La contraerea luganese mira al progetto di Kessel
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Si fa decisamente in salita la strada per l’imprenditore Dario Kessel, intenzionato a realizzare una struttura alberghiera vicino allo scalo con contenuti, a suo dire, funzionali all’aeroporto di Lugano-Agno. Contro l’Airport Business Corner (Abc, questo il nome del progetto) sono infatti state inoltrate due opposizioni, tra le quali spicca un niet di peso: quello della Città di Lugano.
Breve e necessaria premessa: verso la fine del 2024 il Tribunale amministrativo federale (TAF) aveva di fatto cassato l’Abc, confermando la decisione del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni di non entrare in materia sull’approvazione dei piani del progetto in quanto il contenuto «non è funzionale» bensì solo «accessorio» allo scalo e a quanto previsto dalla scheda PSIA (il Piano regolatore dell’aeroporto). Pertanto, si sarebbe dovuto seguire il normale iter procedurale: inoltrare una domanda di costruzione al Comune di Agno, con preavviso cantonale ed eventuale coinvolgimento di Berna. Cosa che il diretto interessato aveva fatto ancor prima di Natale. E arriviamo dunque agli ultimi sviluppi, con l’inoltro, a metà gennaio, di due opposizioni: una da parte di privati confinanti, l’altra dalla Città di Lugano, proprietaria della maggior parte dei terreni sui quali sorge lo scalo e titolare della concessione per l’esercizio di Lugano Airport.
In particolare, l’opposizione di Lugano, datata 15 gennaio, fa leva su quanto stabilito dal TAF: ossia che il contenuto del progetto «non è funzionale» bensì solo «accessorio» allo scalo e a quanto previsto dalla scheda PSIA . Questo documento è in fase di aggiornamento e prevede tuttora l’inclusione, seppur parziale, del terreno su cui dovrebbe sorgere l’Abc. In parole povere, secondo la Città, il progetto sarebbe in contrasto con la pianificazione aeroportuale. Il progetto Abc prevede camere tipo E-Hotel, sale conferenze, uffici di compagnie di voli taxi, un bar e uno shop per self catering. La Città ritiene che alcune di queste destinazioni (appartamenti, apart-hotel e simili) siano del tutto incompatibili con la pianificazione vigente e futura dello scalo. Pure contestata è l’altezza dello stabile (19 metri), «superiore di 7 metri all’altezza massima prevista nel piano di indirizzo urbanistico della nuova scheda PSIA».
Insomma, difficile che Kessel possa costruire sui suoi terreni. Sullo sfondo, se ne parla da 15 anni, c’è in ogni caso la possibilità di cederli alla Città. Ma le trattative non sono mai decollate. Da noi raggiunto, Kessel conferma che contatterà la Città per chiedere che il suo terreno venga espropriato. Alle due opposizioni si aggiunge un avviso di non conformità da parte di Inclusione Andicap, che chiede in sostanza l’eliminazione di alcune barriere architettoniche, e una lettera sottoscritta dai condomini di un vicino stabile, i quali, pur non contestando il progetto in sé, sollevano criticità sulle ripercussioni che avrebbe il cantiere su via Aeroporto.