«Pro Città Vecchia in buone mani dopo i miei anni “rivoluzionari”»
Cinque anni: dal 2019 a questo aprile. Tanto è stato il tempo che Corrado Di Salvo ha trascorso alla presidenza della Pro Città Vecchia, l’associazione del quartiere storico di Locarno. L’imprenditore e titolare dell’omonimo negozio di pelletteria insieme alla moglie, Elena, fa il punto e racconta al Corriere del Ticino l’esperienza vissuta tra pandemia e sfide tecnologiche, tra un periodo di uscita dalla stagnazione e uno, nonostante la crisi sanitaria, di rilancio contrassegnato da tante idee messe in campo e una crescente «professionalizzazione». Una fase «rivoluzionaria», insomma, che sarà ora Franca Antognini, fresca di nomina, a orientare.
Avvio scoppiettante
Il 62.enne ha appena avviato la giornata insieme ai collaboratori della storica attività, fondata dal padre e nella quale ha iniziato come apprendista nel 1980. Ora può concedersi una breve pausa. «La presidenza è stata un’avventura guidata dall’amore per il quartiere in cui vivo e lavoro da tanto tempo. Cinque anni fa, la “Pro” stava passando un momento negativo, un calo di energie e di partecipazione», premette Di Salvo. Ma nulla ha però ostacolato un inizio scoppiettante: «Eravamo riusciti a formare un nuovo comitato. Grandi lavori di riorganizzazione, tante nuove idee, la voglia di mettere tutto a posto e fare le cose come si deve. Poi... è arrivato il famigerato coronavirus, che ci ha fatto capire quanto fosse importante lavorare sulla comunicazione e sui media sociali. Siamo riusciti comunque ad avere una buona coesione usando Teams e WhatsApp».
Necessità da bilanciare
È in questa situazione che sono lanciati, temporaneamente, i cosiddetti «Money friendly»: «Buoni promozionali distribuiti dai negozianti, allo scopo di stimolare gli acquisti». Un’innovazione che nello spirito riprende la fondazione della ghilda, risalente al 1976. «Già all’epoca si capiva quanto fosse necessario animare il quartiere con eventi e attività. Ma anche gli abitanti sono sempre rappresentati nel comitato. Costoro avanzavano le loro richieste, che non sempre coincidono con le iniziative dei negozianti. Ma abbiamo sempre trovato un buon compromesso, infatti non ci sono stati grandi conflitti, anzi. I momenti di unione non sono davvero mancati, nei miei anni di presidenza». Si parlava anche dell’ambizione di presentarsi in una maniera più professionale.
Comunicazione moderna
Il nostro interlocutore sottolinea quanto sia stato importante rinnovare lo stile di comunicazione con il mondo esterno: «Al giorno d’oggi, non ci si può accontentare di un semplice volantino. Abbiamo creato un sito, abbiamo sfruttato i vari canali offerti dai media sociali, abbiamo introdotto dei formulari. Tutto quanto la tecnologia ci permette di realizzare, l’abbiamo fatto nostro. Per questo, ringrazio anche l’agenzia Responsiva di Patrick Felder, che ha dato tanto all’associazione realizzando anche una solida e gradevole immagine coordinata». Meno scartoffie fisiche e burocrazia da una parte e, dall’altra, un tocco di efficienza e professionalità in più.
Una realtà florida
«Lascio una Pro Città Vecchia in ottima salute, con un comitato eccezionale che si è rinnovato proprio in questi giorni, con una presidente (Franca Antognini, ndr) molto attiva. Ma, soprattutto, lascio una nuova filosofia che punta alla promozione di tutto il quartiere e non solo dell’associazione stessa. Questa era l’idea iniziale e penso che oggi ci siamo arrivati. Mi sono anche reso conto, grazie al forum delle associazioni promosso dal Comune, che il nostro è un gruppo dinamico e florido e non posso che essere molto soddisfatto».
Un lustro con tanti progetti e iniziative. Dal Pic nic al Parco Balli, passando per la Cittadella Intavolata, la Lettura Animata di Elena Ruggeri, Disfashion, La Brocante. Animazioni che si intrecciano a iniziative organizzate anche da altri comitati, come Corti inCanto, Bandir Gennaio, Notte Bianca.
«Ma l’evento più importante è il mercato di Natale», sottolinea ancora Di Salvo. «Da una media di 190-200 espositori siamo arrivati a 240. Che non vuol dire bancarelle, ma vere e proprie aree con tavoli, gazebo, tutto quanto. Nell’ultima edizione, poi, siamo riusciti a “conquistare” pure piazza San Francesco, in una delle manifestazioni più grandi nel suo genere in Ticino».