Il cantiere infinito sull'A9 ha i giorni contati
Meno di venti giorni alla fine dell’incubo traffico sull’autostrada A9 Lainate Como Chiasso, nel tratto tra la dogana svizzera e il capoluogo lariano. È iniziato il conto alla rovescia per la chiusura del cantiere che ogni giorno intrappola in coda migliaia di veicoli sia in direzione della Confederazione che verso l’Italia. La Società Autostrade conferma che per il 9 maggio prossimo, giorno dell’Ascensione, i lavori saranno completati. Definitivamente. Entro giovedì 9 - spiega la società - l’autostrada sarà percorribile senza restrizioni, con tutte le corsie disponibili in entrambi i sensi di marcia. Il cantiere sarà smantellato nei giorni precedenti. E, se non viene ancora indicato il giorno e l’orario esatto della riapertura totale al traffico, la scadenza resta comunque quella dell’Ascensione.
Nessuna novità in vista della festività italiana del 25 aprile e poi del Primo maggio. Un lunghissimo ponte durante il quale si prevede un traffico molto sostenuto, con un aumento degli spostamenti anche dalla Svizzera e dai Paesi del Nord Europa verso l’Italia. Inevitabilmente gli automobilisti dovranno mettere in conto i disagi legati al cantiere sull’A9. Un problema che del resto è già stato evidente nella settimana di Pasqua e ancora di più negli ultimi due week-end. Le code tra Como e la dogana Svizzera sono state una costante anche nei giorni di sabato e domenica, esattamente come avviene ormai quotidianamente nei giorni feriali da oltre tre anni.
Per completare definitivamente i lavori, la Società Autostrade aveva annunciato da tempo che non avrebbe sospeso il cantiere nel periodo pasquale e in concomitanza con i primi ponti primaverili. Un disagio previsto, ma motivato dall’obiettivo di completare gli interventi prima del periodo clou degli spostamenti turistici.
Fino all’Ascensione, lo schema dei lavori rimarrà quello ormai ben noto ad automobilisti e camionisti che si spostano tra Italia e Svizzera: lavori 24 ore su 24, sette giorni su 7 e deviazione di carreggiata per tutti i mezzi provenienti da Milano e diretti verso il Ticino. Il transito è sempre garantito su una sola corsia in entrambi i sensi di marcia. Inevitabili le code e i rallentamenti, soprattutto nelle ore di punta legate anche agli spostamenti dei frontalieri.
Il lungo intervento di ammodernamento e messa in sicurezza delle gallerie ha richiesto un investimento di oltre 60 milioni di euro. «Al termine, i tunnel saranno in condizioni ideali per 50 anni», ha assicurato la Società Autostrade. Un obiettivo a lunghissimo termine, mentre per pendolari, autotrasportatori e turisti la data segnata sul calendario è molto più vicina: 9 maggio, Ascensione, fine dell’incubo A9.
«Spostare l'A9 è l'ultima delle priorità»
Se negli ultimi anni si è parlato frequentemente del tratto di A9 tra il confine svizzero e Como non è solo per il cantiere in corso (ma agli sgoccioli, vedi articolo a lato), ma anche perché il tracciato dell’autostrada è stato messo... in dubbio.
Il nascere e l’avanzare nel Basso Mendrisiotto di un doppio progetto per spostare l’autostrada (e qui parliamo dell’ultimo tratto in Svizzera, tra Balerna e Chiasso) dal centro di Chiasso interrandolo (sotto la collina del Penz oppure sul lato opposto della valle, sotto Vacallo fino a Brogeda) ha rilanciato il discorso anche oltre confine. Se l’A2 non transitasse più nel centro di Chiasso, anche l’autostrada oltre confine dovrebbe adattarsi, spostandosi (soprattutto se a vedere la luce fosse il progetto relativo alla collina del Penz). Per discutere di questo e altri progetti ci sono stati anche incontri tra autorità ticinesi e italiane, su tutte i sindaci di Chiasso e Como. Questi progetti sono stati rievocati negli scorsi giorni da La Provincia di Como. Perché? Per un aggiornamento che non può far piacere di qua dal confine. «Il tracciato dell’autostrada, una volta finite le ristrutturazioni, va bene così com’è senza prendere altri spazi e spostarlo verso ovest», ha dichiarato l’ingegner Bruno Tarantola del Settore infrastrutture dell’Amministrazione provinciale di Como. E ancora: «È un’idea che non dovrebbe venire avanti prima di aver realizzato altre importanti arterie che mancano alla rete stradale lombarda. Spostare l’A9 dovrebbe essere una delle ultime cose da fare». Tradotto: sul lato italiano modificare l’A9 è l’ultima delle priorità.