L'intervista

«Raddoppio possibile, ma non correrò; nessuna competizione con Lombardi»

A Lugano si scaldano i motori in vista delle comunali: il PS ha scelto il rinnovamento e in casa Lega-UDC la discesa di Marco Chiesa qualche scompiglio lo creerà. Il Centro, invece, naviga in acque tranquille – Ne parliamo con il presidente Paolo Beltraminelli
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
04.01.2024 06:00

A Lugano si scaldano i motori in vista delle comunali: il PS ha scelto il rinnovamento e in casa Lega-UDC la discesa di Marco Chiesa qualche scompiglio lo creerà. Il Centro, invece, naviga in acque tranquille. Ne parliamo con il presidente Paolo Beltraminelli.

Come sta Il Centro a Lugano?
«Il Centro sta bene. Sia nelle elezioni Cantonali sia in quelle Federali siamo avanzati. La crescita è dovuta ad un buon lavoro e ad un accresciuto interesse verso una forza politica che si dichiara di Centro. L’ambiente è buono, c’è dibattito ma siamo uniti, come è stato il caso del Polo sportivo. Questo è un segnale positivo verso l’elettorato. A livello di persone abbiamo una pluralità di voci e profili molto interessanti».

Questo ci porta alla lista per le Comunali, che verrà ratificata nell’assemblea del prossimo 18 gennaio. Lei correrà anche per il Municipio?
«La commissione cerca sta finendo il proprio lavoro. Personalmente ho ricevuto molte sollecitazioni che fanno piacere ma ho deciso di concentrarmi sul Consiglio comunale. La mia missione di Presidente è di far vincere la squadra. Avere una competizione con Filippo Lombardi, che sta lavorando bene, sarebbe stato stimolante e positivo per il risultato elettorale ma con il rischio di dover gestire una sconfitta dannosa per il partito. Sia io che Filippo sappiamo cosa vuol dire!».

Quindi l’obiettivo è confermare il seggio in Municipio?
«Vogliamo crescere in percentuale grazie a una lista competitiva, con più voci di peso e non appiattita sull’uscente. La possibilità di ottenere un secondo municipale non è esclusa in partenza; tutto dipenderà da che cosa succede soprattutto a sinistra visto che gli altri seggi non dovrebbero essere in discussione. Ci sono analogie con 2004: noi non avevamo raddoppiato per sole 100 schede. Ce la si può giocare».

E in Consiglio comunale, invece?
«Lì si giocheranno gli equilibri politici della Città. L’obiettivo è continuare a crescere; nelle ultime elezioni PLR, Lega e PS hanno perso e noi no, ora abbiamo più peso. Ma il nostro impegno dovrà essere massimo, nulla è scontato! Il panorama a politico a Lugano, considerata la maggiore frammentazione, la probabile discesa in campo di Marco Chiesa a rafforzare l’UDC, e di Amalia Mirante a scompigliare le carte, si fa più variegato».

Alle porte c’è un periodo difficile ma stimolante

Proprio i liberali radicali perderanno sette nomi di peso. Anche voi avete partenze importanti in vista?
«Non credo; non tutti hanno ancora confermato, ma l’ossatura resterà la stessa, con candidati nuovi e giovani da lanciare di fianco agli uscenti».

A proposito di partenze: l’impressione è che la generazione dei 40-50.enni, politicamente parlando, negli ultimi anni sia stata un po’ bruciata dai partiti. Due nomi su tutti: Simona Buri del PS e Rupen Nacaroglu del PLR…
«Non da noi per fortuna. Siamo ben messi. Penso al capogruppo Lorenzo Beretta Piccoli, neo 43.enne, ma non solo. Simona Buri è un peccato non ci sia più, mentre fa riflettere leggere l’amarezza nelle parole di Rupen Nacaroglu nell’intervista al CdT... Certo in politica sono rose e spine, ma è bello lavorare per la tua Città e mi auguro ci sia qualche giovane in più. Anche se far politica richiede molto tempo da investire e non sempre è possibile conciliarlo con un’attività lavorativa. Alle porte c’è un periodo difficile ma stimolante, penso alle finanze pubbliche; l’Esecutivo e il legislativo saranno chiamati a un lavoro molto duro».

Lugano non può pagare sempre da sola per tutti e ha molti argomenti da far valere

Quindi largo ai giovani.
«Noi costruiamo guardando alla prossima legislatura. Uno dei problemi in Ticino è proprio la mancanza di giovani che si affaccino alla politica. Abbiamo bisogno di giovani, dobbiamo dar loro fiducia! Una loro maggior presenza in Consiglio comunale darebbe stimoli al Municipio a portare avanti temi legati agli adolescenti ma anche ai giovani adulti, soprattutto in una città universitaria e in un periodo caratterizzato dallo sviluppo tecnologico, dal dirompente avvento dell’intelligenza artificiale e dalla necessità di essere più vicini alla popolazione e investire per il suo benessere».

Ecco, giusto qualche giorno fa in un’intervista al CdT il sindaco Michele Foletti ha rimproverato il Legislativo di non aver dato indicazioni sulle priorità dei progetti di Lugano e di criticare il rinvio di certi investimenti…
«Fatico a capire questa critica. Il vero problema è un altro. Il Municipio fissa le priorità e deve proporre solo opere che possano davvero essere realizzate. Capisco una certa flessibilità per non fermare la macchina in caso di ricorsi o altri intoppi, ma troppi crediti votati dal Consiglio comunale restano sulla carta. Suggerisco più dialogo con il Consiglio comunale e incontri regolari con le commissioni per favorire il consenso. Quando ero in Governo gli incontri con la Gestione erano regolari».

Un altro grande tema sul quale serve più collaborazione tra Esecutivo e Legislativo – e il sindaco l’ha annunciata – è quello dei rapporti con il Cantone, soprattutto sui dossier finanziari e fiscali. Da ex consigliere di Stato e municipale, qual è il modo migliore per trattare con Bellinzona?
«Non solo con Bellinzona ma anche con i Comuni dell’agglomerato. Personalmente potenzierei la Divisione comunicazione e relazioni istituzionali e dedicherei molto tempo come Municipio per dialogare con le varie realtà, dal Consiglio di Stato ai Comuni dell’agglomerato. Lugano non può pagare sempre da sola per tutti e ha molti argomenti da far valere. È nell’interesse di tutto il Ticino che Lugano non sia in difficoltà. Certo, con tre consiglieri di Stato luganesi era più facile portare certe problematiche a Bellinzona. Ricordiamoci che se la Città s’impoverisce sarà un bagno di sangue per tutti: le misure di risparmio colpirebbero i servizi, il LAC e le strutture sportive, che sono di importanza cantonale».

La perequazione intercomunale e il moltiplicatore differenziato preoccupano così tanto?
«La preoccupazione è grande. La perequazione penalizza troppo la Città, dev’essere ripensata. Un esempio, le rette per le case anziani a Lugano sono le meno care del Cantone, ma l’ottimizzazione delle spese non porta vantaggi per Lugano. Ma il tema che mi preoccupa di più nell’immediato è il moltiplicatore d’imposta differenziato tra persone fisiche e giuridiche previsto dal 2025 che entrerà in vigore contemporaneamente alla diminuzione dell’imposta sull’utile per le persone giuridiche. Personalmente invito a riflettere sui rischi, è un errore introdurre ora il moltiplicatore differenziato senza nel contempo cambiare il sistema di perequazione intercomunale! A Lugano il moltiplicatore per le aziende salirà all’85% e difficilmente potrà competere con realtà che possono scendere sotto il 50%... mi auguro di essere smentito».

In questo articolo:
Correlati
Chiesa al centro del villaggio
La sempre più probabile candidatura al Municipio del consigliere agli Stati democentrista accende la campagna sulle rive del Ceresio – La sua entrata in campo blinderebbe i tre seggi della destra, ma ridurrebbe le speranze del municipale uscente Galeazzi e di eventuali outsider