Il caso

ACB e Municipio di nuovo ai ferri corti

Il Comitato della Società ribadisce che il campo da calcio B non era più omologato dal 2023 a fine febbraio di quest’anno, quando l’Ente Sport ha fatto eseguire i lavori di ripristino – Ma l’Esecutivo conferma la propria posizione
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Bellinzona
21.03.2025 21:15

I rapporti tra il Municipio di Bellinzona e la Società dell’ACB sono tornati ad essere tesi. Sotto i riflettori è finito nuovamente il campo da calcio B sintetico, accanto allo stadio Comunale di Bellinzona sul quale da inizio anno si allena la squadra granata. Un rettangolo verde che è stato a più riprese al centro delle discussioni tra le due parti durante lo scorso mese. La questione è tornata all’attenzione a seguito delle risposte stilate dall’Esecutivo cittadino in merito ad alcuni punti che erano stati sollevati dalla consigliera comunale Rosalia Sansossio-Cippà (Avanti con Ticino&Lavoro-Più Donne- Il Noce). «È vero che ci sono stati infortuni per colpa dello stato del campo?», aveva domandato la firmataria dell’interpellanza (trasformata poi in interrogazione). «Non siamo in possesso di alcuna evidenza in tal senso», ha replicato la Città. «Inoltre, la Commissione terreni da gioco dell’Associazione svizzera di football (ASF) rispondendo a una sollecitazione dell’ACB 1904 SA, riporta che non le sono mai stati segnalati infortuni riconducibili alle condizioni del terreno da gioco». E il Municipio tiene anche a precisare che «il colloquio con le società che utilizzano il campo è costante».

«Criteri rispettati»

Ma veniamo al punto che riguarda il principale oggetto del contendere, ovvero la questione dell’omologazione del campo B. A tal proposito, l’Esecutivo spiega che «il terreno è omologato EN15330, come risulta dalla perizia effettuata il 19 febbraio», perizia di cui «rispetta tutti i criteri». «Inoltre - prosegue - l’ASF ha sottolineato che il campo B è sempre stato considerato omologato, tant’è che né la Commissione terreni da gioco dell’ASF, né quella della Federazione ticinese di calcio (FTC) sono mai intervenute per dichiararlo inagibile o proibirne l’uso per le gare ufficiali del settore amatoriale. Il caso è chiuso», chiosa il Municipio.

«Fatti incontrovertibili»

A pensarla diversamente, tuttavia, è il Comitato dell’ACB che ha fatto pervenire la sua presa di posizione a seguito delle risposte date dalla Città. La Società ripercorre quanto avvenuto: «Abbiamo fatto presente, in forma scritta e agli incontri tenutisi in Municipio il 14 e il 24 febbraio, che il campo B non era omologato. A seguito di ciò, l’Esecutivo, tramite l’Ente sport, è subito intervenuto - a fine febbraio - a regolarizzare questa manchevolezza». Quindi, prosegue la presa di posizione, «è incontrovertibile che, dal 2023 fino ai lavori di ripristino di qualche settimana fa, il campo B non era omologato. L’ACB, senza essere a conoscenza di ciò, dato che non ne è stata resa attenta, l’ha dato in uso non soltanto alla prima squadra ma pure al settore giovanile per disputare competizioni ufficiali. Stando così le cose, è evidente che la Società si sia mossa a tutela delle società e delle realtà operanti, rispetto alla fruibilità delle strutture cittadine».

Il Municipio, dal canto suo, ha ribadito la propria posizione, basandosi sempre sulle verifiche condotte dall’ASF e sulla sua certificazione, rispedendo al mittente le critiche dell’ACB.

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