Il caso

Perché non abbiamo ancora visto la foto segnaletica di Trump?

Le autorità di New York, regole alla mano, hanno la facoltà di decidere se fare o meno una foto segnaletica
© AP/Steven Hirsch/New York Post
Irene Solari
07.04.2023 19:33

Donald Trump lo aveva detto fin da subito: voleva un arresto in grande stile. Della serie: se proprio dovete arrestarmi, almeno fatelo in modo memorabile. Con tutti i crismi del caso. Compresa anche la foto segnaletica? Non proprio. Già, perché – almeno per ora – non si è ancora vista circolare nessuna foto segnaletica del tycoon dopo l’arresto, nonostante la curiosità in merito sia tanta. Al punto che qualcuno, forse stanco dell’attesa, ha deciso di crearsi da solo la famosa foto segnaletica, ricorrendo all’aiutino dell’intelligenza artificiale. I collaboratori della campagna Trump 2024, invece, hanno preferito puntare al business delle magliette con il mugshot dell'ex presidente accompagnato dalla scritta «non colpevole». Immagini – ovviamente – artefatte. Ma, escludendo questi exploit creativi, di reali foto segnaletiche di Trump non c’è l’ombra. Vediamo di capire il perché.

Un'immagine generata dall'intelligenza artificiale che ritrae la falsa foto segnaletica di Donald Trump
Un'immagine generata dall'intelligenza artificiale che ritrae la falsa foto segnaletica di Donald Trump

Solo le impronte

Lo scorso 4 aprile Trump, incriminato dalla giustizia americana, è stato posto in stato di fermo dopo essersi costituito davanti al tribunale di Manhattan. L’ex presidente, in quell’occasione, si è dichiarato «non colpevole» rispetto ai differenti capi d’accusa – ben 34 – che pendono sulla sua testa. Ed è stato rilasciato, come da normale protocollo, dopo l’assegnazione di un numero di identificazione e la procedura di prelievo delle impronte digitali. Soltanto questo. Non si è infatti ritenuto necessario scattare alcuna foto segnaletica di Trump. E questo è in linea con quanto stabilisce la legge dello Stato di New York: le autorità sono tenute a prendere le impronte digitali di chiunque sia accusato di un reato ma, allo stesso tempo, hanno anche la facoltà di decidere se fare o meno una foto segnaletica. Stesso discorso vale per la questione manette, che le autorità hanno deciso di non far scattate ai polsi del tycoon.

«Sappiamo chi è»

Il caso di Trump, nonostante la procedura seguita sia quella di qualsiasi atro imputato, è speciale. Proprio per l’enorme notorietà del personaggio e la diffusione della sua immagine. Lo scopo della foto segnaletica, come spiegano le autorità americane riportate dal New York Times, è proprio quello di aiutare a identificare l’imputato e a ritrovarlo in caso di fuga. Due eventualità remote nel caso di Trump. In primo luogo, non esiste un rischio di fuga significativo. Ma soprattutto, trattandosi di un ex presidente e di un personaggio pubblico che ha partecipato a film, reality show e da sempre apparso sui tabloid, «la sua immagine è più che disponibile, ovunque». Inutile, quindi, doverne fare un’altra in occasione dell’arresto.

Difficoltà logistiche

Anche perché – spiega ancora il NYT riportando le parole di un funzionario delle forze dell'ordine – scattare una foto segnaletica all’ex presidente degli Stati Uniti comporterebbe degli onerosi spostamenti extra complicando parecchio, di fatto, la questione sicurezza. Trump si è infatti consegnato alle autorità presso il Palazzo dei Tribunali di Manhattan. Una struttura che però non dispone dell'attrezzatura necessaria per scattare la foto segnaletica. Quindi si dovrebbe andare altrove: alla struttura centrale di prenotazione del Dipartimento di Polizia o al complesso di detenzione di Manhattan, spostando nuovamente un personaggio del calibro di Trump. Senza contare la presenza della stampa, dei suoi ammiratori e dei manifestanti. Una questione non proprio trascurabile. Con una New York, lo ricordiamo, che era già in fermento e blindata ancora prima dell’arrivo del Tycoon alla Trump Tower. Le autorità, insomma, stanno agendo secondo il principio dello stretto necessario.

«Nessuna divulgazione»

Ma anche nel caso in cui all’ex presidente venisse fatta una foto segnaletica al Dipartimento di polizia di New York, questa non potrebbe mai essere divulgata pubblicamente. Senza eccezioni. Altrimenti si incorrerebbe in una chiara violazione della legge alla quale potrebbe seguire un’indagine sul dipartimento, con tanto di relativa tempesta mediatica e politica. Queste le regole, con buona pace dei «fan» che farebbero dell’immagine una vera e propria icona. Poco male, anche perché i sostenitori di Trump – come detto – non sono rimasti a guardare e sono già corsi a realizzare le magliette in difesa dell’ex presidente con foto artefatta. Quando si dice portarsi avanti.

 

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