Musica

Sanremo, il Tar: «Illegittimo l’affidamento diretto alla Rai, serve la gara»

Accolto in parte il ricorso dei discografici che vorrebbero strappare la manifestazione alla Città dei Fiori – Ma i giudici salvano l’edizione 2025 di Carlo Conti
© KEYSTONE (Photo by Massimo Insabato/Mondadori Portfolio/Sipa USA)
Red. Online
05.12.2024 17:13

Il Festival di Sanremo 2025 si fa già attendere da quando sono stati resi pubblici i 30 nomi in gara. Ma oggi il Festival della canzone italiana fa discutere per un altro motivo. Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Liguria ha infatti stabilito che l'assegnazione diretta da parte del Comune di Sanremo del Festival alla Rai è illegittima, e a partire dall'edizione del 2026 occorrerà una gara per stabilire chi dovrà organizzarlo e trasmetterlo.

La decisione è contenuta in 58 pagine di una sentenza che riguarda la definizione legale di Marchio (quello del Festival della canzone italiana) e che lo differenzia rispetto al format. «Con sentenza nr. 843, depositata in data odierna, il Tar per la Liguria ha dichiarato illegittimo l'affidamento "diretto" alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell'organizzazione del Festival della canzone italiana (anni 2024/2025)», si legge nel comunicato stampa. «I giudici, tuttavia, hanno fatto salvo lo svolgimento dell'edizione del 2025, che, pertanto, avrà luogo come previsto. Per l'avvenire, invece, il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante pubblica gara, aperta agli operatori del settore interessati. «Risulterebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole incidere sull’edizione del Festival già svolta e sull’edizione che si svolgerà tra pochi mesi».

Il ricorso, scrive Repubblica, arriva da Sergio Cerruti, presidente dei discografici italiani. Colui che vorrebbe smantellare l’attuale impianto del Festival e toglierlo alla Città dei Fiori. Ricorso che è stato presentato a nome dell'etichetta discografica Just Entertainment (JE), di cui Cerruti è managing director, contro il Comune di Sanremo e la Rai riguardo alla concessione dell'uso in esclusiva del Marchio «Festival della Canzone Italiana». JE, nel 2023, aveva trasmesso al Comune di Sanremo una manifestazione di interesse «ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo (compreso il Red Carpet) e del relativo Marchio al fine di curare l'organizzazione e lo svolgimento del Festival». Il Comune di Sanremo «non diede riscontro» alla manifestazione di interesse, pertanto «JE ha impugnato il provvedimento, non conosciuto, con cui il Comune di Sanremo avrebbe affidato a Rai la concessione dell'uso in esclusiva del marchio "Festival della Canzone Italiana" di cui è titolare il Comune medesimo».

La Rai sosteneva che «l’inscindibile legame esistente tra il Marchio e il format di Rai impedirebbe al Comune di concedere l’uso in esclusiva del Marchio a soggetti che abbiano elaborato un format alternativo a quello di Rai. Non potrebbe, quindi, avere luogo una procedura di evidenza pubblica per l’individuazione di un operatore cui concedere l’uso in esclusiva del Marchio, perché detto operatore non potrebbe che essere la stessa Rai». Ma per i giudici «il marchio, per definizione, è il segno distintivo dei prodotti o dei servizi dell’impresa, ossia è un segno che identifica un prodotto o un servizio al fine di differenziarlo da altri prodotti o servizi (simili) offerti dai concorrenti. Identificare, come propone Rai, il Marchio con il mero titolo di un format di cui, per tutte le componenti diverse dal titolo, sarebbe titolare Rai, è fuorviante».

In questo articolo:
Correlati