Bellinzona: tutti in sella, è cominciata l'ascesa più dura
«Il Municipio ha sempre attivo il sistema di controllo della spesa, che mira a garantire - per quanto possibile e di sua competenza - il rispetto dei crediti accordati dal Legislativo, così come mira ad assicurare un’evoluzione limitata alle necessità e alle opportunità. Ne è testimone, ad esempio, la capacità mostrata con il Preventivo 2025 di addirittura ridurre le spese di beni e servizi». I bellinzonesi hanno oramai imparato a farci l’abitudine. Da quattro anni abbondanti a questa parte la spending review è entrata a far parte anche del loro vocabolario.
Cifre poco rosee e molto rosse
Inevitabile, di fronte a prospettive finanziarie poco rosee ma molto rosse, tanto da stimare per l’anno alle porte un disavanzo record di 13,8 milioni di franchi. Nell’ottica di salvaguardare l’equilibrio dei conti, l’Esecutivo si è trovato a dover adottare delle misure e a prendere delle decisioni di cui avrebbe volentieri fatto a meno (ad esempio per quanto riguarda la tassa base dei rifiuti). Dovrà farlo anche a breve-medio termine, coinvolgendo maggiormente la Commissione della Gestione.
I vari scenari sotto la lente
Le prospettive fino al 2028 indicano altri deficit importanti, superiori a quello preconizzato per i prossimi dodici mesi. Mantenendo il tasso fiscale al 93% si avrebbero i seguenti risultati: -14,3 milioni (2026), -15,5 milioni (2027) e -15 milioni l’anno seguente. Ciò porterebbe ad un’erosione rilevante del capitale proprio, destinato a scendere da 48,4 (previsione al 31 dicembre prossimo) a 3,6 milioni. Pazzesco. Ecco perché il consesso guidato dal sindaco Mario Branda ha già elaborato un «piano di miglioramento» che va a rendere meno pesanti i disavanzi: -12,8 milioni (2026), -12,1 milioni (2027) e -9,8 milioni nel 2028. Così facendo, in quest’ultimo anno, il capitale proprio raggiungerebbe i 15 milioni. Un terzo di quello attuale, insomma.
Il gruppo di lavoro
In seno all’amministrazione è operativo uno speciale gruppo di lavoro che ha il compito di valutare «con i settori interessati le possibili misure di riequilibrio finanziario sul medio-lungo termine per poi, entro la prima parte del 2025, sottoporre al Municipio delle ipotesi di lavoro. Sulla scorta dei dati attuali di pre-consuntivo 2024 (un miglioramento di 5,3 milioni rispetto al Preventivo in rosso pari a 9,4 milioni; n.d.r.), dei suoi aggiornamenti, così come dei futuri dati di consuntivo 2024, l’Esecutivo valuterà quali delle misure attualmente in analisi dovranno e potranno concretizzarsi e in quali modalità».
Ogni punto vale 1,1 milioni
Tra i provvedimenti che potrebbero entrare in linea di conto per aumentare i ricavi figura pure l’eventualità di alzare il moltiplicatore, fisso al 93% dal 2018. Ogni punto vale circa 1,1 milioni. Capite che portandolo al 100% significherebbe incassare quasi 8 milioni di franchi aggiuntivi, dimezzando i deficit previsti nel triennio a venire. Per pareggiare i conti, per contro, occorrerebbe applicare un moltiplicatore aritmetico del 106-107%. Sia chiaro che non stiamo facendo nessuna distinzione fra persone fisiche e giuridiche; il Movimento per il socialismo, ricordiamo, attraverso un emendamento chiede che il tasso fiscale di queste ultime sia fissato al 97%. Un’altra misura ipotizzabile è la revisione dei tariffari delle prestazioni «ad uso privato (come, ad esempio, i parcheggi o l’accesso alle infrastrutture sportive)».
I provvedimenti possibili
D’altro canto, per evitare di sbriciolare il capitale proprio, è necessario proseguire nella revisione della spesa. Le misure correnti di contenimento (come gli onorari dei consulenti) vengono già applicate, di anno in anno, dall’Esecutivo. Quelle straordinarie (la rinuncia alla sostituzione dei partenti nell’amministrazione, agli scatti salariali o al rincaro degli stipendi), spesso limitate nel tempo, richiedono invece il via libera del Consiglio comunale. I provvedimenti settoriali, sui quali a volte deve esprimersi il Legislativo, concernono l’adeguamento di certe convenzioni, la sospensione di incentivi, la ricerca di sinergie interne, eccetera.
Il Municipio, si legge a pagina 117 del Preventivo, considera «la possibilità di registrare (a consuntivo) anche uno o più disavanzi (pure relativamente importanti) a condizione, tuttavia, che sia possibile garantire l’equilibrio dei conti su un arco di tempo più lungo (4-7, anni a dipendenza della consistenza del capitale proprio)».
Colori che cambiano
Ad eccezione del 2018 e del 2019 (avanzo confermato) e del «tostissimo» 2020 segnato dalla pandemia (da avanzo a deficit), le cifre da preventivo a consuntivo, a Bellinzona, hanno sempre cambiato colore dopo l’aggregazione. Passando dal rosso del primo al nero del secondo. Ecco i dettagli: 2018 (da +1,9 circa a +2,8 milioni), 2019 (da +984 mila franchi a +2,1 milioni), 2020 (+1,4 milioni/-6,9 milioni), 2021 (-7,8 milioni/+732.500 franchi), 2022 (-3,4/+6,9 milioni) e 2023 (-5,4/+2,5 milioni). Nell’anno oramai agli sgoccioli a preventivo si stima un disavanzo di 9,4 milioni; a consuntivo dovrebbe aggirarsi sui -4 milioni.