C’è il via libera della Gestione al credito per la Città della Musica

La Commissione della gestione del Gran Consiglio ha approvato il contributo cantonale di 13,4 milioni di franchi (oltre a un prestito di 18,6 milioni alla SUPSI) per la realizzazione della Città della Musica a Besso. Musica per le orecchie di Lugano, che da tempo attende il via libera del Parlamento per poter esercitare il diritto di compera da 21,5 milioni con SSR, proprietaria del comparto. La decisione della Gestione – i commissari hanno sottoscritto all’unanimità il rapporto di Fiorenzo Dadò (Centro) e Alessandro Speziali (PLR) – fa sì che il tema approderà in Gran Consiglio nella seduta che prenderà il via il prossimo 24 marzo. Una volta ottenuto il via libera dal Parlamento, la Città di Lugano – ne avevamo riferito lo scorso 18 febbraio – potrà presentarsi dalla SSR, proprietaria del fondo, per versare i primi 10 milioni di franchi. Visto l’allungarsi dei tempi di questo dossier, il Municipio di Lugano aveva trovato una accordo con la SSR per prorogare il termine del diritto di compera al novembre 2025 e per una nuova formula di pagamento: 10 milioni subito, appunto, altri 5,5 il prossimo marzo e la parte restante nel 2027. Una soluzione più soft per le casse comunali (e per gli investimenti).
Come emerso dal messaggio del Governo dello scorso novembre, l’esborso per realizzare l’opera era lievitato di ben 35 milioni, passando dai 45 preventivati dall’analisi di fattibilità agli 80 milioni ricalibrati dallo studio di massima. Di conseguenza, anche il Consiglio di Stato aveva dovuto aggiornare l’importo dei sussidi cantonali: il contributo ammonta ora a 13,4 milioni contro i 12,4 di prima. Il Governo aveva spiegato che la ragione alla base dell’aumento consiste nella «rilevante sottostima, nello studio di fattibilità, delle superfici secondarie e conseguentemente anche dei volumi delle nuove costruzioni». Non si parla tanto delle superfici delle aule, degli uffici e dei laboratori ma piuttosto di quelle che riguardano «la circolazione e i servizi necessari alla realizzazione del progetto». In Gestione, i dubbi su questo punto sono stati sciolti. Il dossier è ora nella mani del Parlamento.
«Lieber Meister»
Il Gran Consiglio dovrà esprimersi anche su un altro credito: quello da 6,5 milioni di franchi per la progettazione del nuovo comparto scolastico di Lugano Centro, destinato a cambiare completamente volto idealmente nel 2032. Anche in questo caso, il rapporto favorevole della relatrice Natalia Ferrara (PLR) è stato approvato all’unanimità. Mettere mano al comparto nel cuore del parco Ciani non è un’idea nuova: è sul tavolo da almeno un decennio. Nell’ottobre del 2021 è infine stato pubblicato il concorso di progetto, il cui iter si è concluso nell’ottobre di due anni fa con il mandato al vincitore: «Lieber Meister». A fungere da fil rouge è la strategia del DECS di realizzare sedi di Scuola media da 350 allievi e Licei da 650 studenti. E infatti, la prima grossa novità riguarda l’edificazione di una nuova sede per le Medie, che occupavano gli ultimi due piani di Palazzo degli studi, mentre quest’ultimo verrà restaurato e adibito esclusivamente a Liceo a partire dal 2027. Il relativo credito di una trentina di milioni è già stato approvato dal Gran Consiglio il 19 giugno scorso. È inoltre previsto il trasferimento in sedi transitorie degli studenti di Liceo – in un villaggio provvisorio dall’altra parte del cortile e in una sede transitoria a Viganello, già denominata Liceo 3, che oggi accoglie gli studenti che si trasferiranno nel 2031 nel nuovo Liceo 3 di Agno – e delle Medie – nello stabile Mizar –, fino al loro trasferimento nella nuova sede definitiva al posto del Palazzetto delle scienze. Quest’ultimo verrà poi demolito nel 2030, una volta ultimata il trasferimento delle due strutture attualmente al suo interno: il Museo di storia naturale nella nuova sede di Locarno e la piscina coperta nel comparto scolastico di Trevano. Parallelamente, una volta terminato il Liceo 3 ad Agno, la sede transitoria di Viganello accoglierà gli studenti del Liceo 2 di Savosa allo scopo di permettere il risanamento e l’adeguamento di quest’ultimo, che sarà terminato nel 2035.