Quell'urlo (di nuovo) strozzato in gola
Sarà anche un preventivo a tinte rosso Van Gogh, quello prospettato da Bellinzona per l’anno in corso (disavanzo record di 13,8 milioni di franchi), ma per quanto visto nelle ultime settimane forse sarebbe più azzeccato scomodare Munch e i suoi famosi dipinti simboleggiati da «L’urlo». Un’icona dell’arte moderna, fatta di contrasti non solo visuali e di colori ma altresì emotivi, per una Città che deve e vuole crescere non soltanto a livello di popolazione.
Attenzione alle finanze
Ma non riesce a farlo come vorrebbe. Il fatto è che bisogna costantemente tenere sott’occhio le finanze, in quanto al momento il Municipio non ritiene sia il caso né di aumentare né tantomeno di diminuire il moltiplicatore d’imposta fisso al 93% dal 2018. Dall’aggregazione, insomma. Ogni punto vale circa 1,1 milioni. E poi ci sono i progetti strategici, che stentano maledettamente a decollare. In questo quadro di incompiutezza rappresenta pertanto un sospiro di sollievo il via libera stasera ai conti: 40 sì, 7 no e 7 astensioni.
Tra pragmatismo e realtà
La luce verde si è accesa dopo un lunghissimo dibattito, durato ben quattro ore, che ha monopolizzato la seconda serata della seduta straordinaria. I conti avrebbero già dovuto essere approvati prima di Natale, come impone la legge. E come è finora sempre successo dopo la nascita della nuova Bellinzona. Ma come sapete la Commissione della gestione, all’unanimità, ha chiesto più tempo per poter approfondire il documento programmatico. Con la speranza, fra meno di dodici mesi, di essere maggiormente coinvolta (anche) nella sua stesura. O, meglio, nelle scelte strategiche.
Prese di posizione forti
Partendo dal funzionamento dell’amministrazione, al centro di un emendamento proposto da alcuni esponenti de Il Centro e di Lega-UDC che ha provocato «l’urlo» dei sindacati VPOD ed OCST, contrari ad un’eventuale sospensione delle assunzioni o del potenziamento di personale (i collaboratori sono oltre 1.400), mentre il PLR auspicava un audit sulla struttura organizzativa e sull’efficienza dei vari settori. D’altro canto l’MPS chiedeva di potenziare i collaboratori nelle case per anziani.
«Il moltiplicatore va ridotto»
Il primo a rompere il ghiaccio è stato il presidente della Gestione e relatore del rapporto di maggioranza Patrick Rusconi (PLR). Una relazione, ricordiamo, firmata con riserva dagli esponenti de Il Centro, Lega-UDC e di Avanti con Ticino&Lavoro-Più Donne-Il Noce e non sottoscritta da Lorenza Röhrenbach (Verdi-FA-Indipendenti). Il rappresentante liberale radicale ha osservato che «come consesso biasimiamo la mancanza di un approccio sistemico e di propositività. Si è fatto abbastanza per contenere la spesa? Secondo il Municipio sì, visto che inizialmente si temeva un disavanzo di 18 milioni. A livello di personale è urgente ottimizzare l’organico, che continua ad aumentare. Ci aspettiamo risultati concreti non solo sulle spese, ma altresì sui ricavi. In questo senso sono favorevole alla riduzione del moltiplicatore».
Su chi siede dietro una scrivania a Palazzo Civico è rimasto anche Pietro Ghisletta, capogruppo de Il Centro: «L’Esecutivo può fare di più, rafforzando il controllo della spesa, amministrazione in primis. È necessaria una gestione responsabile del personale. E poi basta con tasse e balzelli a carico dei cittadini. Questo è un aumento ‘mascherato’ del moltiplicatore».
I rapporti con il Cantone
Secondo Michele Egloff (Unità di sinistra) il ribaltamento «massiccio» di oneri da parte del Cantone - che «pesa» sui conti della Città per oltre la metà del deficit - impone ancora maggiore attenzione: «I Comuni devono intavolare con il Governo dei negoziati costruttivi, così che si possa andare oltre il muro contro muro». E, in merito alla richiesta di limitare le assunzioni giunta pure attraverso delle risoluzioni da parte del PLR e del Centro, ha affermato che «non bisogna prendere decisioni affrettate. I collaboratori non sono pedine interscambiabili». L'Unità di sinistra, ha ribadito Lisa Boscolo, «non può sostenere una politica di austerità, di tagli. Risanare le finanze è un compito che va ponderato bene. Bisogna opporsi alle scelte scellerate ed insostenibili che vengono prese dal Cantone».
«Basta con il volemose bene»
Il capogruppo Lega-UDC Sacha Gobbi ha puntato l’indice contro il clima di «volemose bene» in seno al Municipio e sul fatto che il consesso «dovrebbe ascoltare di più le voci che si alzano in Legislativo. A parole sembra aver compreso la situazione, ma la fiducia non è incondizionata. Giusto concentrarsi sui grandi progetti, ma non dimentichiamo le esigenze primarie della popolazione».
L’omologo del PLR Andrea Cereda ha parlato di una «situazione di crisi, segnalata nel 2021 ma rimasta senza risposte adeguate. La Città è inciampata. Superiamo assieme le rigidità legate alle promesse aggregative di otto anni fa».
Le voci contrarie (davvero)
Contrari al preventivo i Verdi-FA-Indipendenti. Secondo Lorenza Röhrenbach «non possiamo più permetterci di prendere decisioni a compartimenti stagni. Servono una visione d’insieme ed un cambiamento di rotta significativo, rivedendo le priorità». Martino Colombo (MPS-Indipendenti) ha evidenziato che «questo preventivo è un atto di fantasia. Il Municipio è incapace di rispondere alle sfide sociali dei cittadini e non sa portare avanti i progetti strategici. Il Comune non è un’azienda, non va gestita come tale».
Parola al sindaco
A nome dell’Esecutivo è intervenuto, in un discorso durato 26 minuti e 12 secondi, il sindaco Mario Branda: «Il disavanzo richiede la nostra attenzione, ma va contestualizzato. Il Consiglio di Stato ha più volte lamentato che la Confederazione scarica degli oneri sui Cantoni. Ma lo stesso fa il Governo con i Comuni ticinesi. È un meccanismo che non può funzionare in eterno, sennò l’esistenza di questi ultimi rischia di essere messa a repentaglio. Prima di adottare dei provvedimenti drastici è importante poter lavorare su cifre consolidate per capire quale è la realtà effettiva della Città, considerando che i consuntivi sono quasi sempre stati migliori dei preventivi».
Finanze così così, certo, ma vi sono temi - come quello dei progetti strategici - sui quali non si può «tornare indietro. In giugno inizieranno i lavori per la costruzione delle moderne Officine FFS a Castione. Se la Città non fosse stata aggregata con ogni probabilità questo risultato non avremmo potuto conseguirlo». Mario Branda si è chinato infine sul personale, rendendo attento il Legislativo su una sua eventuale riduzione. «Questo Municipio ha a cuore la qualità di vita della popolazione e desidera migliorare anche l'amministrazione, ma non nei termini indicati stasera da alcuni partiti. I servizi essenziali, dunque, non possono essere messi in discussione. Non possiamo ridurre il moltiplicatore, in questo momento, ma non l’abbiamo nemmeno aumentato come fatto da altri Comuni», ha concluso il primus inter pares dell'Esecutivo della Turrita.
Gli emendamenti
Ben nove emendamenti al preventivo presentati da diverse forze politiche. Hanno avuto fortune alterne. Sì alla terza ora di educazione fisica con il docente speciale, al contributo volontario di 50 franchi per allievo per le uscite delle Medie e a «sgravare» le società sportive dai costi energetici, mentre pollice verso al rincaro dei salari non sottoposti al Regolamento organico dei dipendenti e all’aumento del moltiplicatore per le persone giuridiche dal 93 al 97%. No pure all’audit sull’amministrazione, come auspicato dal PLR, da eseguire entro un anno. Eccoci al personale. La sospensione delle assunzioni e dei potenziamenti è stata respinta.