Calcio

Martignoni sulla licenza negata: «Bastava una telefonata»

Il presidente del Bellinzona commenta il verdetto negativo pronunciato in prima istanza - La SFL vuole vederci chiaro su alcuni movimenti contabili tra la vecchia amministrazione targata Gabriele Gilardi e quella gestita dalla famiglia Bentancur
Il presidente Brenno Martignoni e il patron granata Pablo Bentancur. ©CdT/Gabriele Putzu

Il primo verdetto della Commissione licenze della Swiss Football League è dunque caduto. E, per il Bellinzona, non si tratta di buone notizie. La domanda presentata dal club granata per disputare la prossima stagione di Challenge League è infatti stata bocciata. E ciò, leggiamo, per ragioni di carattere finanziario. Si tratta di un giudizio di prima istanza, contro il quale la società potrà inoltrare ricorso entro domani, 30 aprile. «Un passo che intraprenderemo, convinti di ottenere ragione» indica - da noi contattato - il presidente dell’ACB Brenno Martignoni.

Martignoni e la vecchia amministrazione

«Il parere negativo della SFL - prosegue Martignoni - era nell’aria. Anche se, a nostro avviso, i dubbi della Commissione potevano essere fugati con una telefonata di cortesia». Ecco, appunto: che cosa non ha funzionato e che cosa non è stato ritenuto sufficientemente trasparente nel dossier presentato dal Bellinzona? Ancora il presidente: «Nel quadro del passaggio dalla vecchia alla nuova amministrazione, vi sono informazioni sul piano contabile che non sono state ritenute sufficientemente esaustive. Senza entrare nei dettagli, mi riferisco a compensazioni e movimenti di denaro che andranno spiegati in modo più dettagliato. Comunque ripeto: nelle prossime ore completeremo il dossier, certi che la ACB 1904 SA e i requisiti per la partecipazione alla stagione 2025-26 debbano essere slegati dai conteziosi del passato». Tradotto: tra l’ex amministratore unico Gabriele Gilardi e la proprietà Bentancur non tutto è stato risolto. Ed è proprio su questo piano - sfociato anche in una battaglia legale - che la Commissione licenze della SFL non ha ottenuto le necessarie garanzie. In particolare, il club sarà chiamato a fornire precisazioni circa i bilanci della SUPERGOL SA - appartenuta a Gilardi e oggi in mano a «Pablito» Bentancur, figlio di Pablo - e la Goal Service Consulting SA, amministrata dallo stesso patron granata e, fra le altre cose, presente quale sponsor principale sulla divisa della prima squadra. Esaminata la nuova documentazione, l’istanza di ricorso della SFL si pronuncerà al più tardi il 21 maggio prossimo.

Käppeli: «Il Municipio ha fatto il possibile»

E dire che, almeno sino a qualche settimana fa, si temeva che la licenza fosse in pericolo alla luce dei dissidi con il Municipio cittadino. E in particolare per quanto concerne la gestione del Comunale, affitto compreso. Non è così. Lo ha riconosciuto la dirigenza del club granata e lo conferma pure Fabio Käppeli, capodicastero Finanze, economia e sport. «Abbiamo fatto tutto quello che era necessario da parte nostra. Abbiamo sottoscritto i moduli per la licenza anche se siamo ancora in attesa della firma del club sulla convenzione discussa tra le parti. Una convenzione che ci siamo impegnati a sostenere proprio per non prestarci al gioco volto unicamente a incolpare la Città in caso di mancato ottenimento della licenza».

La seconda volta in tre anni

È la seconda volta nel giro di tre stagioni che il Bellinzona non ottiene la licenza in prima istanza. Era già accaduto due anni fa, quando la Commissione licenze della SFL aveva messo in dubbio soprattutto il ruolo all’interno del club di Pablo Bentancur, per poi tuttavia essere smentita dall’autorità di ricorso.

Tutto okay a Cornaredo

A ottenere luce verde al primo tentativo sono invece stati 22 club. Tra cui l’FC Lugano, a cui è stata accordata la licenza di tipo I, necessaria per disputare le competizioni UEFA. Per motivi di «procedura», anche lo Sciaffusa - fanalino di coda di Challenge League - si è visto rifiutare il dossier. Delle tre squadre di Promotion League che ambiscono alla promozione, via libera a Bienne e Rapperswil, ma non al Kriens.

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