Il Polo sportivo di Lugano, oltre allo sport

Mercoledì il Municipio ha aggiornato sullo stato dei lavori al Polo sportivo e degli eventi ed erano risposte attese tra gli addetti ai lavori, probabilmente comunicate un po’ prima del previsto per anticipare una conferenza stampa di giovedì dell’MPS, critica su alcuni cambiamenti apportati al progetto. Sul tema PSE, oltre alla politica luganese, anche il Corriere del Ticino aveva rivolto una serie di domande al Municipio, fra le quali alcune tese a guardare oltre i contenuti sportivi attualmente in cantiere, per capire a che punto sono le tappe successive. Vale a dire la costruzione delle due torri, del blocco servizi e dell’edificio sud, nonché del parco centrale. E la principale notizia è che il progetto definitivo è in fase di ultimazione, «con relativo inoltro della domanda di costruzione».
La torre est, innanzitutto
Per logica, e ottimizzazione dei costi, è naturale che appena terminati Arena sportiva e Palazzetto dello sport si proceda a edificare quanto resta, data la sua immediata vicinanza ai contenuti sportivi. E in effetti da programma, finora rispettato, l’avvio di questo cantiere è previsto per il 2025, con consegna nel 2028. Specifica il Municipio: «Si procederà con la realizzazione delle due torri e del blocco servizi e a seguire l’autorimessa, l’edificio sud e il parco». Più precisamente, dalla documentazione emerge che nel 2025 (a marzo) inizierà il cantiere per la sola torre est: tutto il resto partirà nel 2026. «Per quanto riguarda i contenuti privati definiti da HRS - aggiunge il Municipio - è prevista la realizzazione di un albergo nella torre ovest e di uno spazio commerciale nell’edificio sud».
Lo spostamento del personale
La torre est invece ospiterà l’Amministrazione comunale, che lascerà dunque il centro. Su questo aspetto il Municipio non ha cambiato idea: «Confermiamo la volontà di spostare l’Amministrazione nella torre est e la Polizia nel blocco servizi. Attualmente si è in fase di sviluppo dei relativi progetti di allestimento spazi, insieme a un accompagnamento che ha come focus l’implementazione di nuove modalità di lavoro più flessibili e performanti». In altre parole, si vuole concepire degli spazi di lavoro che tengano conto della crescente digitalizzazione e del telelavoro, cosa che sta cambiando il concetto stesso di ufficio: «Si sta modificando l’uso degli spazi condivisi negli ambienti lavorativi, cosa che richiede una progettazione più versatile e funzionale. Serviranno anche spazi che facilitino l’interazione virtuale, consentendo una comunicazione fluida pure tra persone che si trovano in luoghi diversi». In questo senso, «è previsto ancora un passaggio in Consiglio comunale per la richiesta del credito necessario per l’allestimento degli spazi destinati all’Amministrazione nella torre est». Come per il FC Lugano nello stadio, «l’arredamento della torre est sarà a carico della Città di Lugano, inquilino dell’edificio». La torre è infatti di proprietà di HRS e un riscatto anticipato da parte della Città appare a questo stadio improbabile perché ritenuto poco interessante a livello finanziario. Non è noto al momento quanto la Città intenda investire al riguardo.
Casa per 165 persone
L’Amministrazione, quindi, lascerà l’edificio ex dogane in via della Posta, che la Città intende tramutare in appartamenti: «Una sessantina di diversa metratura per una capienza di circa 165 persone. Attualmente le valutazioni si concentrano sull’elaborazione del “business plan” alfine di identificare la soluzione migliore per la messa a concorso». La trasformazione dello stabile in un edificio residenziale è stata «benedetta» da uno studio di fattibilità «che dimostra un interessante potenziale» in questo senso. Anche in questo caso è da attendersi un passaggio in Consiglio comunale.
L'ultima volta
A proposito di domande di costruzione, l’ultima riguardante il PSE - risalente a gennaio 2023 - è al centro della polemica di questi giorni. Riguardava infatti l’«oscuramento» delle facciate del Palazzetto dello sport, un tema rilanciato dall’MPS, che ora parla di uno svilimento dell’intero PSE. Modifiche ritenute impattanti che, a detta della forza politica, erano state «tenute nascoste a tutti e tutte». L’MPS, a distanza di quasi due anni ora ne chiede conto «di sponda», rivolgendosi al Cantone e mettendo sotto la lente l’operato di quest’ultimo nel concedere - tramite i suoi Uffici - la licenza edilizia necessaria ad apportare le modifiche. Licenza edilizia che è cresciuta in giudicato da tempo, incontestata, benché di quelle modifiche questo giornale avesse dato notizia quando la domanda di costruzione era ancora impugnabile e lo stesso abbia fatto il Municipio il 12 gennaio 2023, illustrandole durante la conferenza stampa che ha accompagnato l’avvio dei lavori preliminari al PSE.