Insegnamento medio superiore, Mallè e Pini restano capisezione

Il DECS tira dritto. Con una nuova risoluzione governativa approvata oggi, il Consiglio di Stato ha nominato Desirée Mallè e Mattia Pini nel ruolo di capisezione in job sharing della Sezione dell’insegnamento medio superiore (SIMS). Il Governo ha confermato la loro idoneità a ricoprire la funzione «dopo una nuova verifica dei requisiti e delle competenze dei candidati selezionati, tenendo conto di quanto indicato dal TRAM». Lo ha annunciato nell'aula del Gran Consiglio la direttrice del Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport, Marina Carobbio Guscetti, prima di rispondere alle domande presentate al Governo.
Il «caso» dell'annullamento delle nomine di Desirée Mallè e Mattia Pini alla testa della Sezione dell’insegnamento medio superiore (SIMS) da parte del Tribunale amministrativo cantonale (TRAM) era finito sul tavolo del Consiglio di Stato tramite due interpellanze. Una presentata dall'MPS, l'altra dal deputato di Avanti con Ticino&Lavoro Evaristo Roncelli, sottoscritta anche da Sara Demir (Il Centro) e da Roberta Soldati (UDC). Nella sentenza, lo ricordiamo, l’istanza di ricorso bollava come «insostenibile» la valutazione dell’autorità di nomina (il Consiglio di Stato, ndr.), poiché «non risultava che avesse verificato in modo accurato che i due candidati nominati – Desirée Mallè e Mattia Pini, appunto – fossero in possesso dei requisiti posti dal bando di concorso», in particolare per quanto concerne l’esperienza gestionale. La decisione impugnata, continuava il Tribunale, «deve quindi essere annullata e gli atti rinviati al Governo per nuova decisione, previa verifica dell’idoneità» dei due nominati.
Stando alle parole pronunciate in aula da Carobbio Guscetti, quindi, l'idoneità è stata (nuovamente) verificata. E una nuova decisione è stata presa dal Consiglio di Stato. Le due persone in funzione oggi quali capisezione dell’insegnamento medio superiore – nominate lo scorso 10 luglio 2024 – restano in carica, poiché appunto confermate.
«Le competenze ci sono»
Nel rispondere alle domande poste dalle due interpellanze, la direttrice del DECS ha precisato che il TRAM ha annullato la nomina e rinviato gli atti al Governo per una nuova decisione ritenendo che, nell’ambito del ricorso, il Consiglio di Stato non abbia fornito prove dettagliate a sufficienza per fugare del tutto alcuni dubbi espressi dal ricorrente e dimostrare in modo inequivocabile che ogni singolo requisito formale indicato nel bando di concorso fosse stato effettivamente verificato e comprovato.
«Le ulteriori valutazioni effettuate dopo la sentenza, hanno confermato che per quanto riguarda la gestione amministrativa e del personale - l'aspetto su cui il TRAM aveva sollevato dubbi - i due candidati scelti avevano e hanno qualifiche adeguate», ha precisato Carobbio Guscetti. Qualifiche «che non sono però state spiegate ed esplicitate in maniera abbastanza dettagliata nei documenti messi a disposizione del Tribunale». Queste competenze, ha quindi spiegato, «derivano in particolare dall'esperienza maturata come esperti dell'insegnamento nelle scuole professionali. Questa funzione prevede compiti come la supervisione e la valutazione dell'operato dei docenti, il supporto allo sviluppo professionale degli insegnanti e la selezione del personale docente. Tutte attività che rientrano pienamente nella gestione amministrativa del personale, tipiche non solo di un direttore di istituto, ma anche di un caposezione dell'insegnamento. Inoltre, il fatto che i due candidati prescelti abbiano maturato queste competenze direttamente nel contesto scolastico, rappresenta un valore aggiunto rispetto ad altre esperienze più generiche nella gestione amministrativa e del personale. Non corrisponde dunque al vero che i requisiti dei candidati non sono stati verificati in modo corretto. È però vero che il Tribunale non è stato posto nella posizione di accertarlo da subito nella sentenza, sulla base delle informazioni a sua conoscenza».
Carobbio difende Berger
La direttrice del DECS, davanti al Parlamento, ha voluto anche fare una premessa in merito alle critiche ricevute nell'ultimo periodo dal suo Dipartimento. Per il caso delle nomine cancellate, ma anche per l'ancora più recente e discusso caso dell’abilitazione dei docenti presso il DFA. «Da quando ho assunto la direzione del DECS, ho optato per un ascolto attivo. Il mio metodo di lavoro si fonda su tre principi: ascolto dell'opinione altrui, approfondimento serio e rispetto dello stato di diritto e delle istituzioni», ha dichiarato Carobbio Guscetti. «Un approccio che richiede tempo. Assumere la responsabilità politica della guida del Dipartimento significa costruire progetti condivisi e affrontare i problemi che emergono, con un'analisi obiettiva, senza pregiudizi e semplificazioni. È fondamentale il confronto costruttivo e basato sui fatti».
Quindi, senza nominare direttamente Emanuele Berger, ha commentato l’attacco frontale rivolto dai vertici del PLR al direttore della Divisione della scuola attraverso un’interpellanza. «Chiunque venga attaccato personalmente ha la mia solidarietà dal lato umano», ha detto Carobbio Guscetti. «Attaccare e scagliare pietre contro singoli è troppo facile e scorretto. Alla luce di criticità emerse nelle ultime settimane, ho deciso di procedere a un'analisi di alcuni processi interni e strutturali all'interno del DECS. Beninteso, qualora l'analisi dovesse evidenziare responsabilità, queste verranno affrontate con la dovuta serietà».