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Stabile EFG, il Governo scrive anche alla Giustizia e diritti

L’Esecutivo sensibilizza i membri della Commissione sull’acquisto dell’ex Banca del Gottardo: «Irripetibile»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
18.01.2024 06:00

L’acquisto dello stabile EFG, «va oltre l’aspetto immobiliare». È un investimento «importantissimo» e «irripetibile». Sono questi i toni usati dal Governo in una lettera - che il CdT ha potuto visionare - spedita in queste ore ai membri della Commissione giustizia e diritti. L’annosa questione dell’acquisto dello stabile ex Banca del Gottardo (per la cifra di 76 milioni di franchi) per insediarvi la «cittadella della Giustizia» dovrebbe finalmente vedere la luce martedì prossimo, quando la Gestione firmerà i rapporti per portare il dossier all’esame del Parlamento. Ma, a questo giro, l’Esecutivo ha voluto sensibilizzare anche la commissione della Giustizia sull’importanza strategica di trasferire gran parte delle attività ora al vetusto palazzo di via Bossi nello stabile di proprietà della banca EFG. Nella lettera, il Consiglio di Stato ricorda ai commissari i problemi strutturali e logistici della Pretura. «Vi è nota la situazione critica strutturale dell’ormai vetusto Palazzo di giustizia di Lugano della quale si discute sin dal 2008 e che emerge anche dai rendiconti annuali di attività del Consiglio della Magistratura», sottolinea la lettera. Costruito negli anni Sessanta, prosegue il Governo, l’immobile ha raggiunto da tempo la fine del suo ciclo di vita e necessita di una ristrutturazione totale. «Anche per restituire un’immagine dignitosa, autorevole e professionale della Giustizia verso l’utenza cantonale, federale e internazionale». Di qui, dunque, la necessità di trovare una nuova sede. L’Esecutivo e il Dipartimento delle istituzioni confermano altresì «di aver esperito tutte le verifiche e gli approfondimenti necessari per convalidare e rafforzare la proposta di acquisto dello stabile», e ritengono utili gli spunti emersi nella trattazione del dossier svolta dalla Gestione.

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A mente del Governo, l’acquisto dello stabile EFG, è «urgente» perché dettato «dalla prossima entrata in vigore della Legge federale concernente le piattaforme per la comunicazione elettronica nella giustizia, che imporrà l’obbligo alle autorità giudiziarie svizzere di gestire i procedimenti in digitale». Di conseguenza, «solo quindi con stabili predisposti nella loto infrastruttura (rete e cablaggi moderni) sarà possibile per le autorità giudiziarie con sede a Lugano ossequiare le disposizioni di legge, ciò che permetterà da subito lo stabile ex Banca del Gottardo, contrariamente all’attuale Palazzo di giustizia». Ad ogni modo, l’investimento, secondo il Governo, è fondamentale a più livelli. «Un investimento per la Giustizia, terzo potere dello Stato, il suo funzionamento, per operare in digitale, per la sua immagine autorevole e moderna anche nel resto della Svizzera, per tutte le persone che vi operano quotidianamente - circa 500 - e l’utenza». E, ricorda non da ultimo l’Esecutivo, «un investimento in favore dell’economia del Cantone, per la quale la Giustizia - elemento di coesione sociale per la cittadinanza e le imprese - rappresenta un fattore di competitività e di attrattività, che risponde altresì alla necessità di sostegno all’edilizia cantonale, confrontato con una diminuzione degli ordini». Un progetto, conclude la lettera, «solido e di lungo termine, che ritiene le esigenze delle future generazioni», anche in termini di sostenibilità.

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