Lugano, è tempo di pagellone: Hajdari è il migliore, Mahou il peggiore
SAIPI 5
Il suo 2024 è davvero positivo. Undici partite senza subire reti (finale di Coppa compresa), tanti interventi decisivi e – seppure perfettibile – maggiore sicurezza. Partirà?
BERBIC 4
Se Saipi dovesse partire, difficilmente la sua giovane riserva verrà subito promossa. Ha potenziale e però enormi margini di crescita.
HAJDARI 5,5
Vive una stagione pazzesca. E il ct rossocrociato Murat Yakin, non a caso, lo premia. È maturo e forte. È il momento giusto per lasciarlo andare e monetizzare.
MAI 5
Al netto della finale di Coppa da libro Cuore, torna a giganteggiare. Con personalità, qualità e solo alcuni piccoli passaggi a vuoto.
DOUMBIA 4,5
Alla fine si rivela l’unico vero «acquisto» del mercato invernale. La società toppa nella ricerca di un terzino destro e l’ex Zurigo – con la sua affidabilità – permette a Croci-Torti di metterci una pezza.
HAJRIZI 5
Migliore bianconero del girone d’andata, viene fermato sul più bello da un brutto infortunio. Cambierà aria, complice una visione differente da quella della società. Non è per forza un bene.
EL WAFI 4,5
In caso di partenza di Hajdari, il «caimano» è pronto. Lo certificano le sue solide prestazioni quando chiamato in causa.
ESPINOZA 3,5
Il cavallo di Quito chiude l’avventura a Cornaredo al trotto. Troppo discontinuo e approssimativo sul piano difensivo.
MARQUES 4
Il mancino portoghese non spicca il volo in modo definitivo. Anche perché Valenzuela, davanti a lui nelle gerarchie, è quasi intoccabile.
VALENZUELA 4,5
L’argentino, appunto. Che raramente tradisce. Sì, anche se – forse – risulta meno dominante rispetto alla scorsa stagione. Pure il suo ciclo a Lugano potrebbe chiudersi.
GRGIC 4,5
Nella seconda parte del campionato si prende il centrocampo e non lo molla più. Tante belle giocate, alcune altresì decisive, e però nelle partite più importanti – sotto pressione – tende a eclissarsi.
BISLIMI 5
Anche la sua progressione fa paura. Per dinamismo, volume di gioco e doti tecniche, è fra i migliori centrocampisti del Paese. Difficile vederlo a Euro 2024, ma avrà mercato.
SABBATINI 4,5
Il ruolo del capitano evolve nel corso dell’annata. Da riferimento a pedina importante ma alla quale è possibile rinunciare. In campo è sempre all’altezza, fuori – invece – fatica a digerire e gestire il mancato rinnovo in prima squadra. Ma non è solo colpa sua.
BELHADJ 4,5
Il giocatore irruento e umorale del passato lascia il posto a un elemento prezioso, in termini atletici e tattici. Non si spiega altrimenti la fiducia costante accordatagli dal Crus.
MACEK 4
Accetta a denti stretti il ruolo di rincalzo per ogni stagione. Senza deludere. Senza impressionare.
STEFFEN 5
Inutile girarci attorno: il rigore sbagliato al Wankdorf è la macchia più grande del suo 2023-24. Sin lì, in effetti, aveva trascinato di peso il Lugano. I numeri non si discutono, mentre la leadership va e viene.
CIMIGNANI 4,5
I suoi piedi educati e la sua sfrontatezza fanno la differenza a più riprese. Necessita solo di spazi e continuità: il prossimo anno dovrebbe essere foriero di entrambi.
BOTTANI 4
Chiude la stagione con dedizione, ma privo di mordente. Certo, quell’unico gol in campionato non è lusinghiero. Il suo ruolo, tuttavia, è cambiato da parecchio tempo. E il Lugano ne ha pure beneficiato.
MAHOU 3
I malanni fisici sono un’attenuante solo parziale. È la delusione più grande della stagione. Anche per l’allenatore, che su di lui aveva fatto «all-in».
ALISEDA 4
«Nacho», oh «Nacho». Vorremmo abbracciarti. E dirti che, sì, l’anno venturo sarà per davvero il tuo anno. Questo si è preso quasi gioco di te. E non lo meritavi.
CELAR 4,5
Capocannoniere della Super League. Il solito bomber, insomma. Già: peccato che viva un tramonto stagionale tutto fuorché mozzafiato. Vorrà partire di nuovo, okay, ma non si aspetti la fila.
VLADI 4
Passano i mesi e il bell’attaccante di fine 2023 viene soppiantato da un giocatore involuto e pasticcione.
PRZYBYLKO 3,5
Ingaggio inutile. Nonostante la professionalità e i modi garbati.
AMOURA, ARIGONI, BABIC, DEANA, NKAMA, DURRER, MORANDI e REYNOLDS S.V.
MATTIA CROCI-TORTI 5,5
Avesse vinto un’altra Coppa, sarebbe stato da 6. Perché porta il Lugano al limite delle sue possibilità e ambizioni, camminando a testa alta per l’Europa, flirtando con il titolo e – non è poco – valorizzando diversi elementi della rosa. Senza dimenticare che, internamente, deve pure addomesticare la patata bollente del capitano infelice.
LA SOCIETÀ 4,5
I cantieri aperti sono tanti e limitarsi all’ambito sportivo sarebbe sbagliato. Tolto il nodo del terzino destro, il mercato è stato affrontato con lucidità. Mezzo punto in meno per i tempi e la forma che hanno scandito l’affaire «Sabbatini». E un po’ pure quello del «prof» Nicholas Townsend.