Calcio

Il primo lampo di Koutsias e il cielo stellato di Sadiku

All’attaccante greco, neoacquisto del Lugano, è bastato poco per sbloccarsi: saprà vestire i panni del vero bomber lungo il girone di ritorno? Dal ritorno in Super League, solo uno dei rinforzi offensivi giunti dopo Natale ha avuto un impatto clamoroso: l’albanese nel 2017
Georgios Koutsias, 20 anni, ha firmato il decisivo 3-2 a Winterthur. ©KEYSTONE/WALTER BIERI
Massimo Solari
27.01.2025 23:30

Quaranta minuti e il secondo spezzone di partita in Super League. È quanto è servito a Georgios Koutsias per trovare la prima rete ufficiale con la maglia del Lugano. Una rete pesantissima in chiave classifica, oltre che dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Vero, i tempi non sono ancora maturi per delineare possibili scenari di successo. Tifosi e addetti ai lavori che lo hanno invocato a lungo, e pure il tecnico Mattia Croci-Torti che vi ha più volte alluso tra le righe, sperano tuttavia che il bomber tanto atteso sia infine sbarcato a Cornaredo. Le premesse, suggerivamo, sono intriganti. Una promessa. Già, peccato che la storia recente abbia alimentato più illusioni che certezze. Da quando il club bianconero ha fatto ritorno nel massimo campionato elvetico, in effetti, le pedine offensive sulle quali si è scommesso durante il mercato invernale hanno nella maggior parte dei casi tradito. Oddio, a dirla tutta solo l’impatto di una di loro si è rivelato devastante. Correva la stagione 2016-17 e Armando Sadiku fece ritorno «a casa».

L’Osteria da Gianni e Armando

La punta albanese, d’altronde, aveva già difeso i colori del Lugano in Challenge League, tra il 2012 e il 2013. Non solo: lo avrebbe fatto pure una terza volta, con Fabio Celestini in panchina, nel 2019. Il secondo atto, invece, nacque sotto la stella di Paolo Tramezzani. E, come per Koutsias, il secondo match del girone di ritorno fu già quello buono per festeggiare la prima rete in bianconero. Sadiku sbloccò il contatore l’11 febbraio, nel quadro di un 3-0 inequivocabile rifilato al Grasshopper. Quel giorno, comunque, pure un altro attaccante su cui aveva deciso di puntare il presidente Angelo Renzetti trovò la rete: Carlinhos Junior. Il brasiliano, lui, avrebbe concluso i primi sei mesi in Super League con 4 reti. Sadiku, per contro, avrebbe dato vita con Ezgjan Alioski a una delle coppie più prolifiche e terribili del torneo. Le reti complessive del centravanti albanese, al termine di un girone di ritorno entusiasmante e sublimato dalla qualificazione alla fase a gironi di Europa League, toccarono quota 9. Una ogni due partite. E, complici i gol a ripetizione del compagno di reparto (16 a fine campionato), il 17 aprile del 2017 la curva bianconera spalancò i battenti della celebre «Osteria da Gianni e Armando».

Diversi, ma con la stessa fame

Sadiku abbracciò il Ticino a 20 anni, firmando per il Locarno di Davide Morandi. Alla stessa età, guarda caso, Koutsias ha (ri)varcato l’oceano, lasciandosi alle spalle la complicata avventura ai Chicago Fire e il luccicante biglietto da visita messo a punto - ancora da minorenne - in Grecia. Armando e Georgios sono attaccanti dalla caratteristiche differenti. Più possente, il primo ha sovente fatto leva sul fisico per avere la meglio sull’avversario di turno ed emergere al limite dell’area di rigore o nei 16 metri. Il neoacquisto del Lugano, da parte sua, ama maggiormente attaccare la profondità. Come l’albanese - i cui numeri in Svizzera non si discutono -, pure Koutsias ha in ogni caso già dimostrato di vedere e sentire la porta. Anche con le conclusioni da fuori e di testa. Chi ha osservato da vicino e conosciuto entrambi, tuttavia, pone l’accento su altri valori comuni. A unire Armando Sadiku e Georgios Koutsias sono l’atteggiamento umile, la cultura del lavoro in allenamento e l’ambizione. Fondamenta dalle quali il popolo bianconero si augura possano germogliare altri gol determinanti, perché no, dando vita a nuove osterie stellate.

Rossi, il «Cobra» e Janga: i flop

Di scossa non si può invece parlare per quanto concerne altre stagioni e altre operazioni. Per dire: con la squadra chiamata a lottare per non retrocedere immediatamente, a inizio 2016 spuntò l’oggetto misterioso Karim Rossi. Il suo bilancio? Zero gol. Certo, in bianconero arrivò pure il citato Alioski (poi autore di 3 reti), che per mesi Zdenek Zeman si ostinò tuttavia a schierare terzino. Di Junior, l’anno seguente, abbiamo accennato. La sua esplosione si sarebbe materializzata più tardi. Malgrado il nome e il curriculum altisonanti, Marc Janko si rivelò da parte sua un petardo bagnato. L’«operazione Cobra» fece sognare i tifosi, così come il gol firmato dall’austriaco al seconda opportunità. Purtroppo, però, se ne sarebbe aggiunto solo uno lungo la primavera del 2018. Con Junior e Gerndt a trascinare il gruppo, nel girone di ritorno del torneo 2018-19 non riuscì quindi a ripetersi Sadiku, capace di timbrare il cartellino solo tre volte. La Super League successiva venne segnata dalla pandemia, oltre che dall’incapacità di segnare del rinforzo Rangelo Janga e dai due sigilli (tardivi) di Christopher Lungoyi. Nel gennaio del 2021, in provenienza dal Kriens, la società mise sotto contratto il migliore giocatore della Challenge League: Asumah Abubakar. L’attaccante ghanese si presentò con le migliori intenzioni, siglando la prima rete in bianconero alla seconda da titolare. Anche qui, tuttavia, il bottino finale si sarebbe arricchito solo di un altro gol.

L’era Mansueto, invero, non ha prodotto miracoli. Anche perché il titolare Zan Celar ha stabilmente fornito delle garanzie sul piano realizzativo. Per il girone di ritorno della stagione 2021-22, il Lugano si era comunque rinforzato in fase offensiva con Ignacio Aliseda e Maren Haile-Selassie. Entrambi avevano contabilizzato due reti. All’alba del 2023 la dirigenza aveva preferito non intervenire, un anno fa - per contro - il partner team di stanza in Illinois aveva fatto digerire allo staff tecnico bianconero Kacper Przybylko. L’esito? La miseria di 32’ giocati in 15 gare e 1 gol. Va da sé, l’auspicio è che con Georgios Koutsias - pure finito ai margini a Chicago - cambi la musica. Dopo il primo ascolto, siamo tentati a crederlo.

Georgios Koutsias, sabato sera, ha deciso il match contro il Winterthur. Protagonista assoluto alla Schützenwiese, tuttavia, è stato Yanis Cimignani. Autore di una doppietta e dell’assist al bacio per la zampata del greco, l’esterno bianconero ha attirato l’attenzione de L’Équipe. Il prestigioso quotidiano sportivo ha inserito «Cimi» nella squadra tipo dei calciatori francesi del weekend.
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