Il dibattito

Lo scenario «Piano» balla male e l’aggregazione locarnese parte in salita

Ripartono i discorsi sulle fusioni nel distretto, ma l’unico che sembra funzionare è quello con Locarno al centro - Ecco il punto, Comune per Comune, a poche ore dalla scadenza per dare una risposta alla Sezione degli Enti locali del Cantone
Tra i politici è un ribollire di passioni, nonostante i confini invisibili: l'immagine simbolo del Piano catturata da Lavertezzo
Jona Mantovan
21.01.2025 23:00

Il discorso delle aggregazioni comunali nel distretto è ripartito. Ma l’unico che sembra funzionare è quello con Locarno al centro - il cosiddetto scenario «Urbano», secondo il disegno della Sezione Enti locali del Dipartimento istituzioni - che include LosoneOrselinaMinusio, e Brione sopra Minusio. È quanto emerge da un rapido giro d’orizzonte che ha tastato il polso ai sindaci dei nove Comuni coinvolti nel progetto. Gli altri sono TeneroGordolaLavertezzo e Cugnasco-Gerra per il cosiddetto scenario «Piano», che se la sta cavando davvero male.

La Città è disponibile a partecipare al percorso per capire se siano opportuni dei cambiamenti
Nicola Pini, sindaco di Locarno, 40 anni

La «Regina» e i suoi dintorni

La posizione della «Regina del Verbano» (16.683 abitanti secondo l’ultimo rilevamento) è chiara. Il sindaco, Nicola Pini, evidenzia come la Città «darà la sua disponibilità a partecipare al percorso proposto dal Cantone con l’obiettivo di capire se siano opportuni dei cambiamenti istituzionali per migliorare i servizi per la cittadinanza, ovviamente di tutti i Comuni eventualmente coinvolti, e per favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico della Regione».

Il 40.enne aggiunge che «bisogna essere però realisti, si tratta di uno studio di opportunità, volto a dare elementi oggettivi a tutti i Comuni che poi potranno decidere autonomamente il proprio futuro». Partendo dalle notizie positive, a Losone (quasi 7.000) il suo omologo, Ivan Catarin, afferma al Corriere del Ticino di accogliere la proposta in maniera positiva: «Siamo pronti per andare avanti con gli ultimi capitoli dell’esercizio». Un esercizio, ricorda il 56.enne, che riguarda una raccolta dati nell’arco di un paio d’anni da usare nelle valutazioni che porteranno a capire la strada da seguire. Da qui ad avere un’aggregazione, di tempo ne passerà ancora. E per tutti. Spostando lo sguardo verso la collina, ecco la «stonatura» di Orselina: «L’Esecutivo non ha ancora deciso», è la risposta laconica della sindaca, Samantha Garbani Nerini. La 50.enne respinge al mittente altre richieste su ulteriori dettagli. Un rapido sguardo all’archivio fa supporre quanto, in realtà, la «piccola» (700 e a malapena due chilometri quadrati) sia solita «storcere il naso» di fronte a possibili ridisegni dei suoi confini. Ma per saperne di più bisogna attendere la decisione formale del Municipio.

Due raggruppamenti di Comuni nella visione ipotizzata dalla Sezione degli Enti locali: «Urbano» e «Piano»
Due raggruppamenti di Comuni nella visione ipotizzata dalla Sezione degli Enti locali: «Urbano» e «Piano»

Il «fratello maggiore»

Più apertura a Minusio, «fratello maggiore» (oltre 7.000): «Siamo intenzionati ad approfondire il tema», dice Renato Mondada. Ma il 40.enne si spinge oltre. «Penso sia sotto l’occhio di tutti che i Comuni stanno vivendo un momento di difficoltà che li obbliga a mettersi in discussione e a ragionare su possibili sinergie e collaborazioni. Come Municipio siamo disposti ad affrontare questo percorso per valutare le eventuali opportunità, ritenuto comunque che il pre-studio aggregativo proposto del Cantone rappresenta solo una fase esplorativa». Tornando di nuovo «in quota» ecco un’altra chiusura, perlomeno nei confronti della stampa: «Abbiamo già la nostra idea, ma non rilascio nessuna dichiarazione», spiega Franco Gandin, sindaco di Brione sopra Minusio (450 e meno di quattro chilometri quadrati).

Il 64.enne ribadisce: «Una decisione formale non l’abbiamo ancora presa. Ma il “termine di consegna” di fine mese lo rispetteremo, ci sono ancora una serie di dinamiche che stiamo discutendo».

L’altro «polo»

Attorno a Gordola (4.800) ruota lo scenario «Piano»: «Siamo sempre stati favorevoli, convinti che si debba lavorare con chi è disponibile. In questo caso, diamo priorità a Lavertezzo», fa sapere il 42.enne Damiano Vignuta. «La lettera verso Bellinzona non è ancora partita, ma mi permetto di fare una considerazione a proposito del “veto” del Cantone sull’impossibilità di includere nel discorso la porzione del quartiere delle Gerre di sotto, oggi parte della Città di Locarno: già che si raccolgono dati per un’eventuale riassetto dei confini, si poteva studiare questa possibilità. Ma il “niet” ha frenato tutto».

Gli fa eco il «collega» di Cugnasco-Gerra (2.851), Michele Dedini, che sulla questione è dello stesso avviso: «Il discorso impostato con i vincoli che non prevedono di ragionare a più ampio respiro con l’attuale quartiere delle Gerre di Sotto, non dà i presupposti per un’analisi a tutto tondo. Preferiamo ritirarci, pur restando aperti al discorso aggregativo. Riteniamo sia necessario costruire un Comune finanziariamente forte per affrontare le sfide future», conclude il 56.enne.

Lo strano caso di Lavertezzo

L’ingranaggio più piccolo della visione sulla Piana è Lavertezzo (circa 1.200). Su di esso, pende ancora l’istanza aggregativa con Locarno - presentata poco prima delle elezioni di aprile - che non può essere sciolta nonostante le urne abbiano decretato la vittoria di una compagine dall’idea opposta: «Da qualche settimana abbiamo creato un gruppo di lavoro con Gordola, così da valutare i futuri passi per un’eventuale aggregazione», racconta il 53.enne Andrea Berri. «Abbiamo già scritto alla Sezione Enti locali dicendo di non credere al progetto denominato “Piano”». Anche in questo caso, il «nodo» sta nell’esclusione del discorso del quartiere di Locarno Gerre di Sotto.

Infine Tenero (3.244): «Non abbiamo ancora preso una posizione», asserisce Graziano Crugnola. «Siamo nella visione “Piano”, ma abbiamo chiesto di partecipare anche alla serata di presentazione dell’altra, quella denominata “Urbano”. È un tema molto delicato, ma il tema va approfondito in dettaglio. Per ora, non ho altre informazioni da rilasciare», conclude il 57.enne, promettendo di rispettare il termine di fine mese per rispondere.

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