Politica

Il Centro cambierà presidente

Bellinzona: Davide Pedrioli, in carica da due anni, ha annunciato che lascerà il 20 marzo - Già individuato il profilo del possibile successore, ma la porta rimane aperta ad altre candidature - Mattia Lepori: «Preventivo in rosso, ma non è ancora ora di lanciare l'allarme»
Davide Pedrioli. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
17.10.2024 20:50

Il Centro di Bellinzona cerca un nuovo presidente. L’attuale timoniere Davide Pedrioli, in carica da fine agosto 2022, lascerà il prossimo 20 marzo. Lo ha comunicato stasera durante l’assemblea tenutasi all’hotel Unione, apertasi con un minuto di silenzio in memoria dell’avvocato Giorgio Battaglioni, scomparso negli scorsi giorni. Gli impegni professionali (è direttore generale dell’aeroporto di Lugano) e l’età oramai vicina ai 68 anni lo hanno portato a questa decisione. Poi, certo, come in ogni altro partito, vi sono le correnti interne non sempre facili da gestire. Ma questo è un altro discorso. L’Ufficio presidenziale ha già individuato il suo possibile successore, che nei colloqui avuti nelle ultime settimane ha convinto.

Il profilo della futura guida

Si tratta, secondo nostre informazioni, di un (o una) manager, tra i 55 e i 60 anni, parzialmente estraneo/a alla politica cittadina. Le porte rimangono comunque aperte ad eventuali altre candidature; toccherà alla Commissione cerca individuarle. C’è aria di rinnovamento, pertanto, anche ai vertici, sull’onda di quanto successo alle ultime elezioni con Mattia Lepori (classe 1996) che ha preso il posto di Giorgio Soldini in Municipio ed il 29.enne Pietro Ghisletta neocapogruppo in Consiglio comunale in sostituzione di Gabriele Pedroni.

I numeri sotto la lente

Partiamo proprio dal 14 aprile scorso; l’ex PPD ha ottenuto un buon risultato. È tornato il terzo partito nella capitale, dietro il PLR e l’Unità di sinistra, scavalcando l’alleanza Lega-UDC che l’aveva sorpassato nel 2021. Rispetto alla precedente tornata ha perso solamente 21 schede (aumentando però la percentuale, passando dall’11 all’11,3%). Delle quattro formazioni storiche è quella che ha «retto» meglio. E questo, oltretutto, nonostante la frammentazione che c’è stata nella Turrita. Confermati inoltre i 10 rappresentanti in seno al Legislativo, di cui tre new entry (Giovanna Pedroni, Nevio Canepa e Giorgio Soldini).

«Dobbiamo essere diligenti»

Davide Pedrioli può dunque dirsi un presidente soddisfatto. «L’obiettivo era quello di tornare ad essere il terzo partito e, possibilmente, di aumentare gli esponenti in Consiglio comunale. Il primo è stato raggiunto. Siamo l’espressione di circa 2.000 schede di partito e abbiamo una responsabilità nei confronti di chi ci vota. E pertanto ci siamo promessi di fare fin da subito gioco di squadra: il gruppo in seno al Legislativo sta lavorando bene, idem il municipale. Invece nelle elezioni il gioco di squadra è funzionato un po’ meno. In futuro dobbiamo cercare di essere più diligenti», ha affermato l’ex pianificatore cantonale e già consigliere comunale di fronte ad una novantina di presenti.

Semisvincolo, buoni riscontri

Si ripartiva dall’appuntamento elettorale all’ombra della Fortezza, vero, ma altresì dall’ultima assemblea. Quella del 15 gennaio scorso, per la ratifica delle liste. Allora, vi ricorderete, alcuni fedelissimi dell’ex PPD avevano auspicato un passo indietro di Giorgio Soldini. Il plenum gli aveva dato fiducia, tuttavia qualche malumore era rimasto lì, sospeso nell’aria (e non solo). Tre mesi dopo sappiamo tutti come è andata. A Palazzo Civico si è insediato Mattia Lepori, praticante legale e presidente dei Giovani del partito, il cui bisnonno Giuseppe Lepori è stato nientemeno che consigliere federale.

Nel suo primo intervento da municipale (è alla testa del Dicastero territorio e mobilità) davanti ai fedelissimi ha sottolineato che «l’inizio di legislatura è stato caratterizzato da temi rilevanti. Penso in primis all’apertura parziale del semisvincolo. I primi riscontri sono positivi: i quartieri a sud sono sgravati dal traffico. Siamo consapevoli che da gennaio, con la messa in esercizio completa, la situazione potrebbe essere un po’ più critica, ma a lungo termine i benefici saranno numerosi. C’è poi la riconversione del comparto delle Ferriere Cattaneo di Giubiasco, che si trasformerà in un quartiere con contenuti misti. E poi il preventivo 2025, in rosso, con un disavanzo superiore rispetto a quello stimato per quest’anno (9,4 milioni; n.d.r.). Questo è dovuto in parte a mancati introiti e, dall’altra, ad oneri supplementari che ci vediamo costantemente attribuiti dal Cantone. Non è ancora il momento di lanciare l’allarme, ma va aumentato il gettito fiscale».

Le sfide all'orizzonte

In precedenza aveva preso la parola il capogruppo Pietro Ghisletta, osservando che «Il Centro è pronto al cambiamento e crede nei giovani. La nostra forza risiede nella varietà delle espressioni e delle idee all’interno del gruppo. In prospettiva sono previsti importanti investimenti. Pensiamo all’edilizia scolastica e all’integrazione della casa anziani Greina nella rete cittadina nonché al centro di pronto intervento e alla nuova caserma dei pompieri. Nella fattispecie speriamo che venga presto presentato il messaggio municipale. Dispiace, infine, aver perso il secondo seggio nelle commissioni».

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