- addentrarsi nelle tempistiche. Pure in questo caso la strada si prospetta in salita; il Municipio era intenzionato a mettere mano all’ampio sedime di oltre 100 mila metri quadri già da questa estate. Il nascituro comparto, ricordiamo, accoglierà in primis il Parco dell’innovazione e la SUPSI (Dipartimento tecnologie innovative) nonché contenuti formativi, di ricerca, amministrativi, sociali, culturali (nella «Cattedrale»), residenziali, commerciali ed alberghieri.
Il terzo binario divide
Un altro progetto strategico di natura ferroviaria è quello relativo al terzo binario tra Bellinzona ed il quartiere di Giubiasco, comprensivo della fermata in piazza Indipendenza. L’opera, per la quale si prevede un investimento di quasi 200 milioni a carico della Confederazione, non ha mai avuto vita facile. L’iter si è «inceppato» più volte in virtù della delicatezza del tema dal punto di vista ambientale e fonico. Sono state necessarie ben tre pubblicazioni (nel 2019, l’anno seguente e nel 2022), durante le quali sono state inoltrate decine di opposizioni.
Contro il via libera dell’Ufficio federale dei trasporti di fine gennaio sono stati interposti due ricorsi al Tribunale amministrativo federale. La messa in esercizio prevista nel 2031 verrà rispettata? Domanda da un milione, oggi come oggi. L’infrastruttura è considerata fondamentale dalle Ferrovie per sviluppare ulteriormente la rete veloce regionale.
La Fortezza... d’autunno
Tarda ad arrivare sui banchi dei consiglieri comunali e dei deputati il messaggio con la richiesta di credito di quasi 25 milioni per la valorizzazione della Fortezza. Ad oltre tre anni dal primo, indispensabile per il rilancio dei castelli patrimonio Unesco, il documento per la progettazione dovrebbe essere svelato entro l’autunno. I lavori della prima fase dureranno un quadriennio; si preconizza, inoltre, il restauro parziale del Montebello.
Nello stesso periodo sarà pronto il messaggio per la pianificazione del quartiere alle Ferriere Cattaneo di Giubiasco, mentre veleggia (finora) con il vento in poppa il progetto dell’ospedale regionale alla Saleggina da 380 milioni.