Il reportage

«Qui a Bellinzona siamo pronti per un Rabadan come si deve»

La capitale pronta a festeggiare il grande ritorno del Carnevale simbolo del Ticino: «Ci è mancato tanto! Dopo oltre mille giorni di attesa era proprio ora»
Il 16 febbraio riparte la festa, dopo due edizioni annullate (la seconda con un ‘esperimento’ nei bar) tra polemiche e incertezze
Jona Mantovan
15.02.2023 20:15

A Bellinzona è tutto pronto per il Carnevale. Tra le vie della capitale ticinese la vita scorre ancora tranquilla. Ma, sotto sotto, molti cittadini non vedono l'ora di trasformarsi in sudditi di sua maestà... Re Rabadan! Già, perché dopo oltre mille giorni di attesa (1.092 per la precisione), qualcosa mancava. Giovedì sera ritorna la festa più scalmanata della Svizzera italiana, dopo due annate saltate, anche se il 2022 è stato caratterizzato da una sorta di ‘esperimento’ all'interno dei bar, ma niente a che vedere con le celebrazioni in grande stile dell'edizione 159, le cui luci si erano spente il 26 febbraio 2020 prima dello scoppio dell'emergenza provocata dal coronavirus. Fino a martedì 21 febbraio, i sovrani effimeri avranno in mano, simbolicamente, le chiavi della città. «Certo, è il più popolare e grande del cantone! Ci saranno tantissime persone, capannoni, musica», elenca Mike, studente universitario in viale Stazione. «Penso che farò solo una serata. Ci siamo organizzati, più o meno. Perché se non ci vanno i miei amici, io non ci vado», esclama sorridente. «Non so bene gli altri, ma io mi travestirò da lupo e la mia ragazza da Cappuccetto Rosso». Gaia—o, meglio, Cappuccetto Rosso—è pure lei studentessa universitaria, a Nyon. «Sì, io lo so! Ci siamo ispirati alle favole... per esempio, la coppia che conosciamo si travestiranno una da Regina di Cuori e l'altro da Carta da gioco, personaggi chiave di Alice nel Paese delle Meraviglie». 

Ma non tutti sono attratti dal tripudio ci coriandoli, musica e balli in maschera scatenati, come Charlotte. «No, il Carnevale non mi piace proprio! Troppa gente, troppa musica... no, no, per carità». Di tutt'altro avviso Carlos, che di allegria sembra proprio intendersene. «Ah! Festa!», ma ammette: «Sì, ci andavo quando ero un po' più giovane (oggi ha 52 anni, ndr), ma penso che farò una serata, quella di martedì grasso. Confermo. È mancato, il Carnevale. Ci sarà il pienone, dato che è la prima dopo il coronavirus». L'uomo afferma di avere un costume che non cambia da qualche anno: «Già, da Slash, il chitarrista dei Guns N' Roses! Ho persino una chitarra gonfiabile... Mi diverto. Entro nei capannoni, inizio a far finta di suonare, il pubblico mi accoglie con un'ovazione! Quando mi faccio notare sulla soglia, insieme ai miei amici, capita che il dj di turno metta all'improvviso musica metal e parte la nostra coreografia matta», afferma facendosi scappare una fragorosa risata.

Decisamente meno scatenato Riccardo, giovane programmatore che però vive a Lugano. «Magari ci farò un giro. No, di sicuro non alla sera. Quello no. Però di giorno, anche solo per vedere le decorazioni». 

Il costume? Sì, l'abbiamo deciso all'interno del nostro gruppo. Quanti siamo nel gruppo? Ah, in effetti solo in due!
Rachele

Un ritorno tanto atteso

Rachele e Azzurra, compagne di classe del liceo, si stanno godendo un pranzo nei pressi di Piazza del Sole, sedute sui gradoni e riscaldate da una spettacolare giornata dal cielo terso e dal tepore primaverile. «L'abbiamo deciso all'interno del nostro gruppo. Una sera indosseremo delle maglie da calciatori, mentre la seconda un tutù rosa», afferma Rachele. Ma quante persone ci saranno, nella loro ‘squadra’? «Ehm... in effetti siamo solo in due!», esclamano entrambe, ridendo di gusto. «Ne parliamo molto, comunque, tra compagni di scuola. Per organizzarci, per capire chi va e quando... Non ho mai vissuto il ‘vero’ Rabadan, questa è la mia prima edizione ‘reale’. L'anno scorso ero andata a questa edizione ‘sperimentale’, non era così bello. Tutti ne parlano, di questo grande ritorno».

Anche la sua amica è raggiante all'idea: «Mi aspetto di divertirmi, di stare in compagnia. Sarò là praticamente tutte le sere tranne l'apertura e la domenica, perché il giorno successivo sarò di nuovo sui banchi, in aula. Quando ero piccola ricordo che andavo ai cortei e mi piaceva, si vedevano tanti costumi L'anno scorso, nei bar, non mi è piaciuto. Eravamo tutti ammassati...», anche Rachele è d'accordo e annuisce: «Quest'anno sarà di sicuro migliore».

È un'emozione unica, è da provare almeno una volta nella vita! Un momento per divertirsi, per essere felici, per staccare da tutto
Angelica

«Nessuno ti giudica, tutti sono più rilassati»

«È un'emozione unica, è da provare almeno una volta nella vita», dice con una carica di entusiasmo Angelica, che insieme a Corina sta rientrando alla Scuola specializzata superiore alberghiera e del turismo dopo la pausa pranzo. «È un momento per divertirsi, per essere felici, per staccare da tutto», aggiunge. E, afferma «con il mio pigiama 'da unicorno' voglio ballare, stare con i miei amici, divertirmi».

Il gruppetto che hanno formato per affrontare la grande festa è composto da cinque persone. «Mi piace anche il senso di comunità che si respira, c'è una bella atmosfera», sottolinea Corina. «Capita, ad esempio, di incrociare persone che non vedevi da tanto tempo... A me è sempre piaciuta, questa manifestazione. Tutti sono più rilassati, ti senti più a tuo agio e nessuno ti giudica». La 19.enne di Faido dice di aver preparato con le sue mani un costume da «turista hawaiana. Camicetta estiva colorata e una bella corona di fiori», sorride. Anche a lei era mancato il Rabadan nel suo formato ‘originale’. «Sì, sono proprio felice del fatto che ora, finalmente, sia tornato al suo massimo splendore».

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