Dunque gioca Stergiou? Yakin ritratta

È solo il secondo ottavo di finale in un grande torneo per Murat Yakin, inteso come selezionatore. Quello contro l'Italia, domani sera a Berlino, è dunque solo il secondo match da dentro o fuori. Il primo? Fu tremendo, al cospetto del Portogallo ai Mondiali del 2022 in Qatar. Vero, affrontammo quel match con diversi elementi malaticci. E però la disfatta di Doha conobbe anche altre matrici. Soprattutto altre matrici, sul piano tattico e dell'atteggiamento individuale. Lo stesso ct della Nazionale fallì in termini di scelte. Scelte che a Euro 2024 sono invece tornate a sorridergli. Ma che cosa ha imparato dall'amaro precedente contro i lusitani, il nostro allenatore? «Parliamo di due tornei diversi» ha tagliato corto Yakin alla vigilia del match con gli azzurri. «Ora siamo qui, all'Europeo. E m'interessa poco di quanto accaduto in Qatar. M'interessa che cosa possiamo fare domani, che cosa posso ancora influenzare».
Sì, è arrivato un altro momento della verità. Per certi versi persino più importante, considerate le rinnovate ambizioni del gruppo rossocrociato, della generazione guidata da capitan Xhaka, e pure il convincente cammino della fase a gironi. «È una nuova sfida, che siamo felici di vivere con lo slancio accumulato nelle scorse settimane e con tutti i giocatori a disposizione» ha indicato Yakin. Okay, ma chi disputerà il match dell'anno? A sostituire Silvan Widmer, largo a destra, sarà Leonidas Stergiou come annunciato urbi et orbi già dopo l'1-1 di Francoforte con la Germania? «Abbiamo studiato due varianti» la precisazione, un po' a sorpresa, del ct elvetico. Una parziale marcia indietro, anche. «In ogni caso - ha aggiunto - non snatureremo il nostro sistema, non avrebbe senso, perché ci ha permesso di fare bene».
Dovesse saltare l'opzione Stergiou, le possibili soluzioni sono tre: 1) scommettere su Steven Zuber, che tanto aveva fatto bene nella fase di avvicinamento al torneo, ma che a causa di un infortunio al polpaccio non ha ancora disputato un minuto; 2) spostare Aebischer a destra, abbassare Ndoye a sinistra, e davanti - alle spalle di Embolo - puntare su Rieder e Vargas; 3) inserire Elvedi nel terzetto difensivo, allargando Rodriguez a sinistra e puntando su Aebischer sul fronte opposto. «L'Italia? È una grande avversario, a sua volta in grado di interpretare più sistemi» ha evidenziato Yakin. «Abbiamo studiato bene gli azzurri, conosciamo questi giocatori e - insieme ai nostri tifosi speciali - non vediamo l'ora di vivere una bella serata di calcio».
Yann Sommer, da parte sua, spera di conoscere un'altra gara serena. Sin qui, infatti, le sue parate si contano sulle dita di una mano. «Vedremo se sarà ancora così» ha sorriso il portiere rossocrociato. «Sono naturalmente soddisfatto della grande solidità difensiva mostrata dalla squadra. Sorprenderci durante la fase a gironi è stato difficile. Abbiamo mostrato una grande compattezza. Ma l'Italia dispone di qualità enormi, anche in fase offensiva con Scamacca o Retegui. Dovremo quindi essere ancora più bravi sul piano dell'attenzione». Come a Gigio Donnarumma, anche all'estremo difensore svizzero è ovviamente stato chiesto del collega: «È un grande portiere, che ho avuto il piacere di affrontare in un paio di occasioni. Il mio preparatore all'Inter, inoltre, ha lavorato con lui a Parigi. Donnarumma è ancora giovane, ma ha un carisma e dei numeri incredibili». Inevitabile, dal fronte italiano, la domanda sui rigori falliti da Jorginho nella rincorsa a Qatar 2022. «Sono state situazioni importanti per noi allora» ha riconosciuto Sommer. Per poi precisare: «Ma non è qualcosa a cui penso ora. O che spero avvenga di nuovo. Dovesse capitare, ad ogni modo, cercherò di rispondere presente». Già, esattamente come tre anni fa, al cospetto di Kylian Mbappé. Quando la Svizzera, a Bucarest, toccò il cielo con un dito, accedendo agli agognati quarti di finale di Euro 2020. Quelli in palio anche domani all'Olympiastadion.