Ticino

La tassa e la progressione hanno il destino (quasi) segnato

La maggioranza della Gestione si è pronunciata su due temi scottanti: si va verso l'abrogazione per direttissima della tassa di collegamento e la bocciatura della modifica del meccanismo per la compensazione della progressione a freddo
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
24.09.2024 16:02

Alla vigilia della presentazione del Preventivo 2025, con il quale domani il Consiglio di Stato presenterà una serie di misure di risparmio, la politica – o meglio: la maggioranza della Commissione Gestione e finanze – ha messo le mani avanti. E lo ha fatto cassando due misure presentate dal Governo – il controprogetto sulla tassa di collegamento e la revisione del meccanismo di compensazione per la progressione a freddo – che in quel piano di risparmi rappresentano (a questo punto sarebbe meglio dire «rappresentavano») circa una ventina di milioni di franchi di entrate in più. Detto in parole povere: dalla maggioranza dei partiti è arrivato un «altolà» all’Esecutivo; quelle due misure non vanno adottate e i soldi vanno trovati altrove.

Due maggioranze, verso due no

Partiamo dalla tassa di collegamento. Sul tavolo della Gestione da tempo c’è l’iniziativa popolare promossa dall’UDC e sostenuta da Centro e PLR che mira a cancellare il «balzello». Ma c’è anche il controprogetto presentato durante l’estate dal Governo che punta invece a una tassa in versione «light» dalla quale sarebbero esentati i centri commerciali. Ora, nelle scorse settimane si era posta la seguente complessa questione: abrogare per direttissima il balzello senza passare dalle urne (approvando l’iniziativa dell’UDC) oppure turandosi il naso approvare il controprogetto per permettere al popolo di votare nuovamente su una tassa che, d’altronde, aveva approvato di strettissima misura nel 2016. Ebbene, ora in Gestione i fronti sono delineati: da una parte la maggioranza formata da UDC, Centro e PLR ha firmato il rapporto della democentrista Roberta Soldati e sosterrà l’abrogazione per direttissima, dall’altra Lega, PS e Verdi appoggeranno il rapporto di minoranza e con esso il controprogetto dell’Esecutivo. Insomma, la tassa di collegamento sembra destinata a naufragare in Parlamento. Ma l'ultima parola, va detto, spetta al plenum. 

Sul fronte della cosiddetta compensazione a freddo la situazione è invece un po' più fluida. Al momento infatti non è ancora stato presentato o firmato alcun rapporto. Tuttavia, questa mattina la maggioranza della Gestione si è essenzialmente già schierata, facendo capire di essere contraria alla modifica proposta dal Governo. L'Esecutivo - in un messaggio contenente alcune proposte di adeguamenti (piuttosto tecnici) della Legge tributaria - a metà agosto ha infatti avanzato l’idea di dare facoltà al Governo stesso di «procedere a un adeguamento integrale o parziale delle aliquote e delle deduzioni all’evoluzione dell’indice nazionale dei prezzi al consumo». Se oggi tale compensazione è essenzialmente automatica e integrale dal momento in cui l’Indice dei prezzi al consumo segna un aumento di almeno un punto percentuale rispetto all’ultimo adeguamento, in futuro il Governo vorrebbe poter procedere a un allineamento anche solo parziale. E questo, in sintesi, per seguire il reale andamento dei salari, che non sempre vengono adeguati integralmente al rincaro. A mente del Governo così facendo si eviterebbe un possibile sgravio «occulto» delle imposte. Per la maggioranza della Gestione tale proposta equivarrebbe però, al contrario, ad un possibile aumento «occulto» delle imposte, poiché il rischio è di adeguare solo parzialmente le aliquote fiscali a fronte di un aumento solo nominale dei salari, facendo pagare più imposte ai cittadini malgrado il loro potere d'acquisto non sia aumentato. In ballo, va pure detto, ci sono alcuni milioni di franchi di potenziali entrate per lo Stato. 

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