Calcio

Martin Blaser: «Il titolo? Meglio vincerlo a maggio 2026»

Il CEO dell'FC Lugano si dice soddisfatto dei risultati ottenuti in Coppa e campionato - E sul rinnovo di Mattia Croci-Torti dice: «Siamo tranquilli»
© CdT / Gabriele Putzu
Massimo Solari
14.05.2024 06:00

Il Como è tornato in Serie A, d’accordo. Ma a Cornaredo, grazie a una primavera clamorosa, non si sta poi così male. Si è arrivati persino a pronunciare la parola «titolo». Alla fine, salvo clamorose sorprese, festeggerà però lo Young Boys. Di nuovo. Ma il successo ottenuto sabato al Wankdorf ha confermato quanto bianconeri e gialloneri siano vicini. E alimentato pure qualche rimpianto. «Ma il capo di un’organizzazione, poco importa se sportiva, deve ragionare in modo equilibrato, senza farsi influenzare dalle emozioni» precisa il CEO bianconero Martin Blaser. «Nel mese di luglio avevamo fissato gli obiettivi aziendali. Volevamo arrivare a Berna, in finale di Coppa Svizzera. In campionato puntavamo invece ai primi tre posti. Ebbene, stiamo soddisfando le aspettative. E, a ben guardare, la situazione è molto simile a quella di un anno fa». Blaser è naturalmente soddisfatto. «Ma non urlo né “wow!”, né “incredibile!”. D’altronde, a Natale, non trovavo avesse senso pure l’eccessiva negatività attorno alla squadra, quando i punti in meno rispetto alla precedente stagione erano appena due». Volendo sintetizzare, dunque, per il CEO del Lugano «la direzione è giusta. È quanto ci aspettiamo dalla prima squadra».

Eppure il titolo era lì, a portata di mano, a maggior ragione considerati gli alti e bassi dell’YB. «Concordo: era una di quelle stagioni, e sono poche, durante le quali il numero uno molla un po’. Detto questo, ritengo che altri club - non il Lugano - avrebbero dovuto approfittarne. Noi, per certi versi, non siamo ancora pronti. E ciò al netto del grande lavoro svolto da Mattia Croci-Torti, dal suo staff e - non va dimenticato - dal direttore sportivo Carlos Da Silva». In che senso il Lugano non è ancora pronto? «Non siamo ancora così stabili, dentro e fuori dal terreno da gioco. Prendete il campo d’allenamento per la prossima stagione: è stata trovata la soluzione di Cadro, ma fino a due mesi fa non v’era alcuna certezza in merito. È dunque lecito chiedersi in che misura, in questo momento, sarebbe stato possibile cavalcare un titolo. Potendo scegliere: meglio farlo tra due anni, con l’avvento del nuovo stadio».

Blaser parla in ogni caso di «un febbraio, un marzo e un aprile pazzeschi». Perché, dunque, non blindare Croci-Torti oltre il 30 giugno 2025? «A inizio anno ero stato in parte frainteso, affermando di voler vedere uno sviluppo sempre e dappertutto» premette il CEO: «Mattia, però, è riuscito proprio in questo intento. E, se le cose continueranno ad andare bene, la nostra idea è di sederci attorno a un tavolo in autunno. Come in occasione dell’ultimo rinnovo. Sulla questione siamo tranquilli».

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