Preventivo

Tutti in sella, il 2024 può partire

Bellinzona: via libera del Legislativo ai conti dell'anno prossimo che stimano un disavanzo record di 9,4 milioni – Il moltiplicatore per ora non scende – Mario Branda: «Oggi non è possibile»
Il sindaco Mario Branda. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
18.12.2023 21:25

Fra mezzo secolo, chissà, ammirando gli archi delle logge del cortile interno di Palazzo Civico a Bellinzona ci meraviglieremo forse davanti ad uno sgraffito (così si chiama la particolare tecnica di pittura) della Turrita moderna. Non stonerebbe, l’opera, accanto a quelle realizzate nel 1925 da Baldo Carugo, di cui quest’anno ricorre il 120. dalla nascita. Una città, quella odierna, che dall’aggregazione sta cesellando con cura maniacale i progetti strategici che le assicureranno lo sviluppo socioeconomico dei prossimi decenni.

Dal rosso alle cifre nere

Ma che, altresì, è alla ricerca dell’equilibrio finanziario. Per raggiungerlo, però, il Municipio finora non ha voluto calcare troppo la mano sulla revisione della spesa, rinfrancato dal fatto che nell’ultimo biennio le cifre rosse preconizzate a preventivo si sono poi trasformate in un avanzo a consuntivo. La discussione sulla manovra finanziaria ha fatto nuovamente capolino stasera alla luce dell’invito fatto dalla maggioranza della Commissione della gestione all’Esecutivo, di essere maggiormente incisivo e non limitarsi ad amministrare la cosa pubblica. Alla fine i conti 2024 (disavanzo record di 9,4 milioni di franchi, più del deficit di Lugano, con moltiplicatore stabile al 93%) sono stati approvati con 43 voti favorevoli, 6 no e 2 astenuti.

«Cosa siamo qui a fare?»

Succede sempre così, d’altronde. La Gestione pretende di più, sembra fare le pulci al Municipio, ma stringi stringi per non bloccare la Città alla fine i conti vengono accolti pur turandosi il naso. Ad aprire le danze ci ha pensato il relatore del rapporto di minoranza commissionale Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP): «A un certo punto uno si chiede cosa è qui a fare, quando da preventivi in rosso si passa a consuntivi nelle cifre nere. Quando si fanno delle proposte concrete ci viene detto che mancano i soldi. Ma allora bisogna accettare il fatto che la logica del pareggio di bilancio non è quella che dobbiamo perseguire ad ogni costo».

«Sta finendo la benzina...»

Secondo il capogruppo PLR Andrea Cereda «prima di abbassare il moltiplicatore, un’opzione alla quale non siamo contrari, occorre mirare all’equilibrio delle finanze. I passi intrapresi finora sono corretti, anche se si potrebbe essere più incisivi». A parere di Gabriele Pedroni (Il Centro), invece, il tasso fiscale si sarebbe potuto «ridurre eccome. Dovrà esserlo dall’anno prossimo, considerando che il nostro è il più alto fra le città ticinesi. Serve un ripensamento di strategia pure sulle misure di contenimento della spesa, altrimenti fra un po’ resteremo senza benzina...».

Per Michele Egloff (Unità di sinistra) «se c’è un provvedimento che a noi sta particolarmente a cuore è quello di concedere il rincaro ai dipendenti della Città che dal profilo del rapporto di impiego sottostanno alla scala salariale cantonale, ossia gli agenti di polizia e i docenti». Vero, gli ha fatto eco Alessandro Minotti (Lega-UDC), rivendicando la paternità della proposta avanzata attraverso un’interpellanza. «Questo è il Municipio dei privilegi agli amici degli amici, mentre i netturbini hanno stipendi da fame...», ha sentenziato Tuto Rossi (Lega-UDC).

Le rassicurazioni del sindaco

A nome del Municipio è intervenuto il sindaco Mario Branda. «Facciamo fatica a ritrovarci nelle considerazioni contenute nel rapporto di maggioranza della Gestione. Da una parte si affermano delle cose che poi vengono smentite dall’altra. Soprattutto quando si porta l’esempio del Cantone. Ebbene, quest’ultimo ha sempre una risorsa dalla sua parte: riversare sui Comuni parte degli oneri», ha precisato. Facendo in seguito una carrellata su alcune voci che pesano viepiù sui conti, come quelle per gli anziani e per i trasporti pubblici: «I conti sono sotto controllo e, in ogni caso, vogliamo sempre verificare con i consuntivi quella che è l’effettiva situazione finanziaria. Cerchiamo di contenere l’aumento della spesa: un taglio del 2-3%, come auspicato dalla Gestione, non è però possibile. Troppo drastico. Anche noi vorremmo abbassare il moltiplicatore, ma allo stato attuale non è ancora possibile».

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