Balerna

La promessa del Centro Breggia: «Continueremo ad esserci»

L’annuncio della partenza di Manor è stato un duro colpo (e a sorpresa), ma la proprietà intende sfruttare il momento come un’occasione – La direttrice: «Siamo di fronte a una grande sfida, ci stiamo adoperando per una transizione più semplice possibile»
©CdT/Gabriele Putzu
Lidia Travaini
07.03.2024 06:00

«Siamo presenti da ormai 50 anni e continueremo ad esserci». Il preambolo di Elena Camponovo è al tempo stesso una promessa e una rassicurazione. Detto in altre parole: il futuro del Centro Breggia di Balerna non è in dubbio. Il centro shopping continuerà ad esistere, malgrado la partenza della Manor annunciata una settimana fa. La decisione di disdire il contratto che lega dal 1975 Manor e Centro Breggia per la Supermercati SA, che gestisce il centro commerciale, è stata un duro colpo – e a sorpresa, ci torneremo tra poco –, ma non sarà quello del K.O. «Ci dispiace molto, da una parte perché la collaborazione era decennale, dall’altra perché la nostra è una realtà familiare, in cui ci conosciamo tutti, e dal lato umano ci tocca molto, penso ad esempio al futuro di molti dipendenti», prosegue Camponovo, direttrice e membro del Consiglio di amministrazione.

Una sfida da cogliere

La comunicazione di Manor della scorsa settimana è stata una sorpresa per molti – oltre alla sede di Balerna, sarà chiusa anche quella di Sant’Antonino, ndr –, compresa Camponovo e gli altri addetti ai lavori. «Lo abbiamo saputo quel giorno anche noi, formalmente non abbiamo ancora ricevuto la disdetta, quindi non conosciamo i dettagli e le tempistiche della partenza dal Centro Breggia». L’unica certezza è che il contratto tra le parti è valido fino al marzo prossimo. Una data che ha subito portato la Supermercati SA a guardare avanti e a pensare al futuro del Centro Breggia. «Vogliamo trasformare questa partenza in una sfida, un’occasione per rilanciarci – sottolinea Camponovo –. Il Centro resta attrattivo, abbiamo ancora diversi negozi e si libereranno degli spazi interessanti, tutti modulabili. Siamo ottimisti, io credo davvero in questa sfida».

Spazi e occupazione

Il Centro Breggia ha aperto i battenti nel 1975, l’anno prossimo festeggerà quindi il mezzo secolo di esistenza. Alla fine degli anni ‘80 ha vissuto un ampliamento notevole e oggi conta circa 10.000 metri quadri di superficie commerciale, la metà dei quali occupati da Manor. Ad oggi tutti gli spazi commerciali sono occupati ( i negozi presenti sono 17). «Negli ultimi anni mi è già capitato di dover dire no a delle richieste perché non avevamo superfici disponibili, qui ci sono anche presenze storiche, con noi da sempre o quasi. È un po' più difficile trovare inquilini per gli spazi più grandi, ma ci siamo sempre riusciti, ad esempio con l’arrivo di Lidl, o con quello del Do It+Garden della Migros. Sono convinta che il Centro abbia una dimensione che lo renda piacevole, famigliare e quindi molto apprezzato. La nostra dimensione è un plusvalore».

Obiettivo: restare «familiari»

La nostra interlocutrice ci tiene a fare chiarezza. E a tranquillizzare chi negli scorsi giorni ha temuto che la chiusura completa fosse all’orizzonte. «Si è creata un po’ di confusione, ma assicuro che non stiamo per chiudere, ci stiamo adoperando per attuare la transizione più semplice possibile. Abbiamo già qualche idea per il futuro, è presto per svelarla, ma dopo un necessario periodo di transizione anche per adattare gli spazi a chi arriverà, torneremo a pieno regime. L’obiettivo è mantenere la familiarità che ci contraddistingue», ci dice forse un po’ scaramanticamente Camponovo.

Oltre ai lavori necessari per rimodulare gli spazi il Centro Breggia non ha bisogno di altri interventi particolari: «Lavori di manutenzione sono continui, ma non abbiamo grandi opere all’orizzonte. Negli scorsi anni abbiamo fatto investimenti importanti in ambito elettrico e tecnico e non servono ad oggi altri grandi opere». La realtà balernitana è quindi sostanzialmente già pronta per affrontare il futuro. Un futuro che si preannuncia come una sfida che passa da un’opportunità da cogliere e che gli addetti ai lavori vogliono affrontare con ottimismo.

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