Concorrenza fiscale tra Comuni, pollice verso dai poli momò

Moltiplicatore differenziato? Riparliamone tra cinque anni. I grandi centri del Mendrisiotto, Mendrisio e Chiasso, sono concordi: introdurre, tra poco meno di sei mesi, una tassazione per le persone fisiche e una per quelle giuridiche (con un possibile scarto di 20 punti percentuali tra i due) è prematuro e la misura andrebbe congelata per, appunto, un quinquennio. In estrema sintesi è questa la posizione dei due Esecutivi, messa nero su bianco in una lettera – sottoscritta anche da Lugano e Locarno – inviata insieme al formulario di risposta alla consultazione, lanciata lo scorso 6 marzo dal Consiglio di Stato (e conclusasi proprio venerdì scorso) dopo non pochi malumori da parte di diversi Comuni. Lugano in testa.
Molta incertezza
E le perplessità per questa misura sono state condivise anche dai due grandi centri momò. «Abbiamo chiesto di congelare questa misura per cinque anni», conferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni. Troppe le incognite all’orizzonte, spiega: «Sono in arrivo diverse misure fiscali (tra cui la riduzione dell’aliquota d’imposizione degli utili aziendali dall’8% al 5.5%) il cui impatto per le città potrebbe essere molto negativo, senza contare l’incertezza attorno alle imposte alla fonte e alla perequazione». A ciò si aggiunge il fatto che qualche Comune confinante potrebbe decidere di abbassare il più possibile il moltiplicatore per le aziende, strappandone alcune proprio ai grandi centri. Insomma, meglio andarci piano. Soprattutto in un Comune, Chiasso appunto, con i conti in rosso. «Non dimentichiamo che abbiamo parecchi costi legati a strutture sportive e culturali. Strutture – precisa Arrigoni – utilizzata che dai Comuni limitrofi e non dalla sola Chiasso».
Il nodo dei servizi
Preoccupazioni analoghe sono state espresse anche nel Magnifico Borgo. «A nostro avviso si tratta di uno strumento insidioso. Va bene la concorrenza fiscale, ma qui si va oltre…», afferma il sindaco Samuele Cavadini. Dai Comuni vicini non ci sono avvisaglie di una politica di “marketing” fiscale, soprattutto da chi non ha aziende sul suo territorio (e non va dimenticato che per una media-grande industria spostarsi è complesso), ma quello sul tavolo è un rischio che Mendrisio preferisce non correre. Al pari del collega sindaco di Chiasso, anche Cavadini solleva la questione dei servizi. «Un grosso tema è quello della partecipazione agli oneri. Un’eccessiva concorrenza fiscale potrebbe comportare una perdita di contribuenti, togliendo risorse e capacità di investimento a comuni polo come Mendrisio, i quali realizzano investimenti anche di carattere sovracomunale».
Pianificazione da rivedere
Una moratoria, dunque. Cinque anni durante i quali il moltiplicatore delle persone giuridiche non potrà scendere sotto quello delle persone fisiche. Poi si vedrà. Una richiesta, quella dei due grandi centri momò e di Locarno (con Bellinzona più possibilista verso una riduzione, seppur minima, del gettito delle aziende), che il sindaco di Lugano Michele Foletti saluta favorevolmente. «Il problema più grosso non è tanto la competitività fiscale; il rischio è creare scompensi urbanistici. Chi può abbassare il moltiplicatore creando un differenziale alto rispetto ai centri urbani dover fare i conti con lo spostamento di attività in territori che non hanno le infrastrutture per ospitare gli uffici e che dovranno adattare i propri strumenti pianificatori». Le ripercussioni? Tante: «Come andrà a finire con il trasporto pubblico e il traffico?». Implicazioni, queste (soprattutto in un territorio già messo a dura prova come il Mendrisiotto) e che «non sono state prese in considerazione quando questa misura fiscale è stata proposta». Insomma, anche per Lugano, considerati il rischio di erosione fiscale e le incertezze sulla nuova Legge sulla perequazione, i punti “oscuri” sono ancora troppi per partire in quarta già nel 2025. «Servirebbe almeno una soluzione per contributi di centralità», conduce Foletti.
Di che cosa si tratta
La modifica della LOC, che entrerà in vigore il 1. gennaio 2025 insieme all’ultimo pacchetto di disposizioni della riforma fiscale cantonale, permetterà ai Comuni con un gettito fiscale derivante dalle persone giuridiche proporzionalmente poco rilevante di applicare un moltiplicatore d’imposta ridotto fino ad un massimo di 20 punti. Ciò potrebbe rendere questi Comuni sicuramente attrattivi rispetto ad altri con una forte presenza di persone giuridiche che, per effetto della riduzione dell’aliquota d’imposizione degli utili aziendali dall’8% al 5.5, si troveranno probabilmente nella necessità di ritoccare verso l’alto questo moltiplicatore. Questa possibilità, ci aveva spiegato il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta lo scorso marzo, «è stata introdotta per dare la possibilità ai Comuni di neutralizzare per la parte comunale l’abbassamento dell’aliquota d’imposizione degli utili aziendali (alzando il moltiplicatore per le sole persone giuridiche oppure per rendersi fiscalmente più attrattivi (abbassandolo)».