Toponomastica

Dietro ai nomi dei quartieri di Mendrisio tanta natura e due incognite

Sapete perché il Comune in cui risiedete si chiama così? – Quarta tappa del nostro viaggio alle origini dei nomi dei paesi – Molti toponimi sono legati al paesaggio e a pratiche contadine, ma c’è anche chi non conosce le sue origini
Da "bel sasso" a Besazio. ©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
13.04.2023 06:00

L’avevamo scritto: l’articolo pubblicato a fine febbraio sull’origine dei nomi dei paesi del Mendrisiotto forse non sarebbe stata l’ultima tappa del nostro viaggio alla scoperta delle origini dei nomi delle terre in cui viviamo. Infatti oggi ci dedichiamo nuovamente all’argomento, con un quarto articolo – e questo dovrebbe essere davvero l’ultimo – dedicato a ciò che nascondono i toponimi delle località momò.

Dopo aver analizzato i Comuni e i paesi della valle di Muggio, ci dedichiamo ai quartieri di Mendrisio (escluso il Magnifico Borgo, su cui ci siamo già soffermati il 30 gennaio). Lo faremo in rigoroso ordine alfabetico e avvalendoci in particolare dell’aiuto di chi in passato si è dedicato al tema in modo ben più approfondito: nel «Dizionario toponomastico dei Comuni ticinesi», dove sono sintetizzate le conclusioni di svariate ricerche.

Partiamo dalla Montagna e da Arzo. Ma non prima di un’ultima premessa di Aldo Crivelli, scritta nel 1944 nella Rivista storica ticinese: «L’etimologia dei nomi delle nostre località è quasi sempre difficile, talvolta dubbia e sovente impossibile perché taluni nomi sono antichissimi avendo non solo origine latina-longobarda-franca ma pure celtica-ligure e nel tempo vennero profondamente modificate con storpiature e modifiche fonetiche». Il toponimo Arzo deriva dal latino arsus, che significa arso, bruciato, ma anche secco, secondo una declinazione più dialettale, si spiega nel Dizionario citato poc’anzi. Questi termini dovrebbero essere legati ad pratiche contadine.

Spostiamoci di qualche centinaia di metri fino a Besazio. Per questa località abbiamo trovato due spiegazioni. La prima vuole che il toponimo sia il frutto della fusione tra il nome dialettale bes che designa una varietà di pero selvatico e il suffisso latino -ācĕus usato in passato per formare aggettivi da sostantivi. La seconda si affida alla tradizione popolare (l’abbiamo trovata in rete) e vuole che Besazio sia legato al termine sasso: potrebbe derivare da «bel sass», ossia «bella pietra» in relazione alle cave di marmo locali, oppure riallacciarsi alla posizione geografica del paese, come scritto dal fu sacerdote della località Carlo Crespi: «Bel sasso, perché località stupenda a 500 m. di altezza, situata in posizione incantevole sovrastante la più amena, solatia collina del Mendrisiotto».

Il toponimo più intuitivo è Capolago, le origini dei nomi degli altri paesi sono meno ovvie

Scendiamo in pianura dove, sulle sponde del Ceresio, troviamo un paese con un nome dalle origini più intuitive: Capolago, ossia alla testa, o estremità, del lago Ceresio. Non hanno invece legami con la geografia le radici di Genestrerio. Il significato del toponimo in questo caso va cercato nella botanica e nella pianta ginestra. Pianta, quest’ultima, presente anche sullo stemma dell’ex Comune perché molto diffusa nella zona della Campagna Adorna.

Dubbi a Ligornetto e Meride

Tra i quartieri di Mendrisio c’è anche un’incognita. Riguarda Ligornetto per cui non abbiamo trovato – e non solo noi – nessuna interpretazione certa. Sul portale ortsnamen.ch, che si «nutre» del Dizionario toponomastico dei Comuni ticinesi e di altri volumi, si azzarda un tentativo di spiegazione. Il paese aveva in passato lo stesso nome della località varesotta Ligurno. L’aggiunta del suffisso diminutivo -etto è stata verosimilmente introdotta per distinguere «due località in origine omonime e geograficamente non lontane».

Torniamo sulla Montagna dove troviamo un’altra parziale incognita: Meride. Sul sito di un ritrovo pubblico locale un’analisi però l’abbiamo scovata: vuole che Meride significhi «a meriggio», dunque verso sud, in relazione alle case che la compongono, orientate verso il sole.

Scendiamo fino a Rancate. Il toponimo dovrebbe essere legato al verbo lombardo e piemontese rancàr, che significa strappare, estirpare, e più in generale dissodare terreni per coltivarli. Il nome del paese sarebbe quindi legato all’uso dei terreni su cui sorge: luogo disboscato, terreno coltivato o anche pascolo. Anche queste analisi provengono dal citato Dizionario, che aggiunge: «Si tratterebbe in questo caso di una terra o di terre in relazione a un luogo dove i boschi sono stati abbattuti e bruciati per dissodarne il terreno». Azzardiamo che Rancate e Arzo in questo momento sembrano ancora più vicine.

A dare in nome a Tremona sono i tre monti che la attorniano, a Genestrerio la ginestra

Voliamo dal San Giorgio al Generoso, a Salorino. Le possibili spiegazioni qui sono tre (e sono riassunte sul sito di Mendrisio): la prima è legata al termine sala con cui si definiva la sede principale della regia longobarda, a cui sarebbe stato aggiunto un doppio diminutivo. La seconda è dello storico Carlo Salvioni, per cui il termine longobardo sala in questo caso è «latinizzato in sundalum che significa casa, palazzo. Da qui la nascita di toponimi quali Sundalo, Sondalo, Sondrio, Salone, Selone e Selorino documentato già nel 1287». Per Oscar Camponovo i termini chiave sarebbero invece Sellorino o Selorino. «Il toponimo deriverebbe da sellere, sellero o cellere. Cellarium che dà origine al termine francese cellier, rimanda a cella, oratorio o cantina. Visto che Salorino vanta numerose cantine riunite in un’unica zona che è senz’altro fra le più antiche, questa versione potrebbe essere plausibile».

Terminiamo il nostro viaggio a Tremona, che secondo l’opinione popolare significa tre monti perché l’abitato si situa in una conca circondata da tre colline: il monte Sant’Agata e quelli di Castello e Grom (presenti anche sullo stemma della località).

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