Andrea Beretta collabora con la giustizia, i nuovi capi ultrà: «Infame»
«La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità». È lo striscione – firmato «Secondo anello verde» – apparso venerdì 15 novembre all'esterno dello stadio San Siro. Il destinatario non è chiaramente indicato, ma risulta abbastanza evidente che il messaggio del nuovo direttivo della curva Nord nerazzurra sia rivolto ad Andrea Beretta, l'ultrà arrestato a inizio settembre per l'omicidio di Antonio Bellocco a Cernusco sul Naviglio.
Il mittente, come detto, è quel «Secondo anello verde» che all’indomani degli arresti dell’Antimafia aveva parlato di «alba di una nuova era», lasciando intendere l'intenzione di lasciarsi alle spalle la Curva Nord legata ad affari criminali, quella di Beretta e Bellocco (erede del clan 'ndranghetista di Rosarno), tra gli altri. Ma il messaggio intimidatorio apparso ieri fuori dallo stadio lascia intendere ben altro, soprattutto considerando il fatto che è arrivato poche ore dopo il «pentimento» di Beretta, che ha deciso di collaborare con la giustizia.
Andrea Beretta, oltre a essere indagato per l'omicidio di Antonio Bellocco, è tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto degli altri vertici delle curve di Inter e Milan. Dopo due mesi in carcere, ha scelto di cambiare avvocato – rinunciando allo storico legale dei tifosi organizzati nerazzurri, l’avvocato Mirco Perlin – e di essere trasferito dal carcere di San Vittore a un altro istituto penitenziario, per aderire al programma di protezione. Una decisione che, in qualche modo, era stata «paventata» nelle ore successive all’uccisione del rampollo di ‘ndrangheta, per paura di possibili reazioni da parte del clan nei suoi confronti e di quelli della famiglia.
Qual è la paura del tifo organizzato milanese? Il «Berro» – così è soprannominato Beretta –, secondo quanto trapelato, avrebbe iniziato a riempire pagine di verbali. Parole che potrebbero trasformarsi in un terremoto. E potrebbe fare rivelazioni importanti anche sull'omicidio dello «Zio», Vittorio Boiocchi, altro storico capo ultrà ucciso a colpi di pistola la sera del 29 ottobre 2022. Oltre a far luce sui presunti traffici illeciti su cui indagano le autorità.
Andrea Beretta è una figura centrale dell’inchiesta «Doppia curva» sugli affari criminali. Sulla sua collaborazione c’era stato il massimo riserbo degli investigatori, poi nella serata di giovedì la notizia è stata anticipata dal sito del Giornale.