«Verrà depositato del materiale, ma non quello con l'arsenico»

«Nel deposito previsto sul territorio di Quinto non verrà stoccato il materiale di scavo recentemente assurto agli onori della cronaca per l’importante quantità di arsenico che contiene». È la rassicurazione che nell’ente locale altoleventinese tutti volevano sentire quella fornita dall’ex Municipio (il consesso, precisiamo, in carica fino alle elezioni di domenica scorsa che hanno sancito la nascita del nuovo Comune) durante l’ultima seduta di Legislativo andata in scena il 31 marzo.
A cosa servirà (dopo)
In una dettagliata risposta all’interpellanza inoltrata da Alberio Pini (PLR) si precisa quanto avevamo riferito lo scorso 4 marzo. Ovvero che un terreno di 17.500 metri quadrati (in uso ora alla Ritom SA) nel comparto dell’aerodromo di Ambrì verrà utilizzato dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) quale deposito «provvisorio» di materiale inerte proveniente dallo scavo del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. Materiale che nel 2035 servirà per il «riempimento della superficie tra Airolo e la partenza della funivia», mentre il sedime verrà rinaturato dall’USTRA.
Benefici e rinaturazione
L’Esecutivo osserva che il deposito temporaneo avrà una durata massima di 10 anni a partire dalla metà di quest’anno. La richiesta dell’USTRA è stata accolta come già avvenuto in precedenza per la costruzione della nuova centrale idroelettrica del Ritom (che entrerà in funzione nel 2026) e per dei lavori stradali. Ciò consente a Quinto di ottenere dei benefici «come ad esempio l’obbligo per USTRAdi rinaturare quella superficie, oggi in gran parte asfaltata, non più di pertinenza della pista di aviazione». Nell’accordo sono state messe nero su bianco anche delle rigide misure riguardanti gli aspetti ambientali da rispettare.
Responsabilità dell'USTRA
Nello specifico, rileva l’Esecutivo, si sottolinea che l’Ufficio federale delle strade «si assume ogni responsabilità derivante dal materiale apportato nel deposito temporaneo, ivi compresa quella relativa alla sua non pericolosità per l’uomo, per gli animali e per l’ambiente. Con riguardo a quanto recentemente emerso, e cioè che parte del materiale di scavo presenta una quantità di arsenico importante, USTRA garantisce che non sarà quello che verrà stoccato» all’ex aeroporto militare altoleventinese.
Come avverrà il trasporto
Il «vecchio» Municipio di Quinto entra poi nel merito degli interrogativi posti dal consigliere comunale Alberio Pini. Il primo concerne le analisi sul materiale che competono ad USTRA ed ai preposti uffici cantonali «che sappiamo già essere coinvolti». L’attenzione si sposta subito sulle modalità di trasporto degli inerti provenienti dal grande cantiere per il secondo tubo autostradale del San Gottardo. Nelle due fasi - «creazione» nel 2025-2027 e «sgombero» nel 2033-2034 - il materiale verrà trasportato dai camion accedendo dalle vie Industrie ed Aerodromo.
L'impianto di lavaggio
«Per questo USTRA, oltre a dover disporre in loco di un impianto di lavaggio delle ruote, si è impegnata ad assumere i costi per la pulizia della strada di accesso al deposito, a mantenere pulite e funzionanti le opere di evacuazione delle acque meteoriche presenti nell’area (...) e, alla fine, a rifare il manto stradale sui tratti» accennati poc’anzi. Scaduto il termine pattuito, le superfici dovranno tornare al Comune «seminate a prato e le scarpate inverdite, con obbligo di manutenzione regolare sino allo sgombero completo del deposito temporaneo».
Gli esperti: «Il sito è idoneo»
Secondo gli esperti il sito è idoneo per un simile stoccaggio, «senza problemi per la falda freatica e per la popolazione» non trattandosi, come detto in precedenza, di materiale pericoloso (e tantomeno contenente arsenico). Nessun disagio, altresì, per gli agricoltori presenti in zona. «Il Municipio si riserva comunque di effettuare delle analisi anche in proprio per verificare il rispetto di quanto pattuito con USTRA che - così come lo è stato in passato - è in ogni modo un partner affidabile».
Quel doppio cantiere
L’apertura della nuova canna è in agenda nel 2030 al termine del collaudo e della messa in servizio del sistema. Nello stesso anno inizierà il cantiere per la ristrutturazione dell’attuale galleria che si concluderà nel 2033. Allora il raddoppio sarà davvero realtà.