Maltempo

Raffiche, pioggia e grandine: «Ma è stato un evento nella norma»

Lorenzo Di Marco di MeteoSvizzera inquadra il temporale che ha investito il Sottoceneri: «Nulla a che vedere con la supercella passata nel giugno del 2022»
© Rescue Media
Marcello Pelizzari
31.05.2023 11:00

Grandine. Grandine. Grandine. Il Sottoceneri, ieri, è stato investito da un forte temporale. Vento, fulmini, pioggia e, a un certo punto, un’incredibile scarica di ghiaccio. Diversi, e ingenti, i danni: dai raccolti rovinati alla Swissminiatur costretta, oggi, a mettere mano su cento modellini. Per capirne di più abbiamo contattato Lorenzo Di Marco, meteorologo di MeteoSvizzera.

«La situazione generale, come diciamo da diversi giorni, rimane sempre la stessa a livello europeo» esordisce il nostro interlocutore. Abbiamo un esteso anticiclone centrato sulle isole britanniche: ecco, la Svizzera e la regione alpina si trovano al margine meridionale di questo anticiclone, con un tipo di tempo molto più soleggiato e tendenzialmente asciutto a Nord delle Alpi mentre a Sud, da noi, la d’aria più umida e instabile si traduce in giornate caratterizzate dal ciclo diurno della nuvolosità e dei rovesci». E ancora: «Abbiamo avuto e avremo, nelle prossime settimane, giornate che cominciano con un soleggiamento abbastanza generoso. Poi, nel corso della giornata, soprattutto sui rilievi, si sviluppano i cumuli seguiti da rovesci locali e verso sera anche temporali che tendono a interessare anche le regioni più di pianura. Questo, a grandi linee, è il contesto generale».

Un evento normale

«Quello che è successo ieri – prosegue Di Marco – è che oltre a questa situazione instabile è transitata in quota una zona perturbata, che ha accentuato un po’ il tutto. Non solo, abbiamo avuto pure correnti di aria umida dai quadranti orientali, concretamente un rientro da Est dalla vicina Pianura Padana. Correnti che hanno favorito anche la localizzazione dei temporali sul Sottoceneri».

Come spiegare, invece, la violenza dell’episodio? Di Marco, al riguardo, frena: «Quanto alla violenza dell’episodio, direi che il temporale è stato moderato: le raffiche registrate a Lugano erano di 85 chilometri orari. Gli accumuli di precipitazione erano: 27 millimetri a Locarno, 26 sul Generoso, solo 1,6 millimetri a Lugano, considerando che il rovescio è passato più verso il Ponte Diga. Abbiamo ricevuto, questo sì, diverse segnalazioni di grandine da parte degli utenti. Grandine che variava da 1 a 3-4 centimetri di diametro». I temporali, ha aggiunto il meteorologo, «portano sempre con sé questi pericoli, come raffiche e grandine appunto, ma non eravamo di fronte a una situazione straordinaria come la supercella passata nel giugno dello scorso anno».

Maggio pazzerello

Di Marco aggiunge che, di suo, maggio «è un mese comunque caratterizzato dall’instabilità». La stagione convettiva, prosegue, «inizia proprio questo mese». È la stagione in cui «iniziano i temporali, quando l’atmosfera ribolle ed è più carica di energia termica». Vero, negli ultimi due anni abbiamo avuto un maggio diverso, asciutto, «ma nel 2018 ad esempio fu povero di sole e ricco di giornate come quella di ieri, caratterizzate da un ciclo diurno e rovesci-temporali nelle ore serali. Perciò, ripeto, quanto accaduto ieri non è assolutamente fuori dalla norma».

E i prossimi giorni?

D’accordo, ma che cosa dicono i modelli e le previsioni per i prossimi giorni? «La situazione generale rimane piuttosto invariata» conclude Di Marco. «Da una parte, alta pressione sull’Europa centro-settentrionale, con la Svizzera come detto ai margini del fenomeno. Dall’altra, una zona ciclonale e più perturbata sul Mediterraneo, sempre con la Svizzera e le Alpi ai margini. Di base, dunque, le giornate saranno così, con rischi di rovesci e temporali da valutare giorno per giorno. E questo perché, venendo alle tante richieste che ci giungono dalle scuole, ad esempio, prese con le gite di fine anno, parliamo di fenomeni molto localizzati da valutare di volta in volta».

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