Cantiere delle aggregazioni, altri tre Comuni alla finestra
Terre di Pedemonte, per lo scenario «Urbano». Cadenazzo e Gambarogno, invece, per quello denominato «Piano». Sono questi i tre ipotetici candidati chiamati ad osservare l’evoluzione del grande discorso sulle aggregazioni nel distretto. Un discorso che sembra stia riprendendo terreno in riva al Verbano e dintorni, almeno secondo quanto aveva dichiarato il capo della sezione degli Enti locali del Dipartimento istituzioni, Marzio Della Santa.
Intanto, sono già state organizzate due serate introduttive per mostrare i futuribili comparti: quello legato alla Città, a cui si aggregherebbero Losone, Orselina, Minusio e Brione, mentre l’altro, denominato «Piano», vede coinvolti Gordola, Lavertezzo, Cugnasco-Gerra e Tenero-Contra. I due appuntamenti (uno per ogni scenario) davano la possibilità ai Comuni diretti interessati di estendere l’invito a partecipare anche ad altri. Ed è proprio tramite questa procedura che sono state chiamate in causa queste tre nuove realtà.
C’è tempo sino a fine gennaio
«I Comuni che hanno partecipato a queste serate hanno tempo sino alla fine di gennaio per prendere una decisione formale, una risoluzione municipale in sostanza, nella quale si esprime un eventuale interesse nel partecipare allo studio di opportunità o, in alternativa, rifiutare di percorrere questa strada», spiega al Corriere del Ticino Marzio Della Santa. Se tutto andrà bene, si cercherà di capire se ci siano le premesse strutturali sui vari piani (comunitario, democratico, politico, di servizi...) per poter costituire «un comune funzionale», evidenzia ancora il 58.enne.
La tabella di marcia
«Organizzeremo poi altri incontri, a seconda delle prese di posizione, e stimiamo che, una volta prese le decisioni sui due perimetri da noi prospettati, ci vorrà circa un anno e mezzo per arrivare a una situazione simile a quella vista nel Basso Mendrisiotto, con una valutazione dettagliata attraverso sondaggi e dati più un rendiconto sulle prestazioni erogate dai vari enti enti», aggiunge il nostro interlocutore. Una sorta di tabella di marcia che stabilirà quanto sarà sostenibile la fusione come prospettata. Per quanto riguarda le tre nuove entità, il Comune Terre di Pedemonte è stato invitato da Losone (nello scenario «Urbano»). Il sindaco, Giotto Gobbi, a tal proposito dichiara come un’ulteriore aggregazione non sia però una priorità «dal momento che abbiamo appena concluso una fusione che sta iniziando a ingranare tra gli ex Comuni di Tegna, Verscio e Cavigliano».
«Nessuna chiusura»
Il 38.enne ribadisce poi che «non c’è nessuna chiusura da parte nostra, ma per far partire uno studio le premesse dovrebbero tenere conto di molti parametri come pure dei molti attori che potrebbero prendervi parte». Attraversando il lago, ecco Gambarogno. Il sindaco, Gianluigi Della Santa, fa sapere del coinvolgimento da parte dei Comuni che nel progetto aggregativo cantonale risultano inseriti nello scenario «Piano». «E a mia volta ho invitato anche Cadenazzo. Non abbiamo ancora tenuto una discussione in Municipio, ma partecipare a uno studio del genere permette almeno di capire se sia una strada buona», afferma il 59.enne, che tra l’altro proviene da una realtà a sua volta frutto di un’aggregazione tra nove Comuni «che stiamo metabolizzando». Gianluigi Della Santa ribadisce l’importanza di costituire dei Comuni forti: «Vedo un Ticino con cinque città e venti Comuni. L’ho sempre detto. Il rapporto con il Cantone cambierebbe in modo radicale».
Un’unico ente sulla sponda sud
Ma non solo. Sul tavolo, infatti, ecco una nuova idea: «Non nascondo che vorremmo capire, io e il sindaco di Cadenazzo, quindi i due Municipi, qual è la posizione di Sant’Antonino. Per capire se sia possibile immaginare uno scenario con un Comune sulla sponda sud, con Sant’Antonino, Cadenazzo e Gambarogno». I primi due, a quel punto, dovrebbero cambiare distretto: «A titolo personale, benché confiniamo proprio con Locarno, non sento la stessa atmosfera, non vedo grandi affinità», dice il sindaco di Cadenazzo, Marco Bertoli. «Ne abbiamo appena accennato all’ultima seduta di Municipio. Valuteremo entro Natale, faremo le nostre riflessioni per prendere delle posizioni, concrete e condivise», conclude il 61.enne.