Occupazione e sgomberi, demolizioni e inchieste

1992: le prime rivendicazioni a Lugano
Dopo la prima festa al Tassino nel 1989, nel 1992 4.382 persone chiedono spazi socioculturali a Lugano.
1996: dai molini al Maglio
È l’anno degli scontri al Tassino e dell’occupazione dei molini Bernasconi a Viganello, il 12 ottobre. Il Cantone ottiene lo sgombero nel 1997, quando i molini vengono danneggiati da un incendio doloso. Gli autogestiti si trasferiscono al Maglio di Canobbio.

2002: la convenzione
Gli autonomi vengono fatti sloggiare dopo le rimostranze di Canobbio e iniziano una protesta in centro. Nel dicembre 2002 Municipio, Consiglio di Stato e associazione Addio Lugano Bella (ALBA) che rappresenta gli autogestiti, firmano la convenzione con cui l’Esecutivo mette a disposizione gratuitamente alcuni locali dell’ex Macello.
2003: proposte rimaste lettera morta
Il CSOA e il Municipio avanzano alcune proposte in merito alla sede definitiva del centro sociale ma non trovano un accordo. Viene approvato un messaggio municipale concernente il recupero dell’area, poi ritirato.
2015: il dialogo si interrompe
Viene creato un gruppo di lavoro tra Municipio e autonomi: nonostante l’inizio sembra promettere bene, il dialogo torna ai minimi storici.
2020: un’area da riqualificare
Il Municipio vuole riqualificare l’area senza gli autogestiti e a dicembre sceglie il progetto vincitore per la riqualifica dello stabile: si tratta del «Campus Matrix» dello studio di architettura Durisch+Nolli Architetti Sagl.
2021: la notte delle ruspe
Dieci giorni dopo i disordini dell’8 marzo in stazione a Lugano, il Municipio di Lugano notifica la disdetta della convenzione del 2002. Nella notte tra il 29 e il 30 maggio, gli autogestiti occupano l’istituto Vanoni e in risposta l’ex Macello viene sgomberato e parzialmente demolito. Come si sia arrivati a questo passo è oggetto di un’inchiesta penale coordinata dal pg Andrea Pagani. Inchiesta che il 10 dicembre sfocia in un decreto di abbandono. Sette mesi dopo la demolizione, il 29 dicembre, una cinquantina di autogestiti rioccupa gli spazi dell’ex Macello. Al tramonto, le persone sul posto sono circa duecento e si registrano i primi scontri con la polizia. Alle 5 del mattino dopo inizia lo sgombero e il dialogo con il Municipio si spezza.

2022: l’occupazione natalizia
Tra Natale e Santo Stefano, gli autogestiti occupano brevemente lo stabile ex Caritas a Molino Nuovo.
2023: prove di dialogo
A fine giugno, la Corte dei reclami penali accoglie il reclamo – rinviando gli atti al Ministero pubblico – contro il decreto di abbandono emesso dal procuratore generale Andrea Pagani. La sera di venerdì 30 giugno gli autogestiti occupano le ex Scuole di Viganello ma l’azione – assicurano – non è una conseguenza della sentenza ma è pianificata da tempo. Si apre una finestra di dialogo con le autorità.