Ma che musica maestro
A meno di un anno dall’incredibile successo della Festa federale della musica popolare, che attirò a Bellinzona oltre 80 mila persone, la nostra regione torna ad ospitare un evento legato alle sette note. Da venerdì 17 a lunedì 20 maggio spetterà a Faido accogliere un altro appuntamento di prestigio, quello cantonale, giunto alla sesta edizione. L’area del centro scolastico si trasformerà in un grande palco sul quale saliranno 31 bande (per complessivi 1.500 suonatori) che sull’arco di quattro giorni si esibiranno per 60 ore. Sono attesi almeno 4.000-5.000 visitatori; la manifestazione ha un budget di 250 mila franchi e può contare, quale sponsor principale, su BancaStato.
Un gradito ritorno
Quello nel capoluogo leventinese è un ritorno, dato che l’evento si era già svolto nel 2004, per la soddisfazione degli organizzatori (rimasti pressoché immutati, con alla testa i vertici della locale Filarmonica) e, soprattutto, della Federazione bandistica ticinese (Febati), fondata nel 1910 ma in continua evoluzione. Il suo presidente Luca Sala, di fronte alla stampa, ha sottolineato oggi l’importanza di mantenere viva la tradizione della realtà bandistica nella quale «la musica trova la sua espressione più immediata».
Le società affiliate a sud delle Alpi sono 46. Ne fanno parte anche dei giovani, per complessivi 2.000 musicanti. «La banda è un elemento essenziale della vita sociale, culturale ed economica del Ticino. Si tratta di un percorso umano unico che si può compiere dai 6 anni in avanti», ha puntualizzato Elio Felice, alla testa della Commissione Musica. La Festa cantonale viene organizzata ogni lustro, L’ultima volta l’onore e l’onere erano toccati a Mendrisio.
La macchina organizzativa
Nel week-end di Pentecoste si salirà invece verso nord. La presidente del Comitato e dell’Associazione bandistica svizzera Luana Menoud-Baldi ed il collega di consesso Domenico Barenco hanno posto l’attenzione sull’impegno necessario per preparare una manifestazione simile. Quasi due anni di lavoro. Ed ora è tutto pronto. «Speriamo nel bel tempo. Il meteo è l’unica incognita...», hanno affermato con il sorriso. A dare loro man forte ci penseranno ben 100 volontari. La «macchina», abbiamo detto, è già rodata dopo la positiva esperienza di vent’anni fa. Ottima pure la collaborazione con il Municipio di Faido che mette a disposizione l’infrastruttura ed un comparto che si presta alla perfezione per appuntamenti di questa portata: «La zona sarà trasformata in un’oasi della musica, come l’abbiamo soprannominata.
Le esibizioni delle società partecipanti, infatti, saranno solo uno dei tasselli del mosaico. Vi saranno inoltre gli spettacoli serali, delle aree in cui rifocillarsi, l’animazione per i bambini e tanto altro ancora». Il Borgo ha la musica nel sangue, ha aggiunto Emanuele Gambina, timoniere della Filarmonica che «da 160 anni è il campanile del villaggio, l’orgoglio della popolazione e dei suoi 57 componenti».
Il programma
Gettiamo uno sguardo al programma della rassegna che, nel dettaglio, trovate sul sito www.faido2024.ch. Venerdì 17 si inizierà alle 18.30 con il ricevimento degli ospiti, mentre la cerimonia di apertura andrà in scena due ore più tardi alla presenza di autorità comunali, cantonali e federali. La serata si concluderà con il concerto del Marco Santilli Trio (dalle 22). Le danze, sabato, si apriranno già alle 9 (fino alle 17). Alle 20.30 si terrà il concerto dell’Orchestra sinfonica di fiati dell’esercito svizzero (entrata libera). A seguire, al capannone, spazio agli Electrowood. Si riprenderà domenica, sempre dalle 9 alle 17. Ospite d’eccezione, alle 20.30, la Swiss Powerbrass che emozionerà il pubblico che non dovrà nemmeno pagare il biglietto. La festa proseguirà con i PartyPulse. Infine, lunedì 20 maggio, il concorso andrà agli archivi dalle 9 a mezzogiorno. La cerimonia conclusiva si svolgerà alle 15, mentre la musica cesserà alle 18.
Delle 31 bande presenti alla Festa, due arrivano dalla Mesolcina (la Filarmonica di Roveredo e l’Armonia Elvetica di Mesocco) ed altrettante dai cantoni Lucerna e Svitto. Le bande ticinesi avrebbero potuto essere più numerose? «Onestamente mi sarei aspettato di arrivare almeno a 35, ma in ogni modo non ci si può lamentare. Che conta, alla fine, sarà la qualità delle produzioni», ha precisato il numero uno della Febati.
Pentecoste? Perfetto
«A livello di organizzazione e di accoglienza la nostra regione si è sempre dimostrata all’altezza». Il direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese ed Alto Ticino Juri Clericetti non ha dubbi: anche stavolta sarà un successo. La scelta del fine settimana di Pentecoste, inoltre, è oltremodo azzeccata per «invogliare i turisti confederati a fare tappa in Ticino». La musica, proprio a Faido, potrebbe inoltre trovare casa nell’ex Galvanica, stabile industriale dismesso che verrà riconvertito: accoglierà contenuti misti.