Omicidio Bellocco: chi è l'«uomo ombra» della Curva Sud milanista?
A distanza di giorni, l'omicidio di Antonio Bellocco a Cernusco sul Naviglio continua a far discutere. Per i legami fra tifo organizzato e 'ndrangheta, innanzitutto. Ma anche per i possibili rapporti con il Ticino. Il Corriere della Calabria, oggi, prova a far luce sulla vicenda. Introducendo, se vogliamo, un nuovo personaggio: Alfonso Cuturello. Il cui profilo, sui social, è carico di foto «importanti». Dalla vita come ultrà nella Curva Sud del Milan ai contatti con alcuni VIP, fra cui i cantanti Lazza e Emis Killa oltre al totem rossonero Massimo Ambrosini.
L'omicidio di Bellocco, rampollo della famiglia di Rosarno e nipote del capoclan Umberto, ucciso a sua volta davanti alla palestra Testudo lo scorso 4 marzo, potrebbe avere delle ripercussioni all'interno dell'ambiente criminale di Milano e del suo hinterland. Un ambiente sin qui tenuto assieme da quella che il Corriere della Calabria chiama «pax mafiosa». Una pace che il reo confesso Andrea «Berro» Beretta, uno dei leader della Curva Nord interista, con il suo gesto potrebbe aver spezzato. Nell'universo criminale milanese, evidentemente, figura anche Cuturello. Un dettaglio, tornando all'omicidio di Bellocco, ha catturato l'attenzione del Corriere: la sera prima del 4 settembre, la sera prima dell'uccisione di Bellocco, gli ultras nerazzurri hanno festeggiato il compleanno del portavoce della Nord, Marco Ferdico, a Carugate. In programma anche una partita di calcetto fra i «Fratelli di Milano», cui hanno partecipato pure tifosi del Milan. In campo, lo dimostrano i tag su Instagram, c'era pure Cuturello. Il cui nome sarebbe legato a doppio filo con la 'ndrangheta calabrese.
Cuturello, infatti, è figlio di Roberto Cuturello, nipote di Romana Mancuso, Giovanni Rizzo e Peppe 'Mbrogghia Mancuso. Dagli inquirenti, scrive sempre il Corriere della Calabria, è considerato un membro dei Mancuso. Non finisce qui: Cuturello è nipote di Salvatore Cuturello e Domenico Campisi, ucciso in un agguato di stampo mafioso a Nicotera nel 2011. Campisi figurava fra i 70 imputati nel processo scaturito dalla maxinchiesta Adelphi, legata al narcotraffico fra il Sudamerica e il territorio di Vibo Valentia. Il nome di Cuturello, ancora, è stato fatto a più riprese dal collaboratore di giustizia Pasquale Megna. Il pentito, in particolare, ha spiegato che la sua famiglia, pur non avendo mai mancato di rispetto alla famiglia Campisi-Cuturello, «ha sempre e solo subito angherie». Megna ha pure fatto riferimento a una bomba posizionata davanti al portone di casa, un messaggio dai «componenti della famiglia Campisi-‘Mbrogghia-Mezzodente» che, in quel periodo, «erano insieme e formavano un unico gruppo» di cui avrebbe fatto parte pure Alfonso Cuturello.
Cuturello, sui social, sfoggia senza problemi la sua vita da ultrà della Sud milanista. Oltre ai citati scatti con i VIP, ci sono pure foto con pregiudicati e capi della frangia più calda del tifo rossonero. Fra loro c'è Fabiano Capuzzo, un passato con denunce per spaccio, processi per lesioni e rissa oltre a una condanna per tentato omicidio. E c'è pure Alex Cologno, fresco di patteggiamento dopo l'aggressione con coltelli a un 25.enne all'esterno di un ristorante. Lo stesso Cuturello, a sua volta, ha avuto non pochi problemi con la giustizia: il tifoso rossonero era stato coinvolto e indagato nell'inchiesta Car Wash che portò, nel 2015, all'arresto di 29 persone, accusate di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, cocaina e hashish, spaccio, detenzione e cessione di armi da fuoco ed estorsione.
Poco dopo l'omicidio di Bellocco, Cuturello sarebbe arrivato in auto sul luogo del fatto di sangue e se ne sarebbe poi andato insieme a Ferdico. Un elemento, questo, che assieme alle foto della partitella a calcetto getta qualche ombra sulle dinamiche della, anzi delle curve di Milano. Sempre più legate, secondo gli inquirenti, alla criminalità organizzata e di riflesso alla 'ndrangheta.