L'iniziativa

Quel «paese» che salva i gatti con un calendario tutto speciale

Una particolare associazione, nata nel 2008, raccoglie fondi per recuperare i piccoli felini di Locarno e non solo - «Evitiamo il proliferare dei randagi e cerchiamo di trovare una casa ai più mansueti, ma il vero problema sono gli abbandoni»
Ogni anno, l’associazione cattura dai dieci ai venti nuovi individui randagi; nell'adesivo in primo piano, la direttrice Donatella Vicini, 57 anni
Jona Mantovan
25.11.2024 06:00

A febbraio, con il 14 contrassegnato come «San Valentino», ci sono le coppie: Emi & Léon, Axel & Lexy. A marzo, con la primavera, Lili e Shin-Baloo sono in mezzo al verde. A dicembre, invece, Leo e Thommy si trovano immersi in un’atmosfera natalizia. Questi e tanti altri sono i protagonisti del «Gattolendario 2025», che l’associazione «Il paese dei gatti», nata nel 2008, realizza da 15 anni. In tutto, 24 scatti (copertina e pagine extra escluse) di piccoli felini inviati dai sostenitori della realtà con sede a Losone: «È un pretesto, comunque molto apprezzato, per raccogliere fondi. Ogni copia è venduta a 25 franchi e la si può ottenere scrivendo a [email protected] ma anche direttamente negli studi dei veterinario Michele Mazzi a Locarno e Mauro Cavalli a Solduno, come pure alla farmacia Nuova di Gordola», spiega la direttrice, Donatella Vicini, al Corriere del Ticino. La donna vi dedica il suo tempo libero, dato che nella vita è impiegata come segretaria. «Il nostro obiettivo è recuperare i gatti randagi di Locarno e dintorni ma non solo per evitare il loro proliferare. Li sterilizziamo e cerchiamo di trovare casa ai più mansueti», aggiunge la 57.enne, che precisa come ogni anno ci siano dai 10 ai 20 trovatelli presi a carico da volontarie e volontari. «Il vero problema, secondo noi, sono gli abbandoni. Ce ne sono ancora tanti. Troppi».

Un danno all’ecosistema

La nostra interlocutrice, affascinata dai questi «pelosetti» tanto da averne in casa cinque «più una, Azzurra, ancora piccola e in attesa di trovare una famiglia disposta ad accoglierla», evidenzia come chi regala o riceve un animale del genere per poi disfarsene senza prendersene cura, attraverso i trattamenti del veterinario, commette un torto non solo alla creatura in sé, ma pure all’ambiente e al delicato equilibrio dell’ecosistema: lasciati liberi, tali predatori fanno strage di parecchie altre specie davvero selvatiche (oltre duemila, di cui circa 300 a rischio di estinzione) come uccelli, piccoli mammiferi - ad esempio topi, ratti e scoiattoli -, ragni, rettili di vario tipo, anfibi o insetti come farfalle, cavallette e via dicendo. Il moltiplicarsi dei «cacciatori in pelliccia» non fa che peggiorare la situazione.

Sono solo le donazioni che ci sostengono, non riceviamo altri aiuti ma il nostro lavoro favorisce l’ambiente
Donatella Vicini, volontaria dell’associazione «Il paese dei gatti», 57 anni

Tra casette e ripari

«I cuccioli hanno buone probabilità di trovare una casa. Anche gli esemplari provenienti da una situazione domestica e poi fuggiti oppure abbandonati. Purtroppo, però, una volta superati i sei mesi allo stato brado, si fa molta fatica a riaddomesticarli. È quasi impossibile dopo un lasso di tempo del genere. In quel caso, sempre dopo la sterilizzazione, li rilasciamo nel luogo dov’erano stati catturati». A meno che non ci siano situazioni pericolose per la loro incolumità, facendo optare per altre soluzioni. «I monti di Losone sono sicuri e ben tenuti. Ci sono delle casette e dei ripari dove possono trovare cibo quasi tutti i giorni, grazie ad appositi dispensatori. Alcune persone, poi, passano regolarmente per tenere d’occhio l’evoluzione».

Situazioni del genere esistono a Claro, Cresciano e in Vallemaggia. «In zone discoste, lontane dalla città o da luoghi densamente abitati» per una popolazione dalla dimensione di circa 300 individui.

Spazio a chi ricerca cani

«Non riceviamo alcun tipo di sostegno pubblico, al di fuori delle donazioni», dice ancora Vicini. «E, oltre alle operazioni per limitare la riproduzione degli errabondi, è necessario acquistare vari quintali di cibo all’anno».

Ma non è tutto. Tra i dodici mesi del «Gattolendario», come in ogni edizione, c’è spazio per un altro ente. «Si tratta del Team ricerca cani Ticino. Un gruppo di volenterosi avviato nel 2023 con la missione di aiutare i proprietari dei quattrozampe fuggiti». Il «paginone» riporta i consueti codici a matrice per un’eventuale adesione, mentre un testo di accompagnamento parla degli oltre cinquanta casi seguiti nel corso del 2022.

L’appello per i punti

«Stiamo aiutando due volontarie che raccolgono coperte per due canili in Italia, uno dedicato unicamente a quelli con disabilità. E abbiamo addocchiato la raccolta punti Coop, che permette di ottenere, in cambio di un certo numero di bollini, una trapunta in regalo fino a Natale. Chi vuole può contribuire anche mandandoci i tagliandi. In questo periodo siamo molto attivi su Facebook (alla pagina ilpaesedeigatti.ch, ndr) per vendere i nostri gadget: spillette, foulard e altri prodotti, tutti a tema ‘gatto’», conclude sorridente. Ora, però, è proprio Azzurra a chiedere attenzione, allungando la zampina e facendo le fusa.

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