Il caso

«Il pericolo è importante: occorre intervenire»

Valle Calanca: una sessantina di granconsiglieri chiede al Governo retico di realizzare due tunnel artificiali nei pressi di Buseno e Castaneda per garantire la sicurezza della strada - «Le misure adottate negli ultimi 15 anni si sono rivelate inadeguate»
L'ultimo scoscendimento, in ordine cronologico, è capitato lo scorso 23 settembre. © Rescue Media
Alan Del Don
19.10.2023 15:15

«Coira intervenga». Eravamo stati facili profeti, il 25 settembre scorso, quando preannunciavamo che le autorità della Valle Calanca - dopo l’ennesima frana - avrebbero chiesto al Governo grigionese delle misure urgenti. A distanza di meno di nove mesi dalla prima interpellanza, la granconsigliera dell’Alleanza del Centro e vicesindaca di Buseno Rosanna Spagnolatti (unitamente ad una sessantina di deputati) torna alla carica attraverso quello che in burocratese si definisce «incarico». In pratica al Consiglio di Stato si domanda di incaricare l’Ufficio tecnico cantonale di intraprendere «la progettazione e realizzazione delle necessarie gallerie artificiali per la messa in sicurezza» della strada, in particolare «laddove le altre misure di protezione» della carreggiata «si sono rivelate inadeguate e insufficienti».

Scoscendimenti ed interventi

È solo per miracolo che in questi anni non si sia consumata una tragedia. La frana scesa nei primi giorni del dicembre 2022 che aveva bloccato la strada in territorio di Castaneda per meno di una settimana era stata la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Ma non era mica finita lì. Vi erano stati altri scoscendimenti lo scorso aprile e, appunto, un mese scarso fa. La situazione era subito rientrata nella normalità, ma il problema sul tavolo rimane. Ed è importantissimo. La strada della Valle Calanca è sicura?

Il Governo aveva risposto all’interpellanza di Spagnolatti e colleghi affermando che è «impossibile identificare in anticipo tutti i punti pericolosi» e che, comunque, sono in corso delle valutazioni del rischio dettagliate. Secondo i granconsiglieri i provvedimenti adottati dopo la caduta di massi e sassi sulla tratta dal ponte ad arco sulla Calancasca fino alla galleria artificiale Segheria Buseno (frana del 2008), infatti, «si sono rivelati inadeguati: le reti di protezione metalliche sono state sfondate e i supporti piegati, le protezioni con travi in legno sono state sfondate».

«Rischiamo l’isolamento»

Per i granconsiglieri non c’è alternativa (nella tratta citata in precedenza ed in quella in zona Revetell, nel paese di Castaneda) alla realizzazione di due gallerie artificiali: «La strada della Calanca è l’unico allacciamento per i Comuni della parte interna della Valle (Buseno, Calanca e Rossa) e le recenti frane hanno dimostrato che la strada può rimanere chiusa per settimane. Questo significa un’interruzione dell’approvvigionamento, un impedimento ai pendolari di recarsi al lavoro, un impedimento per chi lavora in Calanca di raggiungere il posto di lavoro, un’impossibilità per gli allievi delle scuole dell’obbligo dei citati Comuni di raggiungere il centro scolastico di Castaneda e di Roveredo, un’impossibilità dei servizi sanitari (medici e Spitex) di curare i loro pazienti». Il Governo aveva sottolineato, in estate, che in merito ai tunnel ogni decisione in questo momento è prematura, pur non scartando a priori la possibilità che Rosanna Spagnolatti e cofirmatari ritengono essere «la più economica a medio e lungo termine».

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