Ticino

Politica, l’estate è finita e si riparte (anche) dai posteggi

Nella prima riunione della Commissione gestione e finanze si è discusso dell’alluvione in Vallemaggia e della tassa di collegamento - Sul balzello le posizioni non sono ancora definite, ma Verdi, PS (e forse Lega) sosterranno il controprogetto del Governo, che non piace a PLR e Centro
©Chiara Zocchetti

Anche per la politica, ormai, le vacanze sono pressoché finite. Ieri, a Palazzo delle Orsoline si è infatti tenuta la prima seduta della Commissione gestione e finanze dopo la pausa estiva. E, ovviamente, uno dei primi temi discussi è stato quello dei disastri provocati dal maltempo in Vallemaggia. Oltre ad esprimere solidarietà alla Valle, il presidente della Gestione Bixio Caprara (PLR) ha annunciato che, verso il mese di ottobre, la Commissione terrà una seduta in loco, proprio per farsi spiegare sul posto il quadro della situazione.

Per il momento, su questo fronte, due sono i punti fermi della Commissione: «Sicuramente posso già dire – ci ha spiegato il liberale radicale – che siamo abbastanza contrari a chi vorrebbe mettere nuove ‘zone rosse’ dappertutto». L’altro punto riguarda le finanze cantonali, già di per sé molto fragili. Settimana prossima, non a caso, la Gestione incontrerà il Governo per un aggiornamento sul delicato dossier del Preventivo 2025, che conterrà il secondo pacchetto di misure di risparmio. Ma, ci ha assicurato Caprara, questa fase di risparmi non andrà a toccare anche la Vallemaggia. «Facciamo subito chiarezza: occorre differenziare gli investimenti dalla spesa corrente. Questa è una situazione straordinaria che richiede misure straordinarie, le quali non devono andare a inciampare nella gestione corrente del Cantone». Come dire: gli investimenti in Valle andranno fatti, mentre i risparmi andranno trovati altrove.

Si attendono i gruppi

Al netto della complessa fase di ricostruzione della Valle e della delicata situazione finanziaria del Cantone, uno dei dossier politici che farà parecchio discutere in questi mesi riguarda poi la tassa di collegamento. Una breve discussione sul tema è stata fatta ieri anche in Commissione. Ma, come spiegatoci da Caprara, per il momento i gruppi parlamentari non si sono ancora determinati. E questo anche perché recentemente il Governo ha presentato un suo controprogetto. Controprogetto che, per il momento, è sostenuto dai Verdi e dal PS. «Se non l’avesse presentato il Governo l’avremmo fatto noi», ci ha spiegato a tal proposito la co-coordinatrice degli ecologisti Samantha Bourgoin. «Riteniamo che la tassa abbia ancora il suo senso originale, ossia di incentivare un cambiamento di comportamento dei pendolari nei momenti di picco». E, a mente dei Verdi, «il controprogetto (ndr. che esenta dalla tassa i centri commerciali) migliora la legge e la semplifica ed è un incentivo per le aziende a dotarsi di una strategia per la mobilità». Un probabile sostegno al controprogetto dovrebbe inoltre arrivare anche dalla Lega. Anche se, come spiegatoci dal deputato Omar Balli, il gruppo parlamentare non si è ancora espresso in merito.

Mentre ovviamente l’UDC in aula sosterrà la sua iniziativa che mira ad abrogare il balzello sui posteggi, per il momento la posizione di PLR e Centro resta più sfumata, anche se entrambi i partiti non vedono di buon occhio il controprogetto dell’Esecutivo.

E quindi le opzioni che restano sul tavolo sono essenzialmente due: sostenere l’iniziativa UDC e cancellare la tassa, oppure non sostenerla e mandare quindi il popolo alle urne.

«Di mezzo c’è una votazione popolare», ha sottolineato in tal senso il presidente dei liberali radicali Alessandro Speziali. «Rifletteremo dunque nel merito dell’iniziativa, ma siamo consapevoli che qualche anno fa il popolo si era espresso. L’aspetto democratico non è ininfluente».

«Ne discuteremo in gruppo la prossima settimana», ha invece premesso il presidente del Centro, Fiorenzo Dadò. «Dire ora in che direzione stiamo andando è difficile. Ma penso comunque che la maggioranza del gruppo sia contro la tassa di collegamento. C’è chi è contrario, ma pensa sia giusto che si esprima il popolo e c’è chi invece preferisce cancellarla tout court».

Insomma, viste le posizioni attuali è difficile ipotizzare come andrà a finire in aula per la tanto discussa tassa di collegamento.

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