Calcio

I giocatori dell'Angelo

Johan Nkama, in prestito dal Lugano, è rinato al Bellinzona, Mattia Bottani è tornato al centro dell’attacco bianconero a Sion, dove si sono riviste pure le qualità di Roman Macek – Tutti e tre sono legati alla vecchia proprietà Renzetti, tutti sono in scadenza
Johan Nkama, a sinistra, è fra le sorprese più liete dell'avvio di stagione granata. ©CdT/Gabriele Putzu
Massimo Solari
23.09.2024 20:00

Oramai non è più una data alla quale presta particolare attenzione. Eppure, per quasi undici anni il 23 settembre ha scandito la sua presidenza dell’FC Lugano. La nomina alla testa del club si consumò proprio all’alba dell’autunno del 2010, mentre il diretto interessato fu felice di non festeggiare la ricorrenza nel 2021, fresco di uscita di scena per lasciare spazio alla proprietà targata Joe Mansueto. Insomma, in queste ore Angelo Renzetti non si è abbandonato ai ricordi e a un passato in bianconero. Ma - da immancabile osservatore della realtà calcistica ticinese - non si è sottratto dal commentare una situazione singolare. Una situazione che, in fondo, lo chiama in causa.

Ultima stazione: il Comunale

Il matrimonio con i Chicago Fire e l’implementazione di un nuovo progetto sportivo e societario hanno inevitabilmente e progressivamente preso il sopravvento. L’eredità di «Angelone» - vedi per esempio la battaglia a favore del Polo sportivo - resta inscalfibile, ma con il trascorrere delle stagioni è andata sbiadendo. Gli ultimi giorni, tuttavia, hanno prodotto un ritorno di fiamma. Sull’asse Bellinzona-Lugano, in effetti, diversi giocatori legati profondamente a Renzetti sono finiti sotto i riflettori. Del caso Sabbatini si è scritto e dibattuto a lungo. «Ma lo sapevano anche i sassi che sarebbe finito al Comunale» riassume a modo suo l’ex patron bianconero. Il sussulto di tre elementi sotto contratto con il Lugano non era per contro così scontato.

Prima di «Sabba», a valicare il Monte Ceneri era stato Johan Nkama. Il centrocampista nigeriano è stato girato ai granata in prestito. E, numeri e prestazioni alla mano, l’ACB sembra aver fatto l’affare. In sette partite, tra Challenge League e Coppa Svizzera, il 26.enne ha già contabilizzato 3 gol e 3 assist. La formazione di Benavente oltretutto vola: ha appena sconfitto la capolista Thun e questa sera attende lo Stade Losanna. «Sono davvero felice della rinascita di Nkama» afferma Renzetti, che sul giocatore aveva messo gli occhi nell’estate del 2017. «L’agente Dieter Langhans, con cui ho stretto una proficua collaborazione, lo portò dapprima in prestito» ricorda. Seguirono altri prestiti in Slovenia, uno dei mercati di riferimento del procuratore tedesco. Poi un contratto vero e proprio a Cornaredo, con scadenza fissata a giugno 2025. «Purtroppo l’avventura in bianconero di Johan è stata segnata dalla sfortuna» ravvisa Renzetti. «Lo status di extracomunitario, con un numero limitato di caselle disponibili in rosa, non lo ha favorito. Nkama ha pagato pure un’eccessiva timidezza in un contesto spietato come quello calcistico. Peccato, perché è un elemento duttile. E quando gli è stato concesso, non a caso, ha mostrato buone cose. Certo, l’ingiusta espulsione rimediata a Ginevra lo scorso dicembre è stata per certi versi emblematica».

Peccato che il passaggio di Nkama al Bellinzona non risponda a ragioni nobili, a una sana collaborazione tra granata e Lugano, quanto a mere questioni di opportunità
Angelo Renzetti, ex presidente dell'FC Lugano

Di nuovo preziosi

Nkama, dicevamo, è comunque riuscito a rialzarsi. A brillare finalmente. «Peccato che il suo passaggio al Bellinzona non risponda a ragioni nobili, a una sana collaborazione tra granata e Lugano, quanto a mere questioni di opportunità» osserva Renzetti. Già. Il futuro del calciatore, una volta archiviato il contratto con i bianconeri, potrebbe essere decisamente meno luminoso. In ogni caso incerto. E non è il solo destino sospeso. Nella rosa guidata da Mattia Croci-Torti, infatti, figurano altri tre giocatori dell’Angelo, tutti e tre in scadenza. Si tratta del secondo portiere Sebastian Osigwe (acquistato nell’agosto del 2020), di Roman Macek e di Mattia Bottani. Anche al centrocampista ceco, scuola Juventus, Renzetti fece firmare un contratto nell’estate del 2020. Un contratto addirittura quinquennale. Quattro, nello stesso periodo, erano invece stati gli anni concordati con il «Pibe». L’ex presidente aveva però premiato il numero 10 bianconero con una clausola per un’ulteriore stagione. E il numero di partite disputate lo scorso anno ha permesso di farla scattare.

Complici gli infortuni di Steffen, Vladi, Przybylko e Mahou, e grazie a un grado di affidabilità indiscusso per il Crus, Bottani è tornato al centro dell’attacco del Lugano. Per certi versi indispensabile. Non era evidente. Differente, molto differente il discorso per Macek. Lo scarso utilizzo del centrocampista 27.enne, tutto sommato, poteva essere messo in conto. Vuoi per le alternative in rosa, vuoi - appunto - per l’etichetta della maglia con le iniziali «A. R.». Tradotto: Croci-Torti è chiamato a valorizzare altri profili. Ma per quanto marginale nel progetto delineato da Chicago, a Sion Macek ha confermato - una volta di più - di essere un giocatore di qualità. All'occorrenza persino prezioso.

Quanti contratti appesi a un filo, Crus compreso

Quelli di Bottani, Macek, Osigwe e Nkama non sono gli unici contratti in scadenza in casa FC Lugano. Ve ne sono altri. Ecco la lista. Fa quasi paura. Renato Steffen, Ignacio Aliseda, Milton Valenzuela e Lukas Mai. Ah, per tacere di Mattia Croci-Torti. «Se le cose continueranno ad andare bene, la nostra idea è di sederci attorno a un tavolo in autunno, come in occasione dell’ultimo rinnovo. Sulla questione, comunque, siamo tranquilli». Così, lo scorso maggio, dichiarava il CEO Martin Blaser. Siamo al 23 di settembre. Si aprano le danze.

Il destino di Kacper Przybylko e Boris Babic, invece, appare segnato. Il secondo, a proposito dello spinoso tema della penuria di attaccanti, rimane un elemento della prima squadra, ma da settimane oramai si allena e gioca con la U21. «Deve ancora fare molto per riguadagnarsi la mia considerazione» ha spiegato Croci-Torti a margine dello 0-0 di Sion. Parole inequivocabili. Della serie: un’alternativa sul mercato degli svincolati davvero non esiste? Sulla questione, lo abbiamo capito, la dirigenza bianconera non ci sente. No, nemmeno a fronte dell’ennesimo infortunio di Vladi, costretto a un mese di stop. È una questione di fiducia - riposta in chi c’è - e di strategia, finalizzata al medio-termine, non all’usa e getta.

Ma gli attaccanti svincolati?

Noi, a un esercizio semiserio, non abbiamo però resistito, spulciando il lungo elenco dei centravanti liberi ed estraendo dal mazzo alcuni nomi tra il curioso e l’intrigante. Dimenticatevi Mario Balotelli, 34 anni e il sogno di tornare in Serie A, ed Eric-Maxim Choupo-Moting, a piedi dopo l’esperienza al Bayern Monaco. Sono altri i giocatori che hanno catturato la nostra attenzione. Uno è Mattia Destro, classe 1991 e 91 reti in 319 apparizioni in Serie A. L’ultimo gol, oramai due stagioni fa, l’attaccante italiano lo ha firmato per l’Empoli, club dal quale si è separato definitivamente a fine maggio. E di Blessing Eleke vi ricordate? Finita addirittura in Tagikistan la scorsa primavera, la punta nigeriana aveva fatto più volte impazzire il Lugano con la maglia del Lucerna. Storia dei campionati 2018-19 e 2019-20. Senza scomodare i bolliti Joao Pedro e Pato, l’ex Udinese Isaac Success o l’infortunato di lungo corso Josip Drmic, spunta pure Jean-Kévin Augustin, reduce da due stagioni opache al Basilea e soprattutto finito al centro di una querelle multimilionaria tra Lipsia e Leeds United. 

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