Processo

Chiesti 7 anni per la truffa milionaria (con Scientology sullo sfondo)

Terzo giorno del dibattimento alle Assise criminali che vede imputato un trader italiano, accusato di ingenti malversazioni - Per l'accusa, ha agito per mero tornaconto personale
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
16.10.2024 14:35

«La vicenda approdata oggi in aula riguarda un capace imprenditore che ha sottratto capitali nell’ordine di milioni dalle società che era incaricato di proteggere». Tutto il resto, legami con il sedicente movimento religioso di Scientology, «è fumoso gossip». È iniziato con la requisitoria della procuratrice pubblica Veronica Lipari il terzo giorno di processo a carico di un 53.enne trader italiano accusato di amministrazione infedele per 15 milioni e truffa per 10 milioni.

All’uomo, da lunedì a processo davanti alla Corte delle Assise criminali presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, viene in sostanza contestato di aver danneggiato tra il 2011 e luglio 2023 – tramite operazioni in parte fittizie o gonfiate e fatture false – il patrimonio di due società a lui riconducibili, che chiameremo F e I, allo scopo di procurarsi un indebito profitto. Una di queste società con sede a Lugano, la F, oggi è totalmente controllata da un’altra società con sede negli Stati Uniti, in Delaware, e collegata a una miliardaria americana che è probabilmente la maggiore finanziatrice di Scientology. Ed è attraverso questa società che la donna ha prestato dieci milioni a quella ticinese, la I, per farla crescere. Soldi che in gran parte ora vuole riavere, sostenendo che il 53.enne, difeso dagli avvocati Tuto Rossi e Damiano Salvini, li ha usati per i propri scopi. 

Dal canto suo, il 53.enne si è difeso affermando che quei 10 milioni erano destinati a delle donazioni e di aver agito sotto la pressione dei cacciatori di capitali di Scientology (movimento del quale faceva parte dai primi anni Duemila, tanto da trasferirsi con la famiglia a Clearwater, in Florida, sede del movimento, ndr), i quali avevano iniziato a fargli pressioni sempre più insistenti affinché aumentasse l’importo delle sue donazioni.

Cifre ingenti, ma in realtà...

È vero, ha affermato Lipari, «l’imputato, attivo nel trading di metalli, viene contattato da esponenti del movimento i quali gli avevano chiesto più donazioni. Viene così in contatto con persone di spicco di Scentology interessate a investire nella sua attività con lo scopo di fare più guadagni». E ottenere, aggiungiamo noi, più donazioni. Ma, ha sostenuto la procuratrice, agli atti non vi è traccia di queste pressioni: «I rapporti, come risulta da diversi messaggi agli atti, sono cordiali. È vero, ha donato una parte dei soldi ma nessuno gli ha puntato una pistola alla tempia». Insomma, è stata una pura e semplice truffa. Ma torniamo negli States. Il 53.enne accetta la proposta di investimento e vengono create le due società citate in apertura; all’inizio tutto sembra andare a gonfie vele: «L’imputato - ha sottolineato Lipari - è un ottimo trader che realizza cifre d’affari milionarie in poco più di due anni di attività. Tutto promette bene: nel 2019 la cifra d’affari ammonta a 3 milioni, nel 2020 lievita a 11,8 milioni con un utile di 1,2 milioni, anche se in realtà la cifra è inferiore. Nel 2022, però, qualcosa non torna: a fronte di una cifra d’affari di 89,2 milioni, la società registra una perdita di 3,5 milioni».

Secondo l’accusa, l’uomo ha indebitamente attinto ai capitali della società mascherando le malversazioni con false fatture e con l’ausilio di un’altra società a lui riconducibile, la K, amministrata da un fiduciario attivo a Lugano e membro di Scientology che in un filone d’inchiesta parallelo sta per patteggiare tre anni. «Ha prelevato soldi convinto che in futuro gli utili avrebbero coperto tutto». I soldi mancanti il 53.enne li ha in parte donati a Scientology, in parte usati per mantenere se stesso e la famiglia. Verrà poi denunciato dalla società I, il cui controllo è nel frattempo stato assunto dalla F, costituitasi accusatrice privata e rappresentata dall’avvocato Goran Mazzucchelli. «Nulla lo autorizzava a prelevare soldi appartenenti alla maggior finanziatrice del movimento per effettuare donazioni a suo nome e farsi bello con gli altri». Di qui la sostanziosa richiesta di pena: 7 anni di carcere e l’espulsione dalla Svizzera per 8 anni.

Gli addebiti al complice

Contestualmente, Lipari ha chiesto 8 mesi di carcere per il secondo imputato, un cittadino ucraino ex responsabile finanziario della società, difeso dall’avvocato Paolo Bernasconi, accusato di complicità per aver emesso una singola fattura falsa per 161.550 euro, datata 23 settembre 2022. Un addebito che il suo legale ha respinto con forza. Tre le due società, la I e la K, c’era un contratto di prestazione e il pagamento, per quanto poteva saperne il 46.enne era corretto. «Il mio cliente era un Wog, termine traducibile con "paria". Così Scientology definisce i non adepti del movimento. A costoro non viene detto nulla e il mio assistito non poteva dunque sapere che la società navigava in cattive acque». Bernasconi ha duramente criticato l’operato dell’accusa e chiesto l’assoluzione per il 46.enne. «Il mio cliente è una delle uniche persone al mondo ad avere rapporti con la più grande società di trading ferroso? Esiste davvero un cretino del genere, capace di mandare tutto all’aria per una fattura? E senza ottenere neppure un vantaggio?», ha chiosato Bernasconi.

 

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