Lugano

Sconti fiscali: un incubo

I timori per l’introduzione del moltiplicatore differenziato e la possibile concorrenza dei Comuni vicini mettono d’accordo praticamente tutta la politica cittadina – Qualcuno di parla di beffa, pensando a quanto spende – Palazzo civico per servizi e progetti a vantaggio di tutta la regione – Altri auspicano un congelamento della riforma
© CdT/Chiara Zocchetti
Nico Nonella
06.03.2024 06:00

Il conto alla rovescia, in riva al Ceresio, è partito da tempo. Da diversi mesi – perlomeno da fine 2022 – Lugano si prepara a far fronte all’introduzione del moltiplicatore differenziato per persone fisiche e giuridiche. Il timore – ribadito dal sindaco Michele Foletti sul CdT – è che i Comuni della cintura con un gettito fiscale delle aziende proporzionalmente poco rilevante applichino un moltiplicatore ridotto e diventino così molto attrattivi a scapito della Città. La speranza è arrivare a una sorta di accordo tra gentiluomini, e in questo senso l’Esecutivo si è già mosso incontrando i Comuni vicini, ma il tempo stringe: la modifica della Legge organica comunale entrerà in vigore il 1. gennaio 2025, e tra qualche mese si dovranno allestire i preventivi. Tradotto: quest’estate i Comuni decideranno se e in che misura fare capo a questo strumento. Lugano teme dei contraccolpi fiscali e, stando a nostre informazioni, sul tavolo ci sarebbe già una stima dell’impatto di questa riforma: si parla di mancate entrate nell’ordine delle decine di milioni di franchi.

I contributi

I timori del Municipio sono condivisi dalla politica cittadina, con i partiti «di Governo» unanimi nel ribadire la propria inquietudine. «C’è preoccupazione» dice il capogruppo leghista Lukas Bernasconi. «A mio modo di vedere è difficile trovare dei correttivi a breve termine». I tempi, come detto, stringono. Soprattutto se venisse chiamato in causa il Parlamento cantonale. «Si potrebbe trovare una soluzione a livello di compensazione intercantonale – prosegue Bernasconi –. La Città di Lugano paga per servizi dei quali beneficiano anche i Comuni vicini, i quali tra pochi mesi potrebbero diventare anche dei competitor fiscali, mentre noi avremo un moltiplicatore molto elevato. Una parte dei contributi intercomunali potrebbe quindi venir versata in un fondo regionale ed essere usata a compensazione degli oneri di centralità». Un modello simile è in vigore nel Canton Zurigo, con la città sulle rive della Limmat che viene «indennizzata» per i servizi offerti ai Comuni limitrofi a fronte di un moltiplicatore elevato. «Oltre al danno, rischiamo la beffa…».

«Bellinzona intervenga»

Anche in casa socialista si guarda con apprensione al fatidico 1. gennaio 2025: «Questa riforma fiscale è estremamente dannosa» osserva il capogruppo Carlo Zoppi. «È dannosa perché aumenta la competizione tra gli enti comunali già in difficoltà per i sempre nuovi compiti e costi che vengono scaricati dal Cantone e dalla Confederazione». Il moltiplicatore differenziato – prosegue – «favorirebbe i Comuni minimalisti che offrono pochi servizi alla popolazione, penalizzando quelli responsabili che forniscono servizi ai propri cittadini e a tutta la regione. È importante ricordare che al momento i costi di centralità dei poli urbani per i servizi che offrono alle rispettive regioni non sono riconosciuti». L’auspicio espresso dal capogruppo socialista è che il Cantone intervenga tempestivamente con dei correttivi: «Mi auguro che l’applicazione della riforma sia modificata per evitare dumping fiscale o addirittura sospesa in attesa di valutarne gli effetti concreti», conclude Zoppi.

Il nodo dei servizi

«Le preoccupazioni sono condivisibili ed è giusto che Lugano, la realtà urbana più importante del Cantone, porti avanti le proprie legittime rivendicazioni, in particolare verso i Comuni della cintura» afferma il vicecapogruppo liberale radicale Luca Cattaneo. «Indubbiamente questi Comuni usufruiscono dei servizi e dell’infrastruttura della Città. Non si può nemmeno sottacere quanto la perequazione finanziaria pesi (sia in percentuale che in termini assoluti) sulle casse della Città, tanto da determinare in maniera importante la sostenibilità degli investimenti. Gli stessi investimenti che spesso portano benefici all’intera regione o addirittura a tutto il Cantone». La soluzione? «Nel breve termine non può che essere il “dialogo intercomunale”, intensificato però prima della realizzazione di grandi opere e coinvolgendo non solo i Comuni direttamente toccati, ma anche quelli che indirettamente ne trarrebbero beneficio. La concorrenza fiscale intercomunale può sì essere sana, ma da un punto di vista regionale delle eccessive discrepanze sarebbero dannose. Per tutti questi motivi, Lugano deve potersi sedere al tavolo della discussione e chiedere energicamente ai Comuni limitrofi che la concorrenza sia contenuta».

«LOC da modificare»

Passiamo al Centro, che si era attivato nelle scorse settimane con un’interrogazione di Paolo Beltraminelli e Lorenzo Beretta Piccoli. Auspicavano una modifica della LOC per poter diversificare il moltiplicatore delle persone giuridiche unicamente verso l’alto rispetto a quello per le persone fisiche. «Siamo preoccupati, abbiamo già sollecitato il Municipio durante la discussione sul Preventivo e, non particolarmente rassicurati dalle risposte, siamo usciti con un ulteriore atto parlamentare», commenta il capogruppo Lorenzo Beretta Piccoli. «Il moltiplicatore differenziato porterà ad un meccanismo perverso, un gioco a somma nulla dove i Comuni litigheranno per accaparrarsi una fetta in più della stessa torta senza impegnarsi insieme per ottenere una torta più grande. Le grandi città, Lugano in primis, dipendono tanto dal gettito delle persone giuridiche e sono quindi molto meno flessibili rispetto ai Comuni più piccoli. Lugano non può quindi che uscirne perdente da questa partita e questo suona come una beffa, se si pensa a quanto contribuisce in termini di perequazione finanziaria. A nostro avviso l’unica vera soluzione è modificare la LOC. Ciò è di competenza cantonale, e servirebbe il necessario consenso politico. I tempi sono veramente stretti: il 2025 è dietro l’angolo. Parallelamente il Municipio dovrebbe anche, senza esitazione, attivarsi con i Comuni vicini al fine di trovare degli accordi per almeno mitigare il rischio di dumping fiscale. Come abbiamo però già potuto anche leggere sulle righe del vostro giornale, non tutti i Comuni sembrano disposti a sedersi al tavolo con Lugano…».

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