Il «lago bianco» non rimane così

Quel «lago bianco» di sogni, come titolavamo il 13 febbraio, non rimarrà così. Il Consiglio comunale di Bellinzona, stasera, ha accolto con un solo voto di scarto la mozione presentata da Emilio Scossa-Baggi e Gabriele Pedroni (Il Centro), i quali chiedevano un cambio di rotta del Parco urbano. Per chi non lo sapesse, si tratta del polmone verde inaugurato una decina di anni fa accanto al Bagno pubblico, a poche centinaia di metri dal Liceo e dalla Scuola cantonale di Commercio. Uno spazio ideale per organizzare degli eventi che più volte è finito sotto i riflettori della politica.
Fra punti deboli e costi
Anche stavolta, con i due rappresentanti dell’ex PPD che auspicavano la realizzazione di una pavimentazione decorosa al posto del ghiaietto. Una soluzione, quest’ultima, che ha i suoi svantaggi (la vegetazione che spunta ovunque, i pioppi dai germogli decisamente resistenti e i ristagni che si formano quando piove), così come le quattro varianti prese in considerazione. Tutte hanno dei punti deboli. E costano.
Anche se, fra le opzioni vagliate, quella inerente la posa di un tappeto erboso aveva solleticato la curiosità sia dei mozionanti sia di chi si occupa degli eventi. Sarà questa la soluzione definitiva? Toccherà al Municipio presentare un’alternativa. Nulla da fare, invece, per l’altra mozione (a firma Tuto Rossi, Lega-UDC), il quale chiedeva di creare una banca botanica. Un vivaio, insomma, da realizzare su un terreno comunale in cui mettere a dimora grossi alberi. Sarebbe stata una primizia a livello svizzero.