Il caso

Officine FFS, l'inaugurazione slitta di un anno

Castione: conclusi i lavori di ottimizzazione del progetto - Ma sui costi, al momento, le Ferrovie non si sbilanciano: di sicuro dovranno essere meno dei 580,5 milioni previsti
© CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
16.01.2024 11:38

Slitta di un anno, a fine 2027, la messa in esercizio delle nuove Officine FFS di Castione. Le Ferrovie hanno terminato i lavori di «ottimizzazione del progetto» iniziati subito dopo il rilascio dell’approvazione dei piani, lo scorso 15 novembre, da parte dell’Ufficio federale dei trasporti. Una decisione che, ricordiamo, è stata contestata di fronte al Tribunale amministrativo federale dal Comune di Biasca e dall’Unione contadini ticinesi. I loro ricorsi sono incentrati sulle compensazioni agricole delle Superfici per l’avvicendamento delle colture. I lavori di costruzione veri e propri dello stabilimento industriale - previsti a fine 2023 - cominceranno «presumibilmente» (rileva la stessa azienda nella nota diffusa oggi) nella metà di quest’anno. Ciò che porterà inevitabilmente ad un ritardo nell’inaugurazione quantificato, come detto, in circa dodici mesi.

Il resto è confermato

Le Ferrovie confermano quanto vi avevamo riferito lo scorso 13 dicembre, ossia i posti di lavoro (360 collaboratori ai quali si andrà ad aggiungere un’ottantina di apprendisti), i contenuti e le dimensioni del sito produttivo. E l’investimento? Dopo essere lievitato negli scorsi anni fino a 580,5 milioni di franchi, l’ex regia federale ha proceduto ad un nuovo calcolo con l’obiettivo di ridurre i costi che «erano aumentati in maniera significativa» dopo la ricezione delle offerte. Di quanto sia diminuita la spesa, tuttavia, al momento non si sa. «Fintanto che sono in corso le procedure di appalto non forniamo dettagli specifici sui costi», ci ha spiegato il portavoce della Regione Sud Patrick Walser. Si sa invece che la futura Officina dovrà essere «finanziariamente sostenibile e competitiva sul mercato. Le FFS gestiscono le proprie risorse finanziarie in maniera coscienziosa e sono sottoposte a forti pressioni per contenere i costi».

Le ultime commesse

L’anno appena iniziato sarà pertanto decisivo per l’aggiudicazione delle ultime commesse, dopo che è già stata assegnata una dozzina di appalti. Mandati che sono andati a larghissima maggioranza ad imprese ticinesi.

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