«L'unica decisione politica a seguito dell'aggregazione è stata quella sugli apprendisti»

Ad otto anni quasi dalla nascita della nuova Bellinzona, l’aggregazione è un processo che - seppur consolidatosi - non è ancora concluso a livello organizzativo ed amministrativo. Il Municipio lo ribadisce spesso. Lo ha scritto nero su bianco anche nel preventivo 2025: «Si tratta ora di porre l’accento sulla creazione di una confacente ‘cultura aziendale’, improntata alla collaborazione, al rispetto delle persone e all’assunzione, nel proprio ambito di attività, di responsabilità individuali e collettive. In considerazione della ristrutturazione e dello sviluppo di taluni settori - in primis, Pompieri e Opere pubbliche - occorrerà, finalmente, mettere a disposizione nuovi spazi adeguati (in particolare proprio con una nuova caserma dei pompieri)». Sull’edizione di giovedì scorso ci siamo chinati sull’evoluzione della spesa del personale (con un aumento di 25 milioni circa dalla «vecchia» Città a quella unita, formata da tredici quartieri), essendo il principale tema di discussione in queste settimane fra i partiti. Ma questo incremento, chiaro, ha una spiegazione, come vi illustreremo nelle prossime righe. È il «prezzo» dell'unione. Della crescita.
In prospettiva c’è la Greina
Circa 140 collaboratori si sono aggiunti a seguito dell’«acquisizione» della casa anziani e del Centro Somen di Sementina. Due istituti che prima erano fuori organico dei Comuni perché avevano forma di consorzi. Restando in tema, una terza struttura per la terza età (la Residenza Pedemonte, che conta un’ottantina di posti letto) a fine 2016 non era ancora al completo.
«L’aggregazione ha indotto la Città a ridefinire la gestione delle proprie case per anziani in modo più uniforme e coordinato, introducendo una direzione unica coadiuvata da quattro responsabili di struttura e mettendo in rete i propri servizi. Ciò per consentire d’attuare le necessarie misure di contenimento delle spese sugli appalti, sulle coperture assicurative, eccetera, senza incidere sul livello qualitativo delle prestazioni. Quanto alle risorse umane, la loro messa in rete permette ai singoli istituti di potersi appoggiare alle altre case in situazioni di particolare emergenza, quali assenze per malattia, vacanze, urgenze di vario tipo grazie anche alla creazione di un ‘pool di supplenti’», si precisa sulla pagina Web del Dicastero anziani e ambiente.
L’ultimo istituto, ricordiamo, è la Comunale; mentre la Greina è gestita in regime transitorio dal 2023 in attesa che venga integrata a tutti gli effetti nella rete della Città. Conta una novantina di collaboratori; alla luce di eventuali prepensionamenti e/o cambiamenti, alla fine dovrebbero essere circa 70.
I docenti (e il Cantone)
Dalla fusione, osserva da noi interpellato il sindaco Mario Branda, è inoltre «aumentata considerevolmente la scuola: più popolazione, più sezioni, più docenti di appoggio per classi di più di 22 allievi. Abbiamo così una quarantina di docenti/personale vario. Ricordo anche l’aumento di personale determinato dall’introduzione, voluta dal Cantone, della pausa meridiana». Vi sono poi altri settori che hanno registrato un incremento. Come ad esempio la Polizia comunale (su sollecitazione sempre del Cantone) e i pompieri (mancano, rispetto al passato, i volontari).
Focus sulla formazione
«Infine, questo sì come decisione politica a seguito dell’aggregazione, abbiamo stabilito di farci parte maggiormente attiva nella formazione professionale dei nostri giovani. Gli apprendisti sono quindi passati da 15 ai 50-70 di oggi», puntualizza il sindaco. In conclusione alla spesa complessiva vanno poi aggiunti i rincari e gli scatti salariali su otto anni, equivalenti ad un +10-15%. Tutto quanto elencato, sommato, ha contributo in larghissima parte a far crescere la spesa relativa al personale finita di recente sotto la lente di alcune forze politiche. Attualmente, ricordiamo, lavorano per la capitale oltre 1.400 collaboratori.
La pianificazione finanziaria
Nel 2023 per il personale la Città ha speso 105,5 milioni di franchi. Per l’anno scorso (in attesa di conoscere il consuntivo che verrà come al solito presentato a fine aprile-inizio maggio) a preventivo si stimano uscite pari a 108,9 milioni. Arriviamo al 2025: si preconizzano spese per 112,5 milioni. Secondo i dati della pianificazione finanziaria (calcolati però con il moltiplicatore d’imposta al 100%, invece del 93% come le altre cifre che vi abbiamo presentato finora) nei prossimi tre anni la voce nella Turrita è destinata ulteriormente a crescere. Eccoli: 113,8 milioni nel 2026, 115 nel 2027 e quasi 116 milioni di franchi nel 2028.