Il caso

Nessun derby per lo street food

Il Municipio di Quinto non intende mettere a disposizione i suoi terreni all’esterno della Gottardo Arena a coloro che volessero vendere cibo o bibite - Non si vuole fare concorrenza all’HCAP che afferma di «non avere ricevuto richieste»
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
02.01.2025 06:00

Se qualcuno è interessato a vendere cibo e bibite all’esterno della Gottardo Arena deve chiedere il permesso all’Hockey club Ambrì Piotta più che al Comune di Quinto. E ciò per evitare di fare concorrenza alla società altoleventinese, che è proprietaria del moderno stadio multifunzionale per il tramite della Valascia Immobiliare SA.

È quanto si evince dalla risposta fornita dal Municipio all’interpellanza inoltrata dalle consigliere comunali PLR Jana ed Erica Gobbi. Allo stato attuale, ha confermato il CEO del sodalizio Andreas Fischer, di richieste in tal senso non ne sono giunte. D’altro canto - puntualizza l’Esecutivo - il presidente biancoblù Filippo Lombardi ha sempre ribadito la disponibilità a prendere in considerazione chi volesse farsi avanti per sottoporre delle idee. L’unica condizione è, appunto, quella di non entrare in competizione con la parte gastronomica assicurata dall’HCAP.

I ricavi dei punti vendita

«Sin dal lontano passato il Comune non ha mai messo a disposizione di commerci privati i propri sedimi in occasione delle partite casalinghe dell’HCAP. La società ha sempre deciso in modo autonomo per l’utilizzo dei propri spazi, esterni ed interni allo stadio. Nel passato alcuni punti vendita erano presenti solo su fondi privati», chiarisce l’Esecutivo con alla testa il sindaco Aris Tenconi. Si vuole evitare un antagonismo nei confronti del club che si finanzia - anche ma non solo - grazie ai ricavi dei punti vendita.

Nelle altre infrastrutture sportive in Svizzera la situazione è analoga. Solo «in pochi casi troviamo al di fuori degli stadi degli spacci commerciali ‘provvisori’ (street food) e, laddove ci sono, vengono gestiti direttamente dalle società». Il Municipio ha in ogni modo chiesto al club di valutare le richieste dei commerci locali per la vendita dei prodotti sia all’interno sia all’esterno della Gottardo Arena. «Esclusivamente con l’accordo dell’HCAP si autorizzerebbe l’uso del suolo pubblico per la posa di bancarelle o chalet per la vendita di prodotti di qualsiasi genere», specifica il consesso.

Niente installazioni fisse

Pertanto all’ente locale altoleventinese non è mai nemmeneo venuta in mente l’idea di mettere a disposizione di eventuali interessati il suo terreno di fronte alla pista realizzata dall’architetto Mario Botta, come ventilato dalle consigliere comunali liberali radicali. Oltre ai motivi citati in precedenza, il Municipio puntualizza inoltre che quella zona non è adatta alle installazioni «fisse». L’organizzazione di un «mercatino puntuale senza installazioni fisse (ad esempio durante una o più partite nel periodo natalizio) potrebbe invece essere presa in considerazione se vi fosse richiesta e sempre alle condizioni» che abbiamo ricordato all’inizio dell’articolo.

Il capannone

Attraverso una seconda interpellanza sempre Jana ed Erica Gobbi sollecitavano informazioni sulla posa del capannone del Parco multifunzionale Ambrì Piotta (PMAP) nei pressi della Gottardo Arena, sul sedime di proprietà del Comune accennato poc’anzi. È stato lo stesso ente autonomo ad auspicare il trasferimento dall’ubicazione provvisoria a sud-est di Piotta (a fianco della zona industriale) a quella vis-à-vis l’arena biancoblù.

L’idea è piaciuta all’HCAP, fa sapere l’Esecutivo, «che in passato aveva già chiesto al Municipio se non fosse stato possibile utilizzare lo spazio in questione per la posa di infrastrutture atte a soddisfare la necessità di ampliare e diversificare l’offerta di prestazioni ad esempio per l’organizzazione di propri eventi o semplicemente di aumentare l’offerta di mescite durante le partite casalinghe della prima squadra».

L'accordo fra le parti

È stato pertanto sottoscritto un accordo fra le parti (ente locale compreso): il PMAP si è assunto il 50 % dei costi, stimati in 100 mila franchi, il gruppo HCAP SA ha partecipato con un contributo di 30 mila (già versato) ed «il Comune ha fornito le prestazioni della propria manodopera» (ossia la squadra esterna). La collaborazione prevede altresì che la società assuma i costi dell’arredo interno, «installazioni che vengono poi messe a disposizione del PMAP per i propri eventi». E che vanno ad aggiungersi ai tavoli e alle panchine presenti fino a quel momento.

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