Bellinzona

Caso Pronzini, i municipali ricorrono contro l'assoluzione

Lo scorso 17 ottobre la Pretura penale aveva prosciolto il consigliere comunale dell'MPS dall’accusa di ingiuria e, subordinatamente, calunnia e diffamazione
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
11.02.2025 14:00

Il caso che ha visto contrapposti i municipali di Bellinzona in carica la scorsa legislatura e il consigliere comunale e deputato MPS Matteo Pronzini non è per niente chiuso.

Lo scorso 17 ottobre la Pretura penale di Bellinzona aveva prosciolto Pronzini dall’accusa di ingiuria e, subordinatamente, calunnia e diffamazione. Ma i municipali cittadini hanno deciso di ricorrere in appello. Lo fa sapere l'MPS, il quale parla di una «mossa prevedibile, ancora di più considerando come il Municipio della capitale appaia sempre più in difficoltà e impantanato nella crisi finanziaria e nella gestione della città, con i cosiddetti "progetti strategici" ormai rinviati alle calende greche».

L'MPS parla della volontà del Municipio di «distogliere l’attenzione dai veri problemi parlando d’altro», un «meccanismo ben noto in politica: mentre cittadini e cittadine credevano che il Municipio fosse impegnato a trovare soluzioni concrete ai loro numerosi problemi, si scopre che le sue preoccupazioni sono ben altre, come, ad esempio, perseguire Matteo Pronzini per dichiarazioni rilasciate in Consiglio comunale quasi cinque anni fa». Il sindaco Mario Branda «e i suoi colleghi in Municipio» dimostrerebbero in questo modo «ostinazione se non ossessione».

La ricostruzione dell'MPS

«Il tema alla base del contenzioso è ormai oggetto di un intervento giuridico del Municipio per la quarta volta. Come tutti ricorderanno, la vicenda nasce da un servizio giornalistico realizzato durante il periodo del COVID da due giornaliste della RSI, che metteva in evidenza le responsabilità della gestione della casa anziani di Sementina, dove si erano registrati oltre 20 decessi. Il Municipio di Bellinzona aveva ritenuto quel servizio fazioso e non corrispondente alla verità. Ricorse (e uno) presso le autorità di ricorso della SSR che gli diedero torto; ricorse (e due) contro la decisione della SSR al Tribunale Federale che gli ha dato torto; questo atteggiamento intimidatorio nei confronti della stampa, denunciato da Matteo Pronzini in consiglio comunale, gli valse una denuncia (e tre) dalla quale venne prosciolto; ora (e quattro) ecco il ricorso del Municipio contro il proscioglimento di Matteo Pronzini».

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