Lugano

Concorrenza fiscale tra Comuni: «Qualcuno ha capito, altri...»

La Città si prepara a far fronte alle conseguenze del moltiplicatore d’imposta differenziato tra persone fisiche e giuridiche – Con alcuni «vicini di casa» è stato possibile trovare un accordo – Le riflessioni del sindaco Michele Foletti
© CdT/Gabriele Putzu
Nico Nonella
24.02.2024 06:00

«Concorrenza fiscale? Qualche Comune ha capito, altri invece…». Mancano poco più di 9 mesi all’introduzione del moltiplicatore d’imposta comunale differenziato per le persone fisiche e quelle giuridiche, e Lugano si sta preparando alle possibili ripercussioni per le finanze cittadine dovute a una ormai sempre più probabile concorrenza fiscale tra “vicini di casa”. La modifica della LOC, che entrerà in vigore il 1. gennaio 2025 insieme all’ultimo pacchetto di disposizioni della riforma fiscale cantonale, permetterà infatti ai Comuni con un gettito fiscale derivante dalle persone giuridiche proporzionalmente poco rilevante di applicare un moltiplicatore d’imposta ridotto fino ad un massimo di 20 punti. Ciò potrebbe rendere questi Comuni sicuramente attrattivi rispetto ad altri con una forte presenza di persone giuridiche che, per effetto della riduzione dell’aliquota d’imposizione degli utili aziendali dall’8% al 5.5% (per Lugano, che dalle aziende incassa circa 60 milioni, ciò avrà un’incidenza negativa su questa parte di gettito del 31.2 %), si troveranno probabilmente nella necessità di ritoccare verso l’alto questo moltiplicatore.

Un accordo tra gentiluomini

Il tema è sul tavolo del Municipio già da alcuni anni ed è recentemente tornato d’attualità in un’interrogazione presentata da Paolo Beltraminelli e Lorenzo Beretta Piccoli (Il Centro) in cui si chiedeva alla Città di attivarsi a Bellinzona per scongiurare possibili conseguenze nefaste. Per esempio, proponendo una modifica della LOC al fine poter diversificare il moltiplicatore delle persone giuridiche unicamente verso l’alto rispetto al moltiplicatore valido per le persone fisiche. Nella risposta all’atto politico, il Municipio, «pur garantendo che non mancherà di continuare a mettere in discussione le modifiche legali introdotte nella LOC (…), sottolinea le oggettive difficoltà nel trovare sufficienti accordi con altre realtà comunali (…) ma farà di tutto per cercare di limitare gli effetti negativi dell’applicazione delle future norme». Tradotto: a qualche Comune della cintura, la concorrenza fiscale non dispiace e di correggere il tiro non ci pensa minimamente.

«Abbiamo svolto diversi incontri», conferma il sindaco di Lugano Michele Foletti. «Chiaramente si entra nel settore dell’autonomia comunale, ma il senso della discussione era quello di evitare una concorrenza fiscale spietata nel Luganese. Alcuni Comuni hanno capito, altri invece no». Insomma, con alcuni è stato possibile arrivare a una sorta di “accordo tra gentiluomini”, altri invece vedono in questa modifica legislativa un’occasione da cogliere. «Sì, potrebbe nascere una guerra fiscale tra Comuni, soprattutto in relazione ai poli urbani e condotto da quei comuni con poche persone giuridiche e un’imposizione molto bassa», prosegue il sindaco. Uno scontro «che potrebbe replicarsi anche a Locarno e Mendrisio e in parte a Chiasso e Bellinzona».

Ripianificare

D’altronde, è facile intuire che la possibilità di differenziare i moltiplicatori sia molto ghiotta per Comuni che incassano la maggior parte del loro gettito fiscale dalle persone fisiche e poco o nulla da quelle giuridiche. Ma attenzione, avverte Foletti, non è tutto oro quello che luccica. «Attirare le aziende può richiedere anche un importante spostamento degli equilibri urbanistici». I Comuni potrebbero dover introdurre diversi cambiamenti di destinazione (per esempio da residenziale a commerciale) e un aumento della richiesta di uffici – i quali necessitano di posteggi e altri servizi – «potrebbero portare a ripercussioni sugli affitti». Un vero e proprio effetto a cascata che, oltre a ridisegnare il sistema urbano di qualche comune, avrebbe un effetto anche su Lugano: «Aziende che partono significa servizi, come bar e ristoranti, che chiudono».

Il nodo dei servizi

E non va dimenticato che la competizione fiscale si sovrappone a un altro tema luganese politicamente caldo: i contributi dei Comuni limitrofi che beneficiano dei servizi del Comune polo di Lugano. Un tema, questo, evidenziato anche nei due rapporti della Gestione sul Preventivo 2024. Il timore è che la Città si ritrovi “depredata” di qualche contribuente giuridico facoltoso e continui ad offrire servizi (pensiamo al LAC o al PSE) ai vicini senza un “giusto” indennizzo e, anzi, dovendo aumentare il moltiplicatore per garantirli. Insomma, oltre al danno anche la beffa. Una possibile soluzione? «A Zurigo hanno risolto il problema con una legge cantonale in base alla quale la città, che ha un moltiplicatore molto alto, riceve contributi dai Comuni limitrofi».

«Ne discuteremo durante la prossima riunione della piattaforma di dialogo Cantone-Comuni, in programma il 7 marzo», conferma Foletti. Un incontro durante il quale verranno chiesti ragguaglia anche sulla nuova lege sulla perequazione finanziaria. «Dovrà entrare in vigore per gennaio 2025 visto che con la possibilità di avere due moltiplicatori la formula attuale è inapplicabile. Il Governo deve presentare un messaggio in tempi relativamente brevi». In modo da consentire ai Comuni di allestire i propri conti: anche qui entra in gioco un altro effetto a cascata. Ancora Foletti: «Se un comune aumenta il suo gettito attirando persone fisiche, significa che la sua partecipazione alla perequazione aumenterà…».

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